BUFFOLUTO Inviato 10 Ottobre, 2009 Segnala Share Inviato 10 Ottobre, 2009 (modificato) Sommergibile VORTICE (S 502)Et etiam absurge vortice (E anche oggi dal vortice sorgerai) Caratteristiche generali dopo i lavori di trasformazione: (tra parentesi i dati principali di costruzione)Tipo: SommergibileDislocamento: - in superficie: 781 t (866,00 t) - in immersione: 901 t (1.068,00 t)Dimensioni: - Lunghezza: 63,14 m (63,15 m) - Larghezza: 6,9 m (6,98 m) - Immersione: 4,97 m (4,87 m)Apparato motore superficie: principale 2 motori diesel FIAT, 2 eliche - Potenza: 2.460 cv (2.400 cv) - Velocita max. in superficie: 15,00 nodi (16,0 nodi) - Autonomia in superficie: ?? (2.000 miglia a 16 nodi - 13.000 miglia a 8,5 nodi)Apparato motore immersione: 2 motori elettrici di propulsione ?? (CRDA) - Potenza: 1.350 cv (800 cv) - Velocita max: 7,0 (8,0 nodi) - Autonomia in immersione: (7 miglia a 8,0 nodi - 74,5 miglia a 4,0 nodi)Armamento: - 4 tls AV da 533 mm, 8 siluri da 533 mm - (2 tls AD da 533 mm, 2 siluri da 533 mm) - (1 cannone da 100/47 mm, 149 proiettili) - (4 mitragliatrici da 13,2 mm su affusti binati a scomparsa, 10.000 proiettili)Equipaggio: 54 tra ufficiali, sottufficiali e marinaiProfondità di collaudo: ?? (130 m) Generalità: Rifiutata la cessione da parte della Francia, con sotterfugi fu sottratto alla demolizione (vai al link della scheda del battello); fu disarmato nel 1948 e denominato "pontone veloce per carica batterie" P.V. 1 nel 1950; nel 1952, in seguito all’ ammissione dell’ Italia al Patto Atlantico, fu rimesso in servizio e denominato nuovamente Vortice; nel periodo 1953÷1954 fu sottoposto a lavori di ammodernamento, che comportarono un diverso profilo della falsa torre e l’ abolizione dei tubi lanciasiluri AD (il cannone prodiero e le mitragliere erano state precedentemente sbarcate ed in questa occasione era stata eliminata la piattaforma prodiera). Insieme al Giada fu impiegato esclusivamente per compiti addestrativi. altri dati e fotografie a questo LINK Il sommergibile Vortice, appartenente alla classe “Tritone” 1^ serie, (vai al link della classe "Tritone") era un battello a doppio scafo su progetto dei C.R.D.A.; entrato in servizio il 21 giugno 1943, nella sua prima missione l’ 8 settembre ricevette l’ ordine di consegnarsi agli Inglesi a Malta; rientrato a Taranto fu successivamente impiegato nelle Bermuda fino al termine delle ostilità. Immagine del Vortice del 1951 a Taranto quando era ancora classificato P.V.1 (Pontone Veloce di carica) in secco per la pulizia della carena. (Foto A. Fraccaroli via E. Bagnasco da STORIA MILITARE Dossier "Sommergibili e i sottomarini italiani 1945-2016" parte 1)Il Vortice in navigazione nel Golfo di Taranto nel 1952 dopo la decadenza delle clausole armistiziali che precludevano alla nuova Marina Militare di possedere battelli sottomarini. (Coll. A. Turrini da STORIA MILITARE Dossier "Sommergibili e i sottomarini italiani 1945-2016" parte 1) Il sommergibile Vortice nella rada di Augusta nel 1956. Il battello fu il primo delle due unità superstiti della Marina italiana a essere ammodernato nell'Arsenale di Taranto, con la ricostruzione della falsatorre e l'imbarco di apparecchiature più moderne. ("Sommergibili e sottomarini italiani 1945-2016" di M. Cosentino - 2016-2017 - Storia Militare Dossier) La zona della camera manovra del Vortice destinata allo schermo del radar NSM-8 e alla manovra dei timoni orizzontali: nella postazione di governo sono visibili le due leve per la manovra dei timoni di prora e di poppa, i rispettivi indicatori degli angoli di barra, una "bolla" che indica l'assetto longitudinale del battello e un manometro di quota, con un fondo scala di 150 metri. In realtà, la quota massima raggiungibile dal Vortice era stata fissata in 45 metri, mentre la profondità di collaudo era di 130 metri (Coll. A. Turrini da "Sommergibili e sottomarini italiani 1945-2016" di M. Cosentino - 2016-2017 - Storia Militare Dossier ). Primo piano della doppia porta stagna presente sul sommergibile Vortice sistemata fra il locale motori termici e la camera lancio addietro: nell'intercapedine così creata è visibile la scaletta per il portello poppiero d'accesso al battello, mentre la paratia stagna è invariabilmente "arredata" con strumentazione di vario tipo, fra cui un normale orologio (Foto A. Ranieri da "Sommergibili e sottomarini italiani 1945-2016" di M. Cosentino - 2016-2017 - Storia Militare Dossier) Gaeta, 2 luglio 1959: il sommergibile Vortice mentre va all'ormeggio a fianco della nave ausiliaria Stromboli con i corrimano a lato della falsatorre già montati. L'ingresso in servizio di Tazzoli e Da Vinci e il loro intenso impiego nel Mediterraneo centrale relegavano sempre più Giada e Vortice a compiti secondari, per lo più addestrativi. (Foto E. Bagnasco da "Sommergibili e sottomarini italiani 1945-2016" di M. Cosentino - 2016-2017 - Storia Militare Dossier ). Il Vortice in superficie sul finire degli anni Cinquanta. A quel periodo risalgono le prime attività addestrative fra sommergibili italiani e i reparti degli incursori della Marina Militare: le esercitazioni prevedevano la posa del Vortice su un fondale di 10-15 metri nel seno del Varignano e il suo impiego quale piattaforma vettrice per gli operatori (Foto USMM da "Sommergibili e sottomarini italiani 1945-2016" di M. Cosentino - 2016-2017 - Storia Militare Dossier). Il Vortice in entrata nel porto di Messina a ottobre del 1961. (Foto L. Grazioli da "Sommergibili e sottomarini italiani 1945-2016" di M. Cosentino - 2016-2017 - Storia Militare Dossier). Il sommergibile Vortice a luglio del 1962, ripreso dalle gradinate del bacino in muratura "Benedetto Brin" dell'Arsenale di Taranto: il battello è impegnato in quello che sarà il suo ultimo turno di lavori di grande manutenzione. Visibili la struttura generale dello scafo, le alette antirollio, e la torretta originale priva delle sovrastrutture della falsatorre (Foto L. Grazioli da "Sommergibili e sottomarini italiani 1945-2016" di M. Cosentino - 2016-2017 - Storia Militare Dossier). Un'altra immagine del Vortice in bacino a Taranto all'inizio di luglio 1962. Gli operai dell'Arsenale sono impegnati in lavorazioni riguardanti impianti situati nell'intercapedine poppiera, mentre numerose manichette e cavi elettrici collegano il battello con le strutture a terra (Foto L. Grazioli da "Sommergibili e sottomarini italiani 1945-2016" di M. Cosentino - 2016-2017 - Storia Militare Dossier). Un interessante dettaglio della sezione poppiera del Vortice, in bacino a Taranto durante la lunga sosta del 1962. Si notino le ossature a sezione quasi rettangolare all'estremità della struttura leggera, l'asse e l'elica di sinistra, il retrostante timone orizzontale poppiero di sinistra e il timone verticale, esteso solamente al di sotto dello scafo. Come accade spesso in queste situazioni, la platea del bacino è ingombra di materiali vari, soprattutto taccate in legno non utilizzate (Foto L. Grazioli da "Sommergibili e sottomarini italiani 1945-2016" di M. Cosentino - 2016-2017 - Storia Militare Dossier). Il Vortice all'ormeggio ad Augusta nel giugno 1961. Oltre alle attrezzature marinaresche, in coperta si notano i cavi di alimentazione elettrica da terra, la boa d'emergenza dotata di fanale e le due carenature per i valvoloni di scarico dei motori (Coll. G. Alfano da "Sommergibili e sottomarini italiani 1945-2016" di M. Cosentino - 2016-2017 - Storia Militare Dossier ). Vortice e Torricelli in banchina ad Augusta nei primi anni Sessanta. Il progressivo invecchiamento dei battelli ereditati dal conflitto e anche di quelli inizialmente ceduti dall'US Navy aveva già stimolato la Marina Militare a definire i requisiti di una nuova classe di battelli a propulsione convenzionale di dislocamento limitato, i futuri sottomarini classe "Toti" (Foto USMM da "Sommergibili e sottomarini italiani 1945-2016" di M. Cosentino - 2016-2017 - Storia Militare Dossier ). Di seguito 4 belle immagini a colori del sommergibile Vortice dalla collezione di Duilio Ranieri sul sito www.sommergibili.com Due immagini del sommergibile Vortice nel 1963-65 durante una sosta in bacino per carenamento. Lo scafo mostra i segni della prima mano di pittura, con quella rossa avente funzioni antivegetative: le marche d'immersione sono sul dritto di prora, e poco a poppavia si notano gli avviamenti a scafo di due dei quattro tubi lanciasiluri in dotazione. Un ponteggio attorno all'albero del radar indica lavori in corso all'antenna (Foto A. Ranieri da "Sommergibili e sottomarini italiani 1945-2016" di M. Cosentino - 2016-2017 - Storia Militare Dossier). Il Vortice, in banchina ad Augusta nella prima metà degli anni Sessanta, in una giornata di vento molto teso che ha reso necessario il rinforzo degli ormeggi. All'epoca, il battello era prevalentemente impegnato in attività addestrative, non solo a favore delle unità di superficie e dei velivoli antisommergibili, ma anche per formare le nuove generazioni di sommergibilisti (Foto A. Ranieri da "Sommergibili e sottomarini italiani 1945-2016" di M. Cosentino - 2016-2017 - Storia Militare Dossier) Un altra serie di foto molto particolari del sommergibile Vortice, fatte da Marcello Risolo, che ritraggono il battello camuffato sia nell'aspetto che nel distintivo ottico per le riprese del film di Franco Rosi, "non faccio la guerra, faccio l'amore". FONTI CONSULTATE Alessandro Turrini “I SOMMERGIBILI ITALIANI DI PICCOLA CROCIERA E OCEANICI DELLA II G.M.” Articolo pubblicato sulla Rivista Italiana Difesa n° 12 dicembre 1986 ALMANACCO STORICO DELLE NAVI MILITARI ITALIANE 1861-1995 - Roma 1996 Alessandro Turrini - ALMANACCO DEI SOMMERGIBILI - II tomo – suppl. R. M. n° 1 – gennaio 2003 Modificato 27 Aprile, 2023 da magico_8°/88 Salvataggio immagini e correzioni testo Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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