ammiraglia88* Inviato 25 Marzo, 2013 Segnala Share Inviato 25 Marzo, 2013 Vi propongo una fantastica poesia scritta da Marino Miccoli, che mi ha inviato in questi giorni per ricordare un triste evento. Marino mi scrive: “ (***) una mia recente poesia che ho scritto per ricordare il 72° anniversario di CAPO MATAPAN, quando nella notte del 28 marzo 1941 morirono 2308 MARINAI ITALIANI. T’invio anche una bella fotografia del Regio Incrociatore ZARA che ho estratto appositamente per te dall’album di ricordi del mio compianto padre, che come saprai, era uno dei pochi fortunati sopravvissuti di Capo Matapan.” “(***) considerala come un atto d’amore nei confronti di chi ha perso il bene più prezioso: la vita. E’ anche un omaggio alla memoria di mio padre che era uno dei pochi sopravvissuti e che ogni qualvolta narrava questa tragica vicenda, causa della perdita di tutti i suoi amici commilitoni, non riusciva a terminare la narrazione perché era preso da intensa commozione e con gli occhi arrossati si voltava e si allontanava.” Mi ha inviato anche alcune foto che vi mostro subito dopo aver pubblicato la sua poesia. Marino augura “una serena e santa Pasqua 2013 allo stimato GM Andrea e a tutto BETASOM”. La poesia. 28 MARZO 1941 Non un raggio di sole non una croce non un fiore adornano il fondale sabbioso del mare che è il tuo giaciglio, Marinaio Italiano. Le alghe ondeggianti per il tuo capo fungono da guanciale e mentre dormi il tuo lungo sonno sei cullato dolcemente dalle correnti … I Marinai addormentati giacciono ora sparsi su di un letto di sabbia ora ancora prigionieri tra le lamiere incrostate e contorte delle paratie dei compartimenti stagni; il loro acqueo sepolcro è fatto di lastre metalliche deformate arroventate squarciate sventrate insanguinate … questi compartimenti in pochi attimi sono divenuti casse di risonanza di urla disperate raccapricciante orrendo scenario frutto dell’umana assurda follia chiamata guerra! Ecco cosa è rimasto di queste Regie Navi, queste Unità da diecimila tonnellate di dislocamento possenti temibili veloci … questi ignari giganti d’acciaio su cui all’improvviso nella notte buia si sono abbattuti i colpi da 381mm tirati a bruciapelo dalle corazzate britanniche sono implosi esplosi incendiati spezzati capovolti e colati a picco nel cuore della notte in pochi minuti … I superbi Regi Incrociatori della I Divisione sono ridotti ad ammassi informi di lamiere sono adagiati per sempre sul fondo del Mediterraneo … sugli scafi possiamo ancora leggere i loro NOMI: “FIUME”, “POLA”, “ZARA” e gli stemmi di ciascuna di queste stupende città marinare dell’Istria Italiana costituiscono ancora oggi lo splendido acrostòlio che adorna la sommità delle prore. Marinai d’Italia, i delfini amici dell’uomo sin dalla notte dei tempi vi sono vicini e vi recano il loro saluto! Oh mite delfino, ti prego, accogli questa mia accorata supplica: porta ad ogni Marinaio caduto lo sguardo fiero e ammirato del padre, la carezza affettuosa della mai rassegnata madre, dell’amata sposa il dolce bacio e del pargolo il lieto abbraccio filiale. Porta un fiore che rechi il soave profumo dall’amata Terra Italiana a tutti i Marinai caduti e dispersi nella fredda notte del 28 marzo 1941! Di ciascun componente di questi valorosi Equipaggi non conosco il nome ma ti chiedo, fidato delfino, riferisci loro questo breve messaggio: più di settant’anni sono trascorsi da quella tragica notte in cui della morte diveniste facile e repentina preda ma custodiamo ancora gelosamente imperituro ricordo del vostro sacrificio nei nostri cuori. Onore a voi, prodi Marinai d’Italia! Marino Miccoli Ecco le foto che mi ha inviato. Il maresciallo Miccoli. Regio incrociatore Zara. Batterie in elevazione. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
BERILLO* Inviato 26 Marzo, 2013 Segnala Share Inviato 26 Marzo, 2013 Grazie Roberta e Grazie al Sig. Marino Miccoli.. E' veramente una Bella poesia,...un Ricordo Straziante.. ONORI ai Caduti di Capo Matapan !! BERILLO Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
GM Andrea* Inviato 26 Marzo, 2013 Segnala Share Inviato 26 Marzo, 2013 Un grazie di cuore al gentilissimo sig. Miccoli Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Regia Marina * Inviato 26 Marzo, 2013 Segnala Share Inviato 26 Marzo, 2013 Sembra un caso del destino, una di quelle cose che spesso vengono definite "coincidenze", quella notte del 28 Marzo venivano strappate all'Italia Tre Navi, orgoglio della nostra marina dell'epoca, con loro imprigionati e straziati dai colpi da 381 furono strappati ad altrettante madri 2308 figli, ragazzi probabilmente della mia stessa età (io ne ho 29) altri sicuramente molto più giovani arruolati dalle campagne, figli di contadini, e tanti altri di cui non sapremo mai le loro storie. Dicevo sembrerà un caso, la classe Zara era composta da 4 Incrociatori, il capoclasse appunto lo Zara, il Fiume, il Pola e il Gorizia, i primi tre portano i nomi di tre città che furono ferite due volte durante la guerra, la prima con la perdita delle navi a loro intitolate con molto orgoglio, la seconda quando furono strappate all'Italia alla fine della guerra patendo i crimini delle foibe e costringendo migliaia di persone all'esodo. La coincidenza che può sembrare tale e che sembra sempre di più un gioco del destino è che proprio il quarto incrociatore sopravvissuto portava il nome dell'unica città delle quattro rappresentate ad essere rimasta all'Italia (seppur con tutti i problemi che ha subito con la divisione da Goriza e Nova Goriza e la cortina di ferro). Tre Incrociatori, Tre città, i primi sepolti in fondo al mare con i loro ragazzi, le città invece hanno subito l'epilogo della guerra e la furia della vendetta jugoslava. Quasi a voler rigirare il coltello nella piaga di Matapan due volte... Onore a coloro che riposano in fondo al mare, che il mare che gli ha dato la morte in quella notte, ora si erga loro protettore e protegga le loro tombe di metallo. E' un peccato che l'Italia "civile" abbia dimenticato i suoi 2308 figli, come ha dimenticato i quasi altrettanti della Roma e di tutte le altre navi che riposano con il loro carico di anime nei fondali di tutti i mari. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Iscandar Inviato 26 Marzo, 2013 Segnala Share Inviato 26 Marzo, 2013 Ammiraglia, ringrazia il sig. Marino per me e portali il saluto di un altro figlio di sopravvissuto di Matapan... Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
overtorque * Inviato 26 Marzo, 2013 Segnala Share Inviato 26 Marzo, 2013 Grazie Ammiraglia e Grazie al Marescsciallo Miccoli... ONORI a tutti quegli uomini valorosi che sacrificando la loro vita ci hanno regalato quella LIBRTA' che indossiamo tutti i giorni della nostra vita ... C.te OVERTORQUE Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Massimiliano Naressi * Inviato 26 Marzo, 2013 Segnala Share Inviato 26 Marzo, 2013 Anche il mio grazie al Maresciallo Miccoli e ad Ammiraglia. La poesia mi ha commosso, sembra di rivedere le tragiche scene di quella notte... Onore ai caduti. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
ammiraglia88* Inviato 26 Marzo, 2013 Autore Segnala Share Inviato 26 Marzo, 2013 Ammiraglia, ringrazia il sig. Marino per me e portali il saluto di un altro figlio di sopravvissuto di Matapan... Lo farò, comunque di certo ci sta leggendo perchè gli avevo segnalato questa discussione. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Squadrag54 Inviato 27 Marzo, 2013 Segnala Share Inviato 27 Marzo, 2013 onore ai caduti, bellissima la poesia, che credo ancora più bella se letta dall'autore che sicuramente saprà dare ai suoi versi la giusta interpretazione. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
ammiraglia88* Inviato 27 Marzo, 2013 Autore Segnala Share Inviato 27 Marzo, 2013 Il maresciallo Antonio Miccoli. Una piccola precisazione: il maresciallo nella foto è il padre di Marino (autore della poesia). Visto che domani sarà l'anniversario del tragico evento ben "contenuto" e molto ben rappresentato nella poesia e dato che non frequento Betasom giornalmente (solo per problemi di tempo! ) mi pare il momento di ricordare i caduti con la preghiera del marinaio. A Te, o grande eterno Iddio, Signore del cielo e dell'abisso, cui obbediscono i venti e le onde, noi, uomini di mare e di guerra, Ufficiali e Marinai d'Italia, da questa sacra nave armata della Patria leviamo i cuori. Salva ed esalta, nella Tua fede, o gran Dio, la nostra Nazione. Dà giusta gloria e potenza alla nostra bandiera, comanda che la tempesta ed i flutti servano a lei; poni sul nemico il terrore di lei; fa che per sempre la cingano in difesa petti di ferro, più forti del ferro che cinge questa nave, a lei per sempre dona vittoria. Benedici, o Signore, le nostre case lontane, le care genti. Benedici nella cadente notte il riposo del popolo, benedici noi che, per esso, vegliamo in armi sul mare. Benedici! Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Visitatore Inviato 27 Marzo, 2013 Segnala Share Inviato 27 Marzo, 2013 Onori ai caduti :Italy: Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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