gilbyit Inviato 5 Giugno, 2006 Segnala Share Inviato 5 Giugno, 2006 titolo: Jutland autore: Sergio Valzania Editore: Mondadori Data di Pubblicazione: 2004 (1 edizione) Collana: Le scie Pagine: 258 Prezzo:euro 17.50 (1^ edizione) Editore: Mondadori Data di Pubblicazione: 2005 (edizione economica) Collana: Oscar storia Pagine: 256 Prezzo: euro 9.40 Poco prima delle undici di mattina del 21 Giugno 1919 il contrammiraglio von Reuter fa alzare il guidone Z sull'albero di segnalazione dell'Emden . Una dopo l'altra tutte le unita tedesche danno il segnale di conferma e alzano la bandiera di combattimento. Per parecchi minuti sembra non accadere nulla, ma a bordo di tutte le navi vengono spalancati i portelli delle camere di lancio subacquee dei siluri e dei condensatori, tutte le valvole e qualunque altra apertura a mare. [...] Cinque incrociatori da battaglia e dieci corazzate scompaiono in rapida successione, capovolgendosi prima di affondare, davanti agli occhi dei marinai inglesi e qualche curioso che si trova per caso in quei luoghi inospitali. Ho scelto questo passo del libro Jutland di Sergio Valzania per iniziare la mia recensione, so che ne è gia stata fatta una ma volevo dare anche il mio contributo. La battaglia dello Jutland fu la piu grande battaglia della storia, l'ultima dell'epoca delle corazzate, 250 navi da guerra si sfidarono in mare. Anche se i tedeschi sono i vincitori non riusciranno nel loro intento di rompere l'egemonia inglese sui mari. E con l'autoaffondamento delle Hoscheflotte internata a Scapa Flow finisce un'era. Devo dire che nel libro si parla di battelli e del ruolo che avrebbero dovuto avere nella battaglia e della missione che purtroppo non riuscirono a compiere. I battelli della WWI erano infatti troppo lenti per venire usati contro corazzate e incorciatori da battaglia dalla rotta ignota e che filavano a oltre 20 nodi, impossibile per i battelli dell'epoca stargli dietro e impossibile organizzare un agguato. Avrebbero invece dovuto segnalare l'uscita della Grand Fleet inglese dai porti ma non vi riuscirono per due motivi, il primo è perchè per inviare un messaggio dovevano emergere e montare un'antenna apposita correndo il rischio di venire scoperti, il secondo è perchè provate voi a stare presso un porto nemico a spiare con un battello, per non farsi vedere dovevano stare posati sul fondo e da li non è che si capisce bene cosa succede in superficie. Mi ha anche impressionato lo stato dei fuochisti sulle corazzate della WWI, utilizzando il carbone bisognava continuamente caricarlo nelle caldaie, ma per ottenere la pressione e quindi le alte temperature necessarie per lanciare 30000 tonnellate a 26 nodi il cabone non si carica come sui terni ma veniva caricato su grliglie che entravano e uscivano dalla caldaie cosi che bruciasse in modo veloce, è quindi ovvio che andava subito ricaricato, durante le battaglie tutti i fuochisti lavoravano senza sosta e la battaglia durò quasi 24 ore con azioni da oltre due ore di fuoco. Inoltre in caso di affondamento con ribaltamento della nave la morte era certa e terribile. A questa battaglia parteciparono anche delle pre-drendnaught tedesce di cui una finì male come era ovvio contro unità molto piu potenti. Impressionante la resistenza delle navi tedesche, l'incrociatore da battaglia lutzow affondo solo dopo aver incassato ben 24 colpi, altre unita tornarono in porto in stato disastroso ma ancora opertive nonostante i danni subiti, ecco una foto del Derfflinger Consiglio la lettura! Ciao Gil Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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