Alfabravo 59* Inviato 6 Febbraio, 2016 Segnala Share Inviato 6 Febbraio, 2016 Titolo: LA TRAGICA FINE DELLA R. CORAZZATA ROMA nell' inedito manoscritto di un ufficiale superstite Autore: Franco MATTO'LI Casa Edirice: GANGEMI Editore Anno: 2015 Pag: 255 Dim. (cm): 25 X 17 Prezzo: Euro 25,00 Reperibilità: ottima RECENSIONE Ciao a tutti, ho comprato questo libro, pubblicato nell'aprile 2015, pochi giorni fa. Sono le memorie, scritte durante la permanenza a Port Mahon, da parte di un ufficiale sopravvissuto all'affondamento del Roma. L'autore, morto nel 1973, aveva lasciato il diario alla figlia, e quest'anno è stato pubblicato grazie all'interessamento di un appassionato. E' quindi uno spaccato della vicenda completamente inedito, scritto a 17 giorni dal drammatico evento. 250 pagine con il diario originale a sinistra e il testo trascritto a destra, in cui si respira un'aria da "un sommergibile non è rientrato alla base". L'ho trovato estremamente interessante e lo consiglio a chiunque sia appassionato di questo tema. Supersubway, potresti per favore completare i riferimenti, per chi fosse interssato all'acquisizione del libro? Trovi qui lo schema di riferimento bibliogtrafico: http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=17269&p=147618. Quali sono a tuo parere i "punti forti" del testo? Parli di "spaccato completamente inedito": ci sono quindi riportati elementi nuovi? Conferme? A mio parere SUPERSUBWAY con il passo "spaccato completamente inedito" si riferisce a quanto scrive il Protagonista intorno alle pag. 35 - 41 in merito all' efficenza bellica della Corazzata ROMA: poche pagine per riportare un quadro sconfortante della situazione disciplinare - addestrativa di bordo. In una simile condizione la NdB ROMA avrebbe costituito per l' Amm. C. BERGAMINI più un (serio) problema che un valido strumento bellico nella prevista "ultima battaglia" presso SAlerno. Come riportato anche da altri Autori agli Uff.li eran state distribuite le pistole per fronteggiare eventuali ammutinamenti. Non solo! Ora che ho letto il libro mi spiego perchè mai BERGAMINI trasferì a poche ore dalla partenza il proprio Comando Complesso dall' ITALIA al ROMA: nonostante tutto egli voleva stare più vicino ai suoi Uomini per spronarli a dar il meglio di loro stessi. Infatti, comunque fosse la situazione, il Comandante in Capo non poteva di certo fare a meno di una nave così importante! D' altra parte bisogna comprendere che la Corazzata ROMA era stata consegnata alla R.M. da poco più di un anno: un tempo che può apparire lungo, ma che tale non è se si deve addestrare circa 2.000 Persone ad usare uno strumento complicato come può essere una simile nave. Tra le navi che partirono il 9 Settembre c' era anche il REGOLO in addestramento. Nel Rapporto di Missione redatto dal C.te Giuseppe MARINI e contenuto nel libro L' ULTIMA MISSIONE DELLA CORAZZATA ROMA di A. INCISA della ROCCHETTA (da pag. 124 a pag. 145) sono contenuti i problemi e le preoccupazioni del Compilatore in merito all' Equipaggio di questo Incrociatore. Paradossalmente, insomma, eran più affidabili le navi i cui Equipaggi eran stati in battaglia, magari già vittime di naufragi, rispetto a quelli che eran in addestramento a bordo delle nuove costruzioni: un comportamento che desta il mio interesse e che qualcuno esperto di psicologia vorrei che mi spiegasse. Il libro comprende un secondo capitolo intitolato "IL DRAMMA VISSUTO DAL PADRE" in merito ai 15 giorni infernali che il Genitore del Naufrago ebbe a soffrire quando ancora non conosceva la sorte del Figlio e la successiva "rinascita" nel momento in cui seppe con certezza che Franco non solo era salvo, ma anche sano! Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
LColombo Inviato 6 Febbraio, 2016 Segnala Share Inviato 6 Febbraio, 2016 Paradossalmente, insomma, eran più affidabili le navi i cui Equipaggi eran stati in battaglia, magari già vittime di naufragi, rispetto a quelli che eran in addestramento a bordo delle nuove costruzioni: un comportamento che desta il mio interesse e che qualcuno esperto di psicologia vorrei che mi spiegasse. Non lo trovo paradossale. Non sono un esperto di psicologia - tutt'altro - ma direi che è la differenza che intercorre tra il veterano e la recluta, tra chi si è fatto un po' d'esperienza e chi non ne ha alcuna. In fin dei conti, prima dell'estate del '43, che forze furono coinvolte nelle più umilianti sconfitte italiane del periodo, a partire dall'Operazione "Compass" che vide 36.000 britannici ed australiani spazzare via 150.000 uomini della X Armata italiana? Truppe "novizie", con men che mediocre addestramento e nessuna esperienza bellica. Quali furono invece le unità italiane che diedero miglior prova di sé, nella vittoria o nella sconfitta, in Africa e Russia? Quelle che durarono abbastanza da "farsi le ossa" sul campo, per così dire. Faccio notare che anche in campo navale, la maggior parte dei più gravi insuccessi e sconfitte che ebbe a subire la Marina italiana nel conflitto (Taranto, Genova, Matapan, Capo Passero), avvennero nel periodo iniziale, mentre Mezzo Giugno e Mezzo Agosto si ebbero nel '42. La recluta del '43, poi, si affacciava in un quadro del tutto diverso dalla recluta del '40 o del '41 o del '42. Dopo El Alamein, la ritirata di Russia, la caduta della Tunisia, l'inizio della nuova e violenta offensiva aerea sulle città italiane, ho idea che ormai si stesse capendo che la guerra era persa, qualunque cosa si fosse fatta. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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