Visitatore Salgàri Inviato 1 Marzo, 2009 Segnala Share Inviato 1 Marzo, 2009 (modificato) Inserisco un altro libro Titolo:TSUSHIMA - Il romanzo di una guerra navale Autore:Frank THIESS Casa editrice:EINAUDI Anno di edizione: 1942 Pagine: 599 Dimensioni:22 x 16 Prezzo originale:Lire 38 Prezzo di mercato:----- La recensione:E' la storia di quella che,come vittoria o disfatta,fu la più grande battaglia navale che la Storia ricordi. Quella dello Skagerrak o Jutland,che come fenomeno tecnico è certamente più gigantesca dell'altra, non ebbe,però, un'influenza decisiva sull'andamento della guerra mondiale. Modificato 1 Marzo, 2009 da Salgàri Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
lazer_one* Inviato 27 Agosto, 2009 Segnala Share Inviato 27 Agosto, 2009 (modificato) Ho appena finito di leggere l'altro volume dedicato a Tsushima ovvero quello scritto da Frank Thiess. Io ho trovato un'edizione più recente di quella del C.te Salgari (vedi discussione http://www.betasom.it/forum/index.php?show...mp;hl=tsushima) Frank Thiess Tsushima: il romanzo di una guerra navale Einaudi, 1986 (varie ristampe) ; 1^ ed. Tedesca 1936 441 p. (+ tavole con cartine e fotografie) 20x11,5 cm. € 10,33 ISBN 9788806148423 (rintracciabile anche a 11,20 € in ed. BUR, 2002) Le vicende della battaglia ma soprattutto quelle legate alla traversata sono sicuramente epiche. Mi ha lasciato un po' perplesso lo stile di Thiess: aldilà della differenza di linguaggio dovuta sia agli anni di pubblicazione (Thiess 1936 - Pleshakov 2008) che alle differenze anagrafico-culturali degli autori ho trovato abbastanza pesante proseguire attraverso le continue critiche di Thiess alla Russia Zarista. Sicuramente l'Impero Zarista è nel culmine del declino mentre quello del Sol Levante è in ascesa ma non si può continuamente intercalare la narrazione dei fatti con commenti ripetitivi. Mi è venuto il dubbio che l'autore volesse trasferire qualche altro messaggio: egli è tedesco ed ha pubblicato il volume nel '38 quando sicuramente la Germania ed il Giappone si guardavano molto benevolmente... Cosa ne pensano a riguardo gli alri Comandanti? Lazer_ :s02: ne PS: io ho accodato il tutto a questa discussione avendo constatato l'assenza di commenti alla recensione del C.te Salgari PPS: nell'indice delle recensioni il collegamento indirizza ad un'altra opera Modificato 18 Febbraio, 2014 da malaparte completamento dati editoriali Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
malaparte* Inviato 18 Febbraio, 2014 Segnala Share Inviato 18 Febbraio, 2014 Nella precedente recensione (che ho spostato qui per completamento dell'argomento) Lazer-one si chiedeva se la data de lla prima pubblicazione avesse potuto influenzare l'ammirazione dell' autore per il Giappone. In effetti, è evidente una sconfinata ammirazione per la sobrietà, l'ordine, lo spirito di sacrificio nipponici, contrapposti a una Russia in disfacimento, alterata da fermenti rivoluzionari e da infiltrazioni sabotatrici, guidata da una zar debole e da una classe politica e militare corrotta, agitata dalla rivoluzione del 1905 e dai massacri della repressione (la mitica corazzata Potiemkin, ricordate?). Del resto, il sottotitolo è indicativo; l'andamento non ha il rigore asettico del saggio storico, ma il coinvolgimento emotivo del romanzo epico ( a volte, a parer mio, più "romanzone" che romanzo... con frequenti digressioni un po' troppo marcatamente "liriche"). C'è un eroe, l' ammiraglio Rozestvenskij; c'è l' impresa, il folle percorso dal mar Baltico al canale di Corea con 48 navi spesso inadatte e mal progettate, con equipaggi improvvisati e senza esperienza; ci sono gli antagonisti, che non sono tanto i giapponesi, quanto gli stessi russi: giornalisti troppo loquaci (e non zittiti); militari ambiziosi o invidiosi o inadatti, politici inetti , ingegneri e operai incapaci, quando non sabotatori (basti pensare che la flotta frettolosamente allestita pescava 2 piedi e 1/2 più del progetto, ma la cosa venne scoperta solo dopo il completamento; e anche le corazzature erano inferiori al previsto); ci sono gli ostacoli, dovuti non tanto alla guerra, quanto alle difficoltà di gestire una tale flotta, nutrire gli equipaggi, carbonare convenientemente, ecc.. La battaglia finale è la degna epica conclusione del romanzo. Si tratta comunque di un testo base per affrontare il tema, dato che Thiess abbonda di dettagli, seguendo praticamente giorno per giorno, nave per nave, tutto il periodo della guerra russo-giapponese. Anche alcuni altri elementi inquadrano l'Autore nel clima della Germania degli anni trenta: il forte senso nazionalistico (espressioni come "era stata costruita in Germania, perciò non aveva mai avarie"; o l'affermazione che i marinai migliori erano i baltici, perché avevano la capacità e la tenacia dei tedeschi; anche se poi deve ammettere che gli apparecchi radiotelegrafici tedeschi erano inferiori agli apparecchi Marconi...); o il concetto che lo stato ideale (concetto mancante in Russia, e questa era la causa del suo deficit) era "uno stato popolare diretto e alimentato fino alle ultime vene del suo organismo da una forza centrale". Alcuni passaggi possono essere riferiti all' attualità: (ma succede normalmente quando si hanno davanti più di quattrocento pagine scritte fitte fitte...basta volerli trovare...). Per esempio certe descrizioni della Russia, della cattiva gestione dei soldi pubblici, a favore di terzi privati, della corruzione imperante; o per esempio quando l' incidente che vide affondato un peschereccio inglese, confuso per una torpediniera, fu prontamente portato nella sua sede naturale e internazionalmente riconosciuta, cioè il tribunale arbitrale internazionale che allora aveva sede a Parigi... Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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