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I Tre Aquilotti


caringello

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TITOLO: I Tre Aquilotti

ANNO: 1942 - XX E.F.

NAZIONE: Italia

GENERE: Guerra, Romantico, Commedia

DURATA: 80m. (B/N)

REGIA: Mario Mattioli

 

INTERPRETI PRINCIPALI:Alberto Sordi, Leonardo Cortese, Carlo Minello, Michela Belmonte

 

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Trailer Ufficioso

 

TRAMA

Marco, Mario e Filippo sono tre amici inseparabili. Uniti da una grande passione: volare. Tutti quanti, infatti, sono a Caserta. Studiano all'Accademia Aeronautica per diventare piloti. E con la guerra, questa è una professione ancora più rischiosa. Bisogna crederci davvero, per essere vincenti. Difendere la patria e anche la propria vita. Con determinazione e concentrazione assoluta. Ma questo cameratismo viene messo a dura prova da Adriana. La sorella di uno di loro, giunta sul posto in visita, della quale s'invaghiscono gli altri due. In un incidente di volo, Marco (Leonardo Cortese) perde l'abilitazione da pilota e deve passare con grande dolore al ruolo servizi. Dopo il giuramento i tre vengono destinati ai reparti e si perdono. Mario e Filippo (Carlo Minello e Alberto Sordi) sono distaccati allo stesso gruppo da caccia in Russia e Marco a insaputa di tutti e tre, è nel personale di terra del loro aeroporto ed è li che si incontreranno nuovamente. Nel vedere il distintivo da pilota al petto degli amici, Marco si incupisce. In un operazione militare Mario deve atterrare in avaria dietro le linee nemiche e così Marco sale sull'aereo che va in suo soccorso; il pilota di tale aereo viene colpito da una raffica nemica e sarà Marco a tornare alla guida del velivolo salvando l'amico e riacquistando con orgoglio il suo distintivo. Capita la grandezza del suo amico e la forza del legame che li unisce, Mario non ha più resistenze da fare al matrimonio tra Marco e sua sorella. È il primo film che vede Alberto Sordi tra i co-protagonisti. Per l'Albertone nazionale si tratta del quarto ciak. Alla sceneggiatura prende parte anche Roberto Rossellini, non accreditato. Non a caso la pellicola ha delle assonanze con il film diretto proprio dal cineasta, dal titolo Un pilota ritorna. Mentre il soggetto è di Vittorio Mussolini, figlio del Duce, che si firma con il suo pseudonimo anagrammato di Tito Silvio Mursino.

 

 

CURIOSITA'

Da non perdere sono le immagine rare degli addestramenti con i Ro-41, belle le evoluzioni e gli elogi alla macchia come potente addestratore dell'epoca. Numerosi e graditi anche gli spaccati di vita quotidiana in Accademia quasi 70 anni fa...

 

Nell'edizione originale del 1942, il film si apre con tre schermate con altrettanti carrelli che recitano:

 

Questo film è stato realizzato sotto gli auspici della

Gioventù Italiana del Littorio, con la

collaborazione del Comando, degli Ufficiali

e degli allievi dei corsi

"Urano, Vulcano e Zodiaco"

della Regia Accademia Aeronautica di

Caserta.

Nel 1957 il Film è stato riportato nelel sale cinematografiche e, in armonia con il nuovo ordine costituzionale, la schermata è stata sostituita con nuovi cartelli che recitano:

Questo Film realizzato nell'agosto del 1942

ha quali protagonisti ufficiali ed allievi

dell'Accademia Aeronautica Italiana.

Molti di essi che vedete qui sullo schermo,

sono morti combattendo, altri furono feriti

e resi invalidi dalla guerra.

Essi vanno dunque ricordati e onorati

anche se vissero in un periodo infausto

della nostra storia.

Le parole della schermata della riedizione, appaiono dati gli anni, di un sorprendente buon senso ed intelligenza, tenendo ben presente che la guerra era finita da scarsi undici anni e le ferite che aveva portato erano ancora doloranti. Film pseudo-bellici di produzione recente dovrebbero prendere esempio di tanta onestà intellettuale e resistere alla tentazione di abbandonarsi a tanta retorica ammorbante e da sussidiario. (N.d.R.)

La versione del '57 aveva anche un altro piccolo taglio, un saluto romano a braccia tese di numerosi allievi al momento dell'ammaina bandiera nel cortile dell'Accademia, mentre invece sopravvivono alla censura della riedizione del '57 alcuni frammenti in cui alle spalle degli allievi si vedono palesemente fasci littori in marmo, busti di Mussolini o saluti romani fatti mentre i protagonisti parlano, così da non rendere scoordinati i dialoghi e di eliminare solo i riferimenti più diretti ed espliciti al Fascismo. Il film fu comunque ripreso a causa della sua buona fattura, la trama non è complicatissima ma scorre piacevolmente e nonstante gli anni, è ancora guardabile; nel '57 continuò a piacere all'opinione pubblica sia perchè forse la società italiana ed il suo costume non era ancora troppo cambiati dal 1942, e sia perchè Alberto Sordi era ormai un volto noto del cinema italiano. A metà degli anni sessanta Alberto Sordi propose a Leonardo Cortese di riprendere il Film e di girarne un sequel con l'intento di mostrare cosa era accaduto ai personaggi negli anni trascorsi dal primo film; il progetto purtroppo, fu abbandonato. L'Albertone nazionale è l'unico degli attori ad avere un ruolo di prim'ordine nel cinema italiano, praticamente più nulla si sa di Carlo Minello e di Michela Belmonte sappiamo soltanto che prese parte ad altri piccoli ruoli e produzioni minori tra "Telefoni Biacnhi" e anni '50.

 

Leonardo Cortese indosserà altre volte la divisa nel corso della sua carriera. Nel 1949 con "La Fiamma che non si Spegne" di Vittorio Cottafavi (c'è anche Gino Cervi), sarà il primo Salvo D'Acquisto della storia del Cinema con il nome fittizio di "Luigi Manfredi".

 

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Interpreterà anche Junio Valerio Borghese come comandante dello Scirè ne "L'Affondamento della Valiant" nel 1961:

 

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Modificato da caringello
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  • 7 years later...
​​
Gentilissimo Caringello
ho scoperto questo film quasi per caso sul WEB e in due brevissime sequenze ho riconosciuto mio Padre: può immaginare la mia commozione! Mio Padre era infatti cadetto del corso Urano, uscito dalla REGIA ACCADEMIA di CASERTA come sotto tenente pilota nel 1942.
Di base ad Aviano fu poi fatto prigioniero dai tedeschi dopo l'8 settembre ed è scappato con un collega sotto il fuoco delle mitragliatrici.
Mio Padre è individuabile al tempo 2:19 e tempo 2:36 nello spezzone col volo su RO 41 nel link suggerito da Lei.
​Con mio Padre, mancato nel 1989, non ci sono mai stati scambi di informazioni sulla sua vita militare: era riservato su tutto ciò che concerneva l'Arma​; anche con noi familiari. Soddisfacevano la mia curiosità di bambino più le risposte dei suoi colleghi che la confidenza di mio Padre. In più sono andato via di casa a 18 anni e ovviamente lo scambio si è oltremodo ridotto.
Chissa se qualcuno che mi legge sa rispondere a queste domande:
Ci sono documenti relativi al reparto di piloti presenti ad Aviano nel settembre del 1943?
Ci sono superstiti del corso Urano?
E' possibile avere accesso a documenti, foto o film di quel periodo di Accademia, cioè 1939-1942?
E' possibile accedere ai registri​ dell'Accademia​,esiste​ una sorta di libro matricola?
Grazie per l'attenzione
A presto
Salvo 1950

Modificato da Salvo1950
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