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La Marina Militare Italiana Dal 1961 Al 1970


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INDICE

 

Pagina 1

 

Post. 1

Indice

 

Post. 2

Bibliografia

 

Post. 3

La Marina Militare Italiana dal 1961 al 1970

 

Post. 4

Trasformazione incrociatore lanciamissili Garibaldi

 

Post. 5

Immagini incrociatore Garibaldi

(4 foto)

 

Post. 6

Immagini incrociatore Garibaldi

(4 foto)

 

Post. 7

Immagini incrociatore Garibaldi

(4 foto)

 

Post. 8

Immagini incrociatore Garibaldi

(4 foto)

 

Post. 9

Unità in servizio nel decennio 1961-1970 superstiti della seconda guerra mondiale

 

Post. 10

Elenco unità in servizio nel decennio 1961-1970 superstiti della seconda guerra mondiale

(4 tabelle)

 

Post. 11

Immagini unità in servizio nel decennio 1961-1970 superstiti della seconda guerra mondiale

(4 foto)

 

Post. 12

Immagini unità in servizio nel decennio 1961-1970 superstiti della seconda guerra mondiale

(4 foto)

 

Post. 13

Immagini unità in servizio nel decennio 1961-1970 superstiti della seconda guerra mondiale

(4 foto)

 

Post. 14

Immagini unità in servizio nel decennio 1961-1970 superstiti della seconda guerra mondiale

(4 foto)

 

Post. 15

Immagini unità in servizio nel decennio 1961-1970 superstiti della seconda guerra mondiale

(4 foto)

 

Post. 16

Immagini unità in servizio nel decennio 1961-1970 superstiti della seconda guerra mondiale

(4 foto)

 

Post. 17

Immagini unità in servizio nel decennio 1961-1970 superstiti della seconda guerra mondiale

(4 foto)

 

Post. 18

Immagini unità in servizio nel decennio 1961-1970 superstiti della seconda guerra mondiale

(4 foto)

 

Post. 19

Immagini unità in servizio nel decennio 1961-1970 superstiti della seconda guerra mondiale

(4 foto)

 

Post. 20

Immagini unità in servizio nel decennio 1961-1970 superstiti della seconda guerra mondiale

(4 foto)

 

Pagina 2

http://www.betasom.it/forum/index.php?show...34505&st=20

 

Post. 21

Immagini unità in servizio nel decennio 1961-1970 superstiti della seconda guerra mondiale

(4 foto)

 

Post. 22

Immagini unità in servizio nel decennio 1961-1970 superstiti della seconda guerra mondiale

(4 foto

 

Post. 23

Immagini unità in servizio nel decennio 1961-1970 superstiti della seconda guerra mondiale

(4 foto)

 

Post. 24

Immagini unità in servizio nel decennio 1961-1970 superstiti della seconda guerra mondiale

(3 foto)

 

Post. 25

Immagini unità in servizio nel decennio 1961-1970 superstiti della seconda guerra mondiale

(3 foto)

 

Post. 26

Immagini unità in servizio nel decennio 1961-1970 superstiti della seconda guerra mondiale

(3 foto)

 

Post. 27

Unità ottenute con acquisizioni varie in servizio nel periodo 1961-1970

 

Post. 28

Elenco unità ottenute con acquisizioni varie in servizio nel periodo 1961-1970

 

Post. 29

Immagini unità ottenute con acquisizioni varie in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 30

Immagini unità ottenute con acquisizioni varie in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 31

Immagini unità ottenute con acquisizioni varie in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 32

Immagini unità ottenute con acquisizioni varie in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 33

Immagini unità ottenute con acquisizioni varie in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 34

Immagini unità ottenute con acquisizioni varie in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 35

Immagini unità ottenute con acquisizioni varie in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 36

Immagini unità ottenute con acquisizioni varie in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 37

Immagini unità ottenute con acquisizioni varie in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 38

Immagini unità ottenute con acquisizioni varie in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 39

Immagini unità ottenute con acquisizioni varie in servizio nel periodo 1961-1970

(3 foto)

 

Post. 40

Immagini unità ottenute con acquisizioni varie in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Pagina 3

http://www.betasom.it/forum/index.php?show...34505&st=40

 

Post. 41

Unità cedute dall'U.S.Navy in servizio nel periodo 1961-1970

 

Post. 42

Elenco unità cedute dall'U.S.Navy in servizio nel periodo 1961-1970

 

Post. 43

Immagini unità cedute dall'U.S.Navy in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 44

Immagini unità cedute dall'U.S.Navy in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 45

Immagini unità cedute dall'U.S.Navy in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 46

Immagini unità cedute dall'U.S.Navy in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 47

Immagini unità cedute dall'U.S.Navy in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 48

Immagini unità cedute dall'U.S.Navy in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 49

Immagini unità cedute dall'U.S.Navy in servizio nel periodo 1961-1970

(3 foto)

 

Post. 50

Immagini unità cedute dall'U.S.Navy in servizio nel periodo 1961-1970

(3 foto)

 

Post. 51

Immagini unità cedute dall'U.S.Navy in servizio nel periodo 1961-1970

(3 foto)

 

Post. 52

Immagini unità cedute dall'U.S.Navy in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 53

Immagini unità cedute dall'U.S.Navy in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 54

Immagini unità cedute dall'U.S.Navy in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 55

Immagini unità cedute dall'U.S.Navy in servizio nel periodo 1961-1970

(5 foto)

 

Post. 56

Immagini unità cedute dall'U.S.Navy in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 57

Immagini unità cedute dall'U.S.Navy in servizio nel periodo 1961-1970

(3 foto)

 

Post. 58

Immagini unità cedute dall'U.S.Navy in servizio nel periodo 1961-1970

(2 foto)

 

Post. 59

Immagini unità cedute dall'U.S.Navy in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 60

Immagini unità cedute dall'U.S.Navy in servizio nel periodo 1961-1970

(3 foto)

 

 

Pagina 4

http://www.betasom.it/forum/index.php?show...34505&st=60

 

Post. 61

Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

 

Post. 62

Elenco delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

Cantieri di costruzione

 

Post. 63

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 64

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 65

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 66

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(5 foto)

 

Post. 67

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(3 foto)

 

Post. 68

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 69

ADDENDA 1 (Francesco De Domenico)

 

Post. 70

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(3 foto)

 

Post. 71

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(3 foto)

 

Post. 72

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 73

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 74

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 75

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(3 foto)

 

Post. 76

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 77

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 78

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 79

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 80

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Pagina 5

http://www.betasom.it/forum/index.php?show...34505&st=80

 

Post. 81

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(5 foto)

 

Post. 82

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(3 foto)

 

Post. 83

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 84

ADDENDA 2 (Francesco De Domenico)

 

Post. 85

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 86

intervento di Totiano

 

Post. 87

intervento di De Domenico

 

Post. 88

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(5 foto)

 

Post. 89

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 90

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 91

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(3 foto)

 

Post. 92

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(3 foto)

 

Post. 93

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(3 foto)

 

Post. 94

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(3 foto)

 

Post. 95

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(3 foto)

 

Post. 96

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 97

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 98

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(3 foto)

 

Post. 99

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(5 foto)

 

Post. 100

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(3 foto)

 

Pagina 6

http://www.betasom.it/forum/index.php?show...4505&st=100

 

Post. 101

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(3 foto)

 

Post. 102

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 103

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 104

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 105

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 106

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(4 foto)

 

Post. 107

ADDENDA 3 (Francesco De Domenico)

 

Post. 108

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(2 foto)

 

Post. 109

Intervento di Lefa

 

Post. 110

Intervento di De Domenico

 

Post. 111

Intervento di Totiano

 

Post. 112

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(2 foto)

 

Post. 113

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(3 foto)

 

Post. 114

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(2 foto)

 

Post. 115

Intervento di Bartom

 

Post. 116

Immagini delle unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1961-1970

(6 foto)

 

Post. 117

Aviazione per la Marina

scheda tecnica Grumman S2F-1 Tracker

 

Post. 118

Intervento di De Domenico

 

Post. 119

Intervento di De Domenico

 

Post. 120

Intervento di De Domenico

 

Pagina 7

http://www.betasom.it/forum/index.php?show...4505&st=120

 

 

Post. 121

Intervento di De Domenico

 

Post. 122

Aviazione per la Marina Grumman Tracker S2F- 1 (S2-A)

(4 foto)

 

Post. 123

Aviazione per la Marina Grumman Tracker S2F- 1 (S2-A)

(4 foto)

 

Post. 124

Aviazione per la Marina Grumman Tracker S2F- 1 (S2-A)

(4 foto)

 

Post. 125

Aviazione per la Marina Grumman Tracker S2F- 1 (S2-A)

(4 foto)

 

Post. 126

Aviazione per la Marina Grumman Tracker S2F- 1 (S2-A)

(3 foto)

 

Post. 127

Aviazione della Marina Elicotteri Agusta-Bell AB-47J / AB-47J3

testo

 

Post. 128

Aviazione della Marina Elicotteri Agusta-Bell AB-47J / AB-47J3

(3 foto)

 

Post. 129

Aviazione della Marina Elicotteri Agusta-Bell AB-47J / AB-47J3(3 foto)

 

Post. 130

Aviazione della Marina Sikorsky HSS-1/HSS-1N (SH-34G/SH-34J) Seabat

testo

 

Post. 131

Aviazione della Marina Sikorsky HSS-1/HSS-1N (SH-34G/SH-34J) Seabat

tabelle dotazione e caratteristiche

 

Post. 132

Aviazione della Marina Sikorsky HSS-1/HSS-1N (SH-34G/SH-34J) Seabat

(4 foto)

 

Post. 133

Aviazione della Marina Sikorsky HSS-1/HSS-1N (SH-34G/SH-34J) Seabat

(4 foto)

 

Post. 134

Aviazione della Marina Sikorsky HSS-1/HSS-1N (SH-34G/SH-34J) Seabat

(4 foto)

 

Post. 135

Aviazione della Marina Sikorsky HSS-1/HSS-1N (SH-34G/SH-34J) Seabat

(4 foto)

 

Post. 136

Aviazione della Marina Sikorsky HSS-1/HSS-1N (SH-34G/SH-34J) Seabat

(3 foto)

 

Post. 137

Aviazione della Marina Sikorsky HSS-1/HSS-1N (SH-34G/SH-34J) Seabat

(4 foto)

 

Post. 138

Intervento di De Domenico

 

Post. 139

Intervento di De Domenico

 

Post. 140

Aviazione della Marina Elicottero Agusta-Bell AB-204AS/ASW

testo

 

Pagina 8

http://www.betasom.it/forum/index.php?show...&start=140#

 

Post. 141

Aviazione della Marina Elicottero Agusta-Bell AB-204AS/ASW

tabella degli elicotteri in carico alla MMI

caratteristiche tecniche

 

Post. 142

Aviazione della Marina Elicottero Agusta-Bell AB-204AS/ASW

(4 foto)

 

Post. 143

Aviazione della Marina Elicottero Agusta-Bell AB-204AS/ASW

(4 foto)

 

Post. 144

Aviazione della Marina Elicottero Agusta-Bell AB-204AS/ASW

(4 foto)

 

Post. 145

Aviazione della Marina Elicottero Agusta A-106

testo

caratteristiche tecniche

 

Post. 146

Aviazione della Marina Elicottero Agusta A-106

(3 foto)

 

Post. 147

Aviazione della Marina Elicottero Agusta A-106

(4 foto)

 

Post. 148

Cronologia della storia dell'Aviazione navale italiana dalle origini fino agli anni al 1970

 

Post. 149

Armamento imbarcato durante il periodo 1961÷1970

testo

 

Post. 150

Armamento imbarcato durante il periodo 1961÷1970

(4 foto)

 

Post. 151

Armamento imbarcato durante il periodo 1961÷1970

(4 foto)

 

Post. 152

Armamento imbarcato durante il periodo 1961÷1970

(4 foto)

 

Post. 153

Armamento imbarcato durante il periodo 1961÷1970

(4 foto)

 

Post. 154

Armamento imbarcato durante il periodo 1961÷1970

(4 foto)

 

Post. 155

Armamento imbarcato durante il periodo 1961÷1970

(4 foto)

 

Post. 156

Armamento imbarcato durante il periodo 1961÷1970

(4 foto)

 

Post. 157

Armamento imbarcato durante il periodo 1961÷1970

(4 foto)

 

Post. 158

Armamento imbarcato durante il periodo 1961÷1970

(4 foto)

 

Post. 159

Armamento imbarcato durante il periodo 1961÷1970

(4 foto)

 

Post. 160

intervento di Marat

 

Pagina 9

 

http://www.betasom.it/forum/index.php?show...4505&st=160

 

Post. 161

intervento di Marpola

 

Post. 162

intervento di Bartom

 

Post. 163

Elettronica di bordo periodo 1951÷1970

testo

Sistemi elettronici imbarcati nel periodo 1951÷1970

Centrali Direzione di Tiro imbarcate nel periodo 1951÷1970

Apparecchiature SONAR imbarcate nel periodo 1951÷1970

(1 foto)

 

Post. 164

Elettronica di bordo periodo 1951÷1970

(4 foto)

 

Post. 165

Elettronica di bordo periodo 1951÷1970

(4 foto)

 

Post. 166

Elettronica di bordo periodo 1951÷1970

(4 foto)

 

Post. 167

Elettronica di bordo periodo 1951÷1970

(4 foto)

 

Post. 168

Elettronica di bordo periodo 1951÷1970

(4 foto)

 

Post. 169

Elettronica di bordo periodo 1951÷1970

(4 foto)

 

Post. 170

Elettronica di bordo periodo 1951÷1970

(4 foto)

 

Post. 171

Analisi conclusiva periodo 1961÷1970

grafici comparativi sul dislocamento della flotta

 

Post. 172

Analisi conclusiva periodo 1961÷1970

elenco alfabetico unità in servizio periodo 1961-1970

 

Post. 173

Analisi conclusiva periodo 1961÷1970

(4 foto)

 

Post. 174

Analisi conclusiva periodo 1961÷1970

(4 foto)

 

Post. 175

Analisi conclusiva periodo 1961÷1970

(4 foto)

 

Post. 176

Analisi conclusiva periodo 1961÷1970

(4 foto)

 

Post. 177

Analisi conclusiva periodo 1961÷1970

(4 foto)

 

Post. 178

Analisi conclusiva periodo 1961÷1970

(4 foto)

 

Post. 179

Analisi conclusiva periodo 1961÷1970

(4 foto)

 

Post. 180

Analisi conclusiva periodo 1961÷1970

(4 foto)

 

Pagina 10

 

http://www.betasom.it/forum/index.php?show...4505&st=180

 

Post. 181

Analisi conclusiva periodo 1961÷1970

(3 foto)

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BIBLIOGRAFIA

 

Vorrei rinnovare a Francesco De Domenico la mia gratitudine per l’apporto d’informazioni, che contribuiscono ad arricchire particolari aspetti della trattazione.

 

Un sincero ringraziamento lo rivolgo a Stefano Cioglia, Paolo Reggiani, Giovanni Soprano e il Comandante Odisseo per l’apporto di materiale fotografico, gran parte già conosciuto dagli utenti di Betasom, che ho preferito ripresentare per comodità di consultazione.

 

 

LA MARINA ITALIANA Quarant'anni in 250 immagini (1946-1987) Erminio Bagnasco

Supplemento alla Rivista Marittima N. 6 - Giugno 1988

 

ALMANACCO STORICO DELLE NAVI MILITARI ITALIANE 1861-1995 Giorgio Giorgerini e Augusto Nani Ufficio Storico della Marina Militare - Roma 1996

 

UNITA’ VELOCI COSTIERE ITALIANE Erminio Bagnasco Ufficio Storico della Marina Militare - Roma 1998

 

LA MARINA MILITARE ITALIANA 1959 Erminio Bagnasco, Giorgio Giorgerini, Augusto Nani

Supplemento della Rivista LE VIE DEL MARE n° 12 - Dicembre 1958

 

DAL TRATTATO DI PACE ALLA LEGGE NAVALE Lo sviluppo della Marina Militare dal 1945 al 1975

Michele Cosentino Supplemento alla Rivista Marittima N. 4 - Aprile 1996

 

DALLA LEGGE NAVALE AL TERZO MILLENNIO La Marina Militare dal 1975 al 2000 Michele Cosentino Supplemento alla Rivista Marittima N. 10 - Ottobre 2000

 

I SOMMERGIBILI DI MONFALCONE Alessandro Turrini

Supplemento alla Rivista Marittima N. 11 - Novembre 1998

 

ESPLORATORI FREGATE CORVETTE ED AVVISI ITALIANI 1861-1968 Franco Bargoni e Franco Gay

Ufficio Storico della Marina Militare - Roma 1969

 

LE TORPEDINIERE ITALIANE 1881-1964 Ufficio Storico della Marina Militare 2^ Edizione 1974

 

ORIZZONTE MARE incrociatori leggeri classe "Condottieri" gruppo "Montecuccoli" Vol. 7/I Elio Andò

Edizione dell'Ateneo s.p.a. Roma 1982

 

ORIZZONTE MARE incrociatori leggeri classe "Condottieri" gruppo "Montecuccoli" Vol. 7/II Elio Andò

Edizione dell'Ateneo s.p.a. Roma 1982

 

Navi italiana della 2^ guerra mondiale - nuova serie incrociatori leggeri classe "Luigi di Savoia duca degli Abruzzi" Vol 8/I Franco Gay

Ermanno Albertelli Editore 1993

 

Navi italiana della 2^ guerra mondiale - nuova serie incrociatori leggeri classe "Luigi di Savoia duca degli Abruzzi" Vol 8/II Franco Gay

Ermanno Albertelli Editore 1993

 

ORIZZONTE MARE immagini A7 incrociatori leggeri classe “Luigi di Savoia Duca degli Abruzzi” Franco Bargoni Edizione dell’Ateneo s.p.a. - 1982

 

Navi italiana della 2^ guerra mondiale - nuova serie incrociatori leggeri classe "Capitani romani" Vol 9 Elio Andò Ermanno Albertelli Editore 1994

 

ALMANACCO NAVALE 1964-65 Giorgio Giorgerini e Augusto Nani Rivista Marittima Roma

 

DIMENSIONE CIELO aerei italiani nel dopoguerra vol. 12 Emilio Brotzu e Giancarlo Garello Edizioni dell’Ateneo & Bizzarri - Roma 1978

 

L'AVIAZIONE DELLA MARINA MILITARE Allegato al Notiziario della Marina N. 5 - Maggio 1996

 

L'insegnamento e l'opera di Ugo Tiberio Allegato al Notiziario della Marina N. 10 - Ottobre 1998

 

MARINELETTRO E IL RADIOTELEMETRO ITALIANO Lo sviluppo e l'evoluzione del radar navale (1933-1943) Enrico Cernuschi

Supplemento alla Rivista Marittima N. 5 - Maggio 1995

 

Articolo SILURANTI “DI TRANSIZIONE” di Erminio Bagnasco pubblicato sulla Rivista STORIA MILITARE N.197-ANNO XVIII Febbraio 2010

 

Ala rotante rassegna dell’elicottero Anno XVI – n. 4-6 aprile-giugno1971 Edita a cura delle Costruzioni Aeronautiche Giovanni AgustaS.p.A.

 

Marina Militare scelte e programmi anni ’80 DOSSIER jp4 Supplemento al N. 5/1980 di JP4 Mensile di Aeronautica

 

IL MEZZO AEREO NELLA LOTTA ANTISOM DOSSIER jp4 Supplemento al N. 2/1984 di JP4 Mensile di Aeronautica

 

Sito: http://www.marina.difesa.it

 

Sito: http://www.navsource.org/

 

Sito: http://it.wikipedia.org

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La Marina Militare Italiana dal 1961 al 1970

 

Nel 1961 l’ingresso in servizio del primo incrociatore lanciamissili e della prima unità portaelicotteri sancì

l’avvio di un programma di modernizzazione per la Marina Militare Italiana, che se non riuscì a concretizzarsi

nella quantità auspicabile fu solamente per i soliti problemi di carattere economico; portò comunque,

sulla soglia del decennio successivo, la flotta italiana ad un livello di qualità senz’altro eccellente;

fu per questo che il periodo 1961-1970 viene generalmente considerato l’inizio del processo

dell’ammodernamento postbellico della flotta militare, caratterizzato da alcune principali innovazioni:

Introduzione del missile come arma antiaerea a lunga e media portata.

Utilizzo dell’elicottero come vettore d’arma per la lotta antisom, imbarcato su unità di medio e grande dislocamento;

la fregata Luigi Rizzo fu la prima unità portaelicotteri.

Realizzazione di un complesso da 76/62 mm automatico, che costituì l’arma di base per la difesa antiaerea ravvicinata,

adottata da tutte le unità in servizio.

Ripresa e sviluppo della componente subacquea con la costruzione nazionale dei quattro battelli della classe “Toti”.

Introduzione di apparati motori costituiti da turbine a gas, imbarcati prima sulle motocannoniere e poi sulla nave scuola San Giorgio.

Sviluppo della potenzialità dell’Aviazione per la Marina con l’acquisizione di nuovi aerei ed elicotteri, maggiormente idonei alla lotta antisom.

Sviluppo della componente elettronica di costruzione nazionale, da affiancare a quella di provenienza americana.

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Trasformazione dell’incrociatore Giuseppe Garibaldi

 

Quelli della classe “Duca degli Abruzzi” furono gli ultimi due incrociatori leggeri costruiti nel periodo anteguerra, il cui progetto fu un miglioramento dei buoni risultati ottenuti con la costruzione della classe “Condottieri”, formata da Raimondo Montecuccoli, Muzio Attendolo, Emanuele Filiberto Duca d’Aosta e Eugenio di Savoia.

Le migliorie introdotte nella progettazione e costruzione degli incrociatori Duca degli Abruzzi e Garibaldi furono possibili grazie all’esperienza acquisita dalla realizzazione della precedente classe e richiesero un aumento del dislocamento, che per le nuove unità superò le 9.000 t, con un incremento di dimensioni, che portarono la lunghezza f.t. dello scafo a 187 metri; risultarono quindi tra le più lunghe unità della Regia Marina, precedute solamente da Littorio, Vittorio Veneto, Roma, Trieste, Trento e Bolzano.

Entrato in servizio nel 1937 il Garibaldi fu impegnato attivamente nel periodo prebellico in attività addestrative e nel 1939, inquadrato nell’VIII Divisione, fu impiegato per l’appoggio navale durante l’occupazione dell’Albania; intenso fu anche l’impegno durante il periodo bellico e durante la cobelligeranza italiana, al fianco degli alleati, fu dislocato in Atlantico.

Nel corso degli anni ’50 iniziò a delinearsi chiaramente l’importanza del missile, come strumento unico e necessario, per la difesa a lungo e medio raggio da contrapporre alla costante e seria minaccia aerea, rappresentata da velivoli sempre più sofisticati ed agguerriti, che ormai l’artiglieria di bordo non era più in grado di contrastare in maniera efficace; sempre con l’occhio vigile puntato a future soluzioni, la Marina italiana, seguendo l’esempio dell’U.S.Navy, che aveva modificato l’armamento degli incrociatore Boston e Camberra, che nel 1956 erano rientrati in servizio armati di due impianti per il lancio di missili “Terrier”, pensò di sfruttare l’occasione dei lavori di ammodernamento, previsti per l’incrociatore Garibaldi, per preparare un esteso progetto di trasformazione allo scopo di realizzare e sperimentare la prima unità lanciamissili italiana.

L’unità nel 1954 fu trasferita presso l’Arsenale di La Spezia e fino al 1957 fu sottoposta a lavori di smantellamento tali da essere ridotta allo scafo nudo; dal 1957 fino al 1961 tutte le sovrastrutture furono completamente ricostruite; l’abolizione delle due caldaie del quinto compartimento (zona poppiera) permise l’adozione di un unico singolare fumaiolo, allargato verso la base per permettere il raccordo con le tre caldaie rimaste in esercizio; fu realizzato un albero di trinchetto costituito da un voluminoso quadripode, per consentire il sostegno delle numerose apparecchiature radar e TLC; a poppavia dell’unico fumaiolo l’albero di maestra fu installato un altro robusto quadripode per il sostegno dell’antenna del radar di ricerca aerea a lunga distanza “Argos 5000”; si approfittò del progetto di trasformazione per realizzare nella tuga poppiera quattro pozzi per il lancio di missili balistici a medio raggio tipo “Polaris”; per questa ragione la poppa ad incrociatore fu sostituita con una a geometria squadrata, caratterizzata da specchio piatto e leggermente inclinato; tutto questo rese possibile un aumento del volume e il miglioramento dell’assetto idrodinamico per poter sostenere il peso dei missili e la loro spinta durante il lancio; per evitare rischi d’infiltrazioni d’acqua e migliorare la tenuta verso eventuali nubi radioattive, fu lasciata solamente la fila di “hublot” superiore del castello di prora, aumentando così il bordo libero; l’armamento fu completamente rinnovato: tutte le torri da 152/55 mm furono abolite e sostitute con due delle torri binate da 135/45 mm (in seguito portato a 135/53 mm), destinate agli incrociatori della classe “Capitani Romani”; in considerazione dell’inefficacia delle artiglieria da 40 mm in funzione antiaerea, queste armi furono sostituite da otto cannoni singoli da 76/62 mm a.a. ” O.T.O. Melara, moderno cannone automatico a lungo sperimentato a bordo della nave esperienze Carabiniere.

 

 

Naturalmente la ragione principale della trasformazione era la concreta necessità di affidare la difesa della nave, contro l’aggressione aera a media e lunga distanza, ad un sistema missilistico in grado di lanciare una coppia di missili a doppio stadio, che potevano essere simultaneamente guidati verso due distinti bersagli; questa prerogativa poteva essere realizzata solamente se il sistema di lancio fosse supportato da un complesso di apparecchiature elettroniche moderne: il radar “Argos” 5000 aveva il compito di agganciare il bersaglio a lunga distanza per poi passarlo al radar tridimensionale, che aveva il compito di stabilire direzione, distanza e quota con maggiore precisione; i due sistemi guida missili avevano il compito di guidare, lungo il raggio di emissione elettromagnetico, i missili per colpire il bersaglio; tutto questo però non poteva accadere senza un processo di acquisizione e coordinamento dei dati, il cui compito era demandato alla Centrale Operativa di Combattimento, che rappresentava il cuore del sistema di difesa ed offesa della nave.

La presenza dei pozzi per il lancio di missili tipo “Polaris” a bordo del nuovo Garibaldi ebbe una valenza tecnica e un risvolto di carattere politico; la fase di sperimentazione dei missili negli anni ’50, come proseguimento dello sviluppo di quelli realizzati in Germania verso la fine del secondo conflitto mondiale, ebbe termine nello stesso decennio; si profilò quindi la possibilità di utilizzare missili balistici imbarcati su unità di superficie per contrapporre una valida minaccia contro obiettivi nemici a grande distanza; nacquero così i “Polaris” dei quali si prevedeva e si studiava la possibilità dell’imbarco su navi mercantili; la soluzione si mostrò troppo ostica tecnicamente per essere adottata, per cui con l’avvento della propulsione nucleare a bordo di sottomarini si scelse questo mezzo come vettore, meno intercettabile ma economicamente molto più oneroso; la Marina italiana, nonostante tutto, era fermamente convinta che il lancio di missili “Polaris” potesse essere effettuato anche da navi di superficie, con soluzioni molto più convenienti sotto il profilo dei costi di realizzazione; si colse l’occasione dei lavori di trasformazione del Garibaldi per rendere esecutivo un progetto già preparato, che fu realizzato con un costo equivalente alle spese da sostenere per l’acquisto di uno dei nuovi cannoni da 76/62 mm; il risvolto politico fu causato dalla politica pacifista dell’epoca, che dimenticando l’antico motto romano “contro la spada lo scudo e la spada”, contribuì affinché la prosecuzione del progetto fosse completamente abbandonato, che tuttavia rappresentò un simbolo dell’ingegnosa intraprendenza italiana.

Il Garibaldi si presentò nel 1961 dopo la trasformazione con un nuovo aspetto completamente diverso ed irriconoscibile rispetto all’eleganza delle forme della nave originale; rappresentava, a tutti gli effetti, il primo decisivo passo della Marina italiana verso un lento ma costante processo di modernizzazione delle sue unità e delle sue strutture operative e logistiche.

L’attività del Garibaldi si protrasse per dieci anni e come nave ammiraglia della Squadra Navale imbarcò il CINCNAV; fu sottoposta a brevi periodi di manutenzione, durante i quali furono apportate alcune modifiche: il miglioramento della dispersione dei fumi di scarico del fumaiolo con l’adozione di una cappa per convogliare gli scarichi verso poppa; fu sostituita l’antenna del radar a lunga distanza “Argos 5000” con una nuova di disegno diverso e più leggera, probabilmente per diminuire la resistenza al vento tipica di antenne di dimensioni così grandi; fu realizzata una tughetta direttamente alla base della torre di comando; fu modificato l’albero di trinchetto, costituito da un quadripode, rendendolo più compatto nella struttura superiore.

Nel 1967 il Garibaldi compiva il suo 30° anno di servizio, ma non fu l’età a decretare la sua dismissione, ma piuttosto motivi di ordine economico che all’inizio degli anni ‘60 si evidenziarono in maniera preoccupante per il futuro della nostra Marina.

Nel 1971 l’unità fu posta in disarmo, rendendo disponibile l’esperienza di un equipaggio ben addestrato per armare il nuovo incrociatore lanciamissili portaelicotteri Vittorio Veneto.

 

Date significative della vita dell’incrociatore Giuseppe Garibaldi

 

Dicembre 1933 Impostazione dell’unità presso i Cantieri Navali Riuniti dell’Adriatico, Trieste.

21 Aprile 1936 Varo.

20 Dicembre 1937 Entrata in servizio.

13 Giugno 1938 Consegna della bandiera di combattimento a Palermo.

5 Marzo 1938 Partecipazione alla rivista navale nelle acque di Napoli in onore del Cancelliere tedesco Adolf Hitler.

Aprile 1939 Partecipazione all’occupazione dell’Albania.

7÷10 Luglio 1940 Battaglia di Punta Stilo.

1 Marzo 1941 Trasferimento a Brindisi.

4 Marzo 1941 Bombardamento di Piqueras.

26÷29 Marzo 1941 Scontro di Gaudo.

2-3 Maggio 1942 Trasferimento a Messina.

27-28 Maggio 1942 Trasferimento a Taranto in conseguenza del bombardamento del porto di Messina.

2 Luglio 1942 Trasferimento a Navarrino.

9-11 Novembre 1942 Trasferimento ad Augusta e poi a Messina.

3-5 Maggio 1943 Trasferimento a Genova.

9 Settembre 1943 Partenza per La Maddalena.

10 Settembre 1943 In rotta verso Malta.

4-5 Ottobre 1943 Trasferimento a Taranto.

7-8 Maggio 1944 Trasferimento a Freetown.

23 Marzo – 3 Aprile 1944 Trasferimento da Freetown a Taranto con sosta a Gibilterra per imbarcare un radar inglese da installare in Arsenale.

1954÷1957 Lavori di smantellamento nell’Arsenale M.M. di La Spezia.

1957÷1961 Lavori di rimodernamento e trasformazione in incrociatore lanciamissili.

3 Novembre 1961 Rientrato in servizio dopo la trasformazione.

11 Novembre 1962 Prove di lancio a San Juan di Portorico dei primi missili “Terrier”.

1963 Lavori di modifica della cappa del fumaiolo.

31 Agosto 1963 Lancio di un simulacro di missile balistico nel golfo di La Spezia.

1964-1965 Sostituzione dell’antenna del radar Argos 5000

25 Agosto 1966 – 20 Aprile 1967 Lavori di manutenzione durante i quali fu modificata la parte superiore dell’albero di trinchetto.

20 Febbraio 1971 Disarmo.

16 Novembre 1976 Radiazione.

 

Caratteristiche e dati dell’incrociatore lanciamissili Garibaldi dopo il rientro in servizio nel 1961

(tra parentesi i dati originali al suo ingresso in servizio nel 1937)

 

Dislocamento standard: 9.802 t (9.195 t)

Dislocamento carico normale: 11.305 t (10.735 t)

Dislocamento pieno carico: 11.600 t (11.350)

Lunghezza f.t.: 187 m

Lunghezza tra p.p.: 171,8 m

Larghezza max: 18,9 m

Immersione media a p.c.: 6,8 m

Apparato Motore: 6 caldaie a tubi d’acqua subverticali, con surriscaldatori di vapore – 2 gruppi di Turbine Parsons con riduttori – 2 eliche tripale (8 caldaie nel 1937)

Potenza: 85.000 HP (100.000 HP)

Velocità massima: 30 nodi (33 nodi)

Combustibile dotazione massima: 1.700 t di nafta (1.728 t)

Autonomia: 4.500 miglia a 18 nodi (4.125 miglia a 12,7 nodi)

Equipaggio: 47 ufficiali e 618 sottufficiali e marinai (29 ufficiali e 611 sottufficiali e marinai)

 

Dotazione radar ed elettronica di bordo

1 radar di scoperta aerea a grande distanza Selenia Argos 5000 con portata massima di 500 Km, la cui antenna originale fu sostituita con altra più leggera e meno voluminosa nel 1966

1 radar tridimensionale di scoperta aerea a media distanza Frescan AN/SPS-39 con portata di 300 Km

1 radar di scoperta aero-navale Westinghouse AN/SPS-6 con portata di 250 Km

1 radar di scoperta all’orizzonte e su angoloidi sito molto piccoli della portata di 90 Km

1 radar di scoperta di superficie e navigazione Selenia MM-SPQ-2 con portata di 50 Km

2 radar direttori guida-missili Sperry AN/SPG-55

5 centrali per direzione di tiro per i cannoni da 135/45 mm e 76/62 mm

1 C.O.C. (Centrale Operativa di Combattimento)

1 C.A.R. (Centrale Antidisturbo Radio)

1 C.A.D.T. (Centrale Assegnazione Designazione Tiro)

 

 

 

Armamento

1 rampa binata per il lancio di missili a due stadi superficie-aria General Dynamics (Convair) SAM-N-7/ RIM-2 Terrier

4 pozzi sperimentali per il lancio di missili balistici a due stadi Lockheed Polaris

4 cannoni in torri binate da 135/45 mm (sostituiti in seguito con altrettanti da 135/53 mm)

8 cannoni a.a. in impianti singoli O.T.O. Melara da 76/62 mm

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Unità in servizio nel decennio 1961-1970 superstiti della seconda guerra mondiale

 

Nella trattazione relativa al periodo 1951-1960, per evidenziare la ripresa dell’attività dei cantieri navali italiani,

sono state inserite in un gruppo a parte cinque unità (San Marco, Bombarda, Crisalide, Farfalla e Proteo),

in costruzione durante la guerra e terminate presso i rispettivi canteri navali solamente nella prima metà degli anni ’50;

in questa trattazione, riferita al periodo 1961-1970, si è invece ritenuto opportuno unificare i due gruppi,

aggiungendo anche il sommergibile Pietro Calvi ex Bario, entrato in servizio nel 1961, le cui vicende saranno rese note più avanti.

 

Ad eccezione della nave scuola Amerigo Vespucci, che nel 2006 ha compiuto il suo 75° anno di servizio e

che mi auguro possa proseguire ancora per moltissimi anni la sua attività, alla fine della quale si auspica possa diventare museo nazionale,

occorrerà considerare l’inevitabilità che questo gruppo, composto da 134 unità per un dislocamento di 91.113 t,

sarà a mano a mano destinato ad una rapida estinzione a causa dell’obsolescenza delle unità, logorate da un’intensa attività bellica e postbellica.

 

Gli unici due incrociatori rimasti in servizio erano il Garibaldi, al quale è stata dedicata una trattazione a parte, ed il Montecuccoli;

quest’ultimo già dal 1949, dopo lavori che avevano comportato piccole modifiche, era stato destinato al processo

di formazione nautica per gli Allievi di Seconda Classe dell’Accademia Navale di Livorno; fu però solamente

nel periodo ottobre 1953÷giugno 1954 che l’unità fu sottoposta ad un ciclo di lavori più estesi, che ne modificarono l’aspetto originale;

in particolare le modifiche riguardarono principalmente la zona centrale della nave: modifica del fumaiolo prodiero

e della plancia di comando, installazione di un robusto albero per il sostegno delle antenne delle nuove apparecchiature radar imbarcate;

naturalmente tutto l’armamento subì delle modifiche: eliminazione della torre 2 da 152 mm e un incremento sensibile

di complessi antiaeri costituito da armi “Bofors” da 40/56 mm, che sostituirono tutte le mitragliere da 37/54 mm;

l’attività addestrativa dell’incrociatore si protrasse fino al 1964, anno in cui fu posto in disarmo.

 

Con lo scopo di sostituire il Montecuccoli, nella sua funzione di nave scuola, era già in programma un ciclo di lavori per il San Giorgio,

che a partire dal 1963 fino al 1965 fu trasferito a La Spezia per essere sottoposto a trasformazione, che prevedeva nuovi spazi

per ospitare a bordo gli Allievi dell’Accademia Navale, la sostituzione dell’apparato motore, l’adeguamento dell’armamento

secondo i recenti concetti in merito alla difesa antiaerea e naturalmente un miglioramento dell’elettronica di bordo.

 

Constatati i buoni risultati ottenuti dalla motocannoniera MC 491, che entrata in servizio nel 1963 sperimentava

un nuovo apparato motore composto da due motori diesel e da una turbina a gas nella combinazione CODAG (COmbined Diesel And Gas),

si colse l’occasione per sperimentare la stessa soluzione per il San Giorgio, che destinato ad effettuare lunghe crociere addestrative,

avrebbe avuto possibilità di effettuare un lungo ed accurato collaudo delle rivoluzionarie turbine a gas,

che si potesse rendere utile per la soluzione ottimale da adottare per le nuove unità, la cui costruzione era prevista per il decennio successivo.

Con un apparato motore composto da quattro diesel con potenza massima totale di 16.600 CV e due turbine a gas con potenza totale di 15.200 CV;

ne conseguì una velocità massima di 28 nodi con autonomia di 1.900 miglia ed una velocità di crociera, con soli diesel,

di 18 nodi ed autonomia di 5.560 miglia.

L’adeguamento dell’armamento ai nuovi standard comportò l’abolizione della torre

N. 2 da 127/38 mm e tutti gli impanti Bofors da 40/70 mm, sostituiti da tre complessi da 76/62 mm O.T.O. Melara,

asserviti a centrali di direzione del tiro “Orion 3”; furono eliminati anche gli antiquati sistemi antisom, costituiti

dai lanciabombe laterali a corta gittata e dalla tramoggia scarica bombe poppiera; furono sostituiti con una nuova arma

da utilizzare contro battelli subacquei, costituita da un impianto triplo di lancio di siluri filoguidati da 324 mm;

vorrei evidenziare un aspetto sulla scelta dell’unità da sottoporre per la trasformazione in nave scuola;

poiché lo stato di efficienza dell’apparato motore non poteva avere influenza, in quanto sarebbe stato completamente sostituito,

la preferenza tra il San Marco ed il San Giorgio si concentrò sullo stato dello scafo; trattandosi di unità realizzate nel periodo bellico,

in cui spesso i materiali utilizzati per la costruzione non furono sempre di ottima qualità, fu condotto un accurato esame

dello scafo e furono individuati e posti in rilievo tutte le zone deteriorate; nonostante questa deficienza, che interessò tutte

le navi costruite durante l’ultima guerra mondiale, non fu negata a nessuna di esse una buona longevità, che nel caso

del San Giorgio e della corvetta Ape si protrasse fino al termine degli anni ’70.

 

I tre cacciatorpediniere superstiti della seconda guerra mondiale Granatiere, Grecale e Carabiniere nel corso degli anni ’50

erano stati sottoposti a sostanziali lavori di trasformazione ed erano stati classificati “fregate veloci antisom”;

trattandosi comunque di unità ormai obsolete ed usurate, la prima fu posta in disarmo nel 1957, mentre le altre due,

sul finire dello stesso decennio, furono rimosse dai compiti di squadra e destinate ad altri compiti; dal 1959 al 1960 il Grecale

subì un ulteriore trasformazione per renderlo idoneo ad imbarcare il Comando della Squadra navale, giacché dopo il disarmo

del Duca degli Abruzzi e l’indisponibilità per lavori del Garibaldi non c’era altra unità idonea ad assumere il ruolo di nave ammiraglia;

l’armamento fu completamente sbarcato, ad eccezione di un impianto binato da 40/56 mm; furono eliminate tutte l

e sovrastrutture a poppavia del fumaiolo, allungato il castello di prora fino quasi ad estrema poppa e fu realizzata

una capiente tuga a proravia della plancia; l’unità rimase in servizio fino al 1964, anno in cui fu posta in disarmo;

nel 1958 il Carabiniere fu trasferito a La Spezia e posto in riserva; il 12 gennaio 1960 fu classificato nave sperimentale;

durante la sua attività collaudò a lungo il nuovo cannone da 76/62 mm O.T.O. Melara; rimase in servizio fino

al 14 gennaio 1965, giorno in cui fu celebrata la cerimonia del suo ultimo ammaina bandiera.

 

Delle sette torpediniere superstiti della numerosa classe “Spica”, cinque di esse furono disarmate nel corso degli anni ’50;

solamente Libra e Sagittario restarono in attività fino al 1964, anno del loro disarmo.

 

Orsa ed Orione, che facevano parte della classe “Pegaso”, svolsero servizio di squadra fino al 1957-1958;

in seguito furono destinate al servizio bersaglio in sostituzione delle vecchie torpediniere Abba e Mosto;

a questo scopo sbarcarono il pezzo poppiero da 100/47 mm, che fu sostituito da un’apparecchiatura ottica, detta “pollaio”,

per permettere l’osservazione degli scarti del tiro contro bersagli rimorchiati; a prora, sulla sinistra del castello di prora,

fu installata una catapulta di lancio per gli aerei bersaglio radiocomandati (B.R.C.); una piccola tuga fu realizzata

a proravia della plancia per permettere il ricovero dei radiobersagli; Orsa e Orione si alternarono, secondo le varie esigenze,

in quest’attività avendo a disposizione un solo equipaggio; furono rispettivamente disarmati nel 1964 e nel 1965.

 

Anche per le 22 corvette superstiti della classe “Gabbiano”, dopo il ventesimo anno d’interrotta attività s’iniziò a presentarsi

il momento della cessazione del servizio; le prime ad essere poste in disarmo furono quelle più usurate;

alcune continuarono a comporre le varie sessioni della Scuola Comando, affiancate dalle unità della classe “Albatros”, Farfalla e Sibilla

furono impiegate per il servizio bersaglio e le altre in compiti vari; nel periodo 1963-1964 la corvetta Ape

fu sottoposta a lavori di trasformazione in nave appoggio incursori per l’addestramento degli uomini del Comsubin;

il castello di prora fu allungato, fu realizzata una tuga a proravia della plancia, tutto l’armamento fu sbarcato

ad eccezione di due mitragliere da 20/70 mm, poste nella zona prodiera, mentre a poppa furono installate tutte

le attrezzature necessarie per l’attività degl’incursori.

 

Nessuno dei sommergibili della classe “Tritone 2^ serie”, impostati a partire dal 1942 fu completato prima dell’8 settembre 1943;

il Bario era ancora sullo scalo dei C.R.D.A di Monfalcone, quando fu annunciato l’Armistizio; fu catturato dai tedeschi e denominato U.IT. 7;

varato nel 23 gennaio 1944 fu poi affondato in seguito a bombardamento alleato; recuperato nel maggio 1945 e trasferito a Taranto,

rimase in Arsenale fino al 1953; rimesso sullo scalo dei Cantieri Navali di Taranto fu completamente ricostruito

secondo criteri operativi più moderni; lo scafo venne allungato, modificata la zona poppiera con lo sbarco del lanciasiluri A/D

e la sostituzione delle due linee d’assi con una singola, dando avvio ad una consuetudine che sarà adottata anche per

le classi “Toti”, “Sauro” e “Todaro”; eliminata la vecchia falsa torre fu adottata una “vela” (anche quest’ innovazione

fu poi adottata dai successivi battelli realizzati a partire dalla fine degli anni ‘60), per cui nel complesso risultò uno scafo completamente ridisegnato;

l’ originale apparato motore fu sostituito con due gruppi diesel MAN da 1270 HP accoppiati su di un unico asse insieme ai motori elettrici;

per l’agguato e l’ andatura silenziosa fu adottato un motore elettrico ausiliario di 75 HP; fu installato lo “schnorkel”

per la navigazione in immersione con i motori termici e consentire la ricarica delle batterie di accumulatori;

gli fu dato il nome di Pietro Calvi solamente dopo il varo e prima della consegna alla Marina Militare; il motivo del suo recupero e

della ricostruzione può essere spiegato semplicemente dalla necessità di creare e sperimentare un nuovo tipo di battello secondo l

’esperienza maturata durante l’impiego bellico e alla luce degli studi eseguiti nei confronti dei battelli tedeschi del tipo “XXI”.

 

Il programma, preparato nel 1956, di ammodernamento di tutte le motosiluranti nazionali fu limitato, perché si riscontrò

la sconvenienza economica a proseguirlo, solamente a quattro unità: MS 472, MS 473, MS 474, MS 481, che costituirono la 42ª Squadriglia;

le altre MS 471, MS 475, MS 482, MS 483, MS 484 furono tutte poste in disarmo tra il 1962 ed il 1964 e poi radiate;

il criterio seguito per prolungare la vita operativa delle quattro unità, destinate ad essere ammodernate,

fu quello di ottenere delle versatili unità da impiegare, mediante una rapida conversione dell’armamento,

in funzione di tre versioni: cannoniera (2 mitragliere da 40/56 mm), silurante (1 mitragliera da 40/56 mm e

2 lanciasiluri ad impulso laterale da 450 mm) e posamine (2 mitragliere da 40/56 mm e 8 mine da fondo).

 

Una doverosa precisazione va fatta per quanto riguarda il Proteo: fu varato nel 1943 presso i C.N.R. di Ancona

come rimorchiatore da recupero: nel settembre dello stesso anno fu catturato dai tedeschi e rimorchiato incompleto a Trieste per l’allestimento;

nel 1945 fu affondato, recuperato nel 1949, alato sullo scalo di Ancona, varato a giugno del 1951 ed entrato in servizio

nella M.M.I. il 24 agosto 1951 col nome di Perseo; in seguito fu denominato nuovamente Proteo.

[Fonte: Reinhart Schmelzkopf, Fremde Schiffe in deutscher Hand 1939-1945 (navi straniere in mano tedesca), Strandgut, Cuxhaven, 2004].

[Fonte rivista LE MARINE del 1967] “L’Unità fu varata dai tedeschi nel dicembre 1943. Condotta a Venezia e successivamente a Trieste

fu affondata dagli stessi tedeschi nel 1944. Recuperata dalla Marina Inglese fu consegnata prima alla Jugoslavia e successivamente riconsegnata all’Italia.

Riportata ad Ancona fu nuovamente alata sullo scalo e varata, definitivamente, nel giugno 1951”.

 

Con lo scopo di avere un'idea più chiara della vicenda del Proteo aggiungo una nota di De Domenico che potrebbe essere di chiarimento:

"Gli jugoslavi occuparono Trieste il 1° maggio 1945 (contrariamente agli accordi presi con gli Alleati, che arrivarono con i neozelandesi solo il giorno dopo) e se ne andarono solo dopo 40 giorni, portandosi dietro tutto quello che potevano (tra cui alcune motozattere). Ma evidentemente non fecero in tempo a recuperare navi affondate (a proposito: l'autoaffondamento tedesco sarà di fine aprile-inizio maggio 1945, non certo del 1944), né è verosimile che gli inglesi abbiano recuperato il relitto e poi lo abbiano consegnato a loro nel 1949"

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Elenco delle unità in servizio nel decennio 1961-1970 superstiti della seconda guerra mondiale

 

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Rimorchiatore Abbazia radiato negli anni ’60 dopo essere affondato in porto a Napoli per un colpo di mare;

Affondato come bersaglio a fine estate 1983 nei pressi di Salto di Quirra, colpito da unmissile OTOMAT Teseo

lanciato dalla fregata Maestrale (fonte dell’informazione Francesco De Domenico).

 

 

Addenda 1:

 

BOMBARDA ex UJ 206 ex BOMBARDA

PIETRO CALVI ex BARIO ex UIT 7 ex BARIO

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Unità ottenute con acquisizioni varie in servizio nel periodo 1961-1970

 

Nel decennio 1961-1970 questo gruppo era costituito da 83 unità per un dislocamento di 54.848 t;

la corvetta Alabarda, che al termine degli anni ’50 aveva subìto lavori di trasformazione

per essere trasformata in nave sede di comando, prestò attività in questo ruolo fino ai primi anni

del nuovo decennio; divenuto operativo l’incrociatore lanciamissili Giuseppe Garibaldi,

nave Alabarda fu ormeggiata affiancata al Grecale alla stazione torpediniere di Taranto

e posta in riserva; fu poi trasferita a La Spezia e dopo la radiazione, avvenuta l’1 luglio 1968,

subì dei lavori di adattamento per essere ceduta alla fondazione Garaventa di Genova, in sostituzione del vecchio Crotone.

 

Le navi Diana e Gazzella continuarono il servizio in compiti ausiliari: la prima come nave idrografica e

la seconda alle dipendenze della Scuola Motoristi di La Maddalena.

 

Nel corso degli anni ’50 tutte le motosiluranti di tipo “Vosper”, insieme alla motocannoniera MC 485, furono disarmate e radiate;

quelle del tipo “Higgins” invece continuarono ad operare nel loro ruolo fino al settembre 1964, quando la 44ª Squadriglia Motosiluranti,

alla quale erano aggregate, si sciolse; tutte le unità furono poi impiegate in altri compiti: già nel periodo 1962-1963 la motosilurante MS 441

aveva subìto alcuni lavori di trasformazione a La Spezia per essere idonea a compiti addestrativi da parte del Combusin,

per cui passò alla dipendenza del Comando Raggruppamento Subacquei ed Incursori Teseo Tesei; la MS 444 fu resa disponibile per

la Scuola Motoristi di La Maddalena; mentre tutte le altre furono poste in riserva alle dipendenze della 42ª Squadriglia, formata dalle unità

superstiti del tipo “C.R.D.A.” ; dopo alcuni lavori di ripristino le MS 442, MS 451 e MS 452 il 12 marzo 1966 furono

cedute alla Guardia di Finanza “in temporaneo uso gratuito”, denominate rispettivamente Brigadiere Giannotti, Tenente Lombardo e

Finanziere Feliciani e restituite alla M.M.I. nel 1969; nello stesso anno le MS 443 e MS 453, dopo analoghi lavori eseguiti per la MS 441,

furono assegnate al Comsubin.

 

I dragamine meccanici classe “300” e quelli amagnetici classe “Anemone” o “Fiori”, divenuti ormai vetusti e non più idonei al servizio di dragaggio,

furono tutti radiati verso la metà degli anni ’60.

Modificato da BUFFOLUTO
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Elenco delle unità ottenute con acquisizioni varie in servizio nel periodo 1961-1970

 

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ADDENDA 2

 

ALABARDA ex britannico HMS LARNE J.274

DAINO ex B2 ex americano US 36 ex tedesco M 803

ANEMONE ex HMS BYMS 2009 ex HMS BYMS 9

BEGONIA ex HMS BYMS 2073 ex HMS BYMS 73

BIANCOSPINO ex HMS BYMS 2012 ex HMS BYMS 12

GERANIO ex HMS BYMS 2014 ex HMS BYMS 14

GLADIOLO ex HMS BYMS 2042 ex HMS BYMS 42

MUGHETTO ex HMS BYMS 2023 ex HMS BYMS 23

NARCISO ex HMS BYMS 2024 ex HMS BYMS 24

OLEANDRO ex HMS BYMS 2027 ex HMS BYMS 27

ORCHIDEA ex HMS BYMS 2037 ex HMS BYMS 37

DR 301 ex HMS BURRA T.158

DR 302 ex HMS CUMBRAE T.154

DR 303 ex HMS UNST T.213

DR 304 ex HMS STAFFA T.159

DR 305 ex HMS FILLA T.212

DR 306 ex HMS EGILSAY T.215

DR 307 ex HMS MINUET T.131

DR 308 ex HMS TWOSTEP ex TARANTELLA T.142

DR 309 ex HMS GRAIN T.360

DR 310 ex HMS OTHELLO T.76

DR 311 ex HMS MOUSA T.295

DR 312 ex HMS GAVOTTE T.115

DR 313 ex HMS FOULA T.203

DR 314 ex HMS ENSAY T.216

DR 315 ex HMS STROMA T.150

DR 316 ex HMS HORNPIPE T.120

 

ADIGE ex US Navy YW-92

FLEGETONTE ex US Navy YW-95 (?)

TANARO ex US Navy YW-99

ISONZO ex US Army Y-77

TICINO ex US Army Y-79

MONTECRISTO ex US Army ST-762 ex DPC 79

Modificato da Totiano
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Unità cedute dall'U.S.Navy in servizio nel periodo 1961-1970

 

 

Con l'ingresso in servizio di Fante, Geniere, Lanciere, Cappellini, Morosini, Mandorlo,

Anteo, Etna, e Bafile le unità cedute dall'U.S.Navy in servizio nel decennio 1961-1970

erano 45 per un dislocamento di 65.528 t; ad eccezione del dragamine Mandorlo,

tutte le altre unità erano del periodo bellico e naturalmente usurate dall'intenso servizio svolto.

 

I cacciatorpediniere Artigliere ed Aviere, con l'ingresso in squadra dei nuovissimi

cacciatorpediniere lanciamissili della classe "Impavido", furono assegnati a compiti vari, tra i quali

quello di fungere da nave comando ed appoggio alle motosiluranti di base a Brindisi,

che prevedeva anche il rimorchio delle piccole imbarcazioni fino alla zona delle operazioni;

le due unità, per il loro stato di servizio, non avevano subìto vistosi lavori di trasformazione

e data la robustezza dell'albero di trinchetto erano le uniche a montare la grande antenna del radar

AN/SPS-6 sulla sua testa, anziché sulla consueta mensola di un tripode, adottato da tutte le altre navi;

fu probabilmente per motivi precauzionali, che dopo il 1965 l'Artigliere fu dotato di tripode;

sul finire degli anni '60 l'Aviere fu trasferito a La Spezia in attesa di essere trasformato in

nave esperienze in sostituzione del Carabiniere, passato in disarmo nel 1965.

 

Gli avvisi scorta Aldebaran, Altair ed Andromeda, che nel 1957 erano state

classificati fregate antisom, nel 1962 furono declassate a corvette, allorquando con l'ingresso

in servizio della classe "Rizzo" non potevano più reggere al confronto di quelle nuovissime unità portaelicotteri,

dotate di sofisticate armi di nuova generazione; furono quindi inquadrate nell'8° Gruppo Navale,

dipendente dalla 2ª Divisione ed assegnate a compiti vari; in particolare Aldebaran ed Andromeda

parteciparono alle campagne addestrative 1964 e 1965 dell'Accademia Navale di Livorno, che in mancanza

di una nave scuola erano state distribuite su diverse unità appositamente impiegate (in realtà anche il San Giorgio,

terminati i lavori di trasformazione in nave scuola, fu impiegato in una limitata crociera addestrativa nel 1965,

utilizzando per la navigazione solamente i motori diesel, giacché le turbine a gas non erano state ancora imbarcate).

 

Fu forse per colmare un deficit quantitativo della componente per la scorta d'altura, senza poter ottenere ottenere

un incremento della qualità, che tra il 1969 ed il 1970 la Marina Militare acquistò tre cacciatorpediniere

ex U.S.Navy della classe "Fletcher"; Fante ex DD-517 Walker , Geniere ex DD-561 Prichett,

Lanciere ex DD/DDE-68 Taylor; entrati in servizio tra il 1942 ed il 1944, all'inizio degli anno '50,

furono sottoposti al programma di ammodernamento FRAM (Fleet Rehabilitation And Modernization),

con il quale furono potenziati l'armamento antiaereo ed antisom e la componente elettronica;

la dimostrazione dei limiti operativi di queste unità sarà inesorabilmente messa in evidenzia nel decennio successivo,

quando furono posti fuori servizio dopo un periodo molto breve d'attività.

 

Dopo l'acquisizione dei due battelli della classe "Gato" negli anni '50, nel corso degli anni '60 entrarono a far parte della M. M. I.

altri tre sommergibili ex U. S. Navy, realizzati per le esigenze belliche verso la fine del secondo conflitto mondiale:

Evangelista Torricelli ex SS-373 Lizardfish, Alfredo Cappellini ex SS/AGSS-336 Capitaine e

Francesco Morosini ex SS/AGss-321 Besugo; in questa circostanza si trattava di unità appartenenti alla classe "Balao",

che si distingueva dalla precedente "Gato" solamente per un particolare tenuto rigorosamente segreto,

perché lo scafo resistente di questi battelli era realizzato con "high-tensile steel", che con un leggero aumento dello spessore delle lamiere,

garantiva una quota operativa di 400 piedi; i battelli prima di essere concessi in prestito alla M. M. I. furono sottoposti a lavori

di trasformazione in "Fleet Snorkel", versione limitata per ragioni economiche rispetto al programma "GUPPY";

l'aspetto esterno del battello in confronto a Tazzoli e Da Vinci differiva solamente nel dritto di prua,

che nei tre battelli manteneva il profilo originale; il Torricelli differiva inoltre dai due gemelli perché aveva

una più estesa protezione delle apparecchiature racchiuse all'interno della vela; erano comunque battelli di vecchia concezione

e realizzati durante la guerra; furono utilizzati come battelli di transizione in attesa di quelli nuovi di costruzione nazionale

ed impiegati per compiti operativi ed addestrativi.

 

Al gruppo degli MSO costruiti negli Stati Uniti e ceduti all'Italia su commessa MDAP tra il 1955 e 1956 si aggiunse il 16 dicembre 1960

anche il Mandorlo, dotato di apparecchiature più moderne rispetto a quelle delle precedenti classi.

 

Nel febbraio 1962 entrò in servizio la nave trasporto truppe e materiali Etna; era la U.S.S. AKA-91 Whitley,

che l'U.S.Navy aveva concesso in prestito alla M.M.I.; si trattava di una nave trasporto materiali Attack Cargo Ship (AKA)

tipo C2-S-B1 entrata in servizio il 21 settembre 1944; in seguito alla ricostituzione del Battaglione San Marco (1 gennaio 1965),

divenne nave sede comando.

 

Nel 1962 entrò in servizio la nave da sbarco Anteo; si trattava della Landing Ship Tank (nota 1) LST-32 dell'U.S.Navy

entrata in servizio il 12 luglio 1943 classe "LST-1", composta da una numerosa serie di unità di nuovo tipo progettate e costruite

per essere impiegate per operazioni anfibie, avendo possibilità di sbarcare veicoli ruotati e cingolati direttamente sulla spiaggia;

erano dotate di un sistema di zavorra, costituito da serbatoi di acqua di mare, il cui svuotamento facilitava il disimpegno al termine

delle operazioni di sbarco; avendo fondo piatto e quindi con tenuta di mare molto scarsa la zavorra era necessaria per il loro

trasferimento senza carico. Come riconoscimento tardivo del contributo fornito da queste unità durante il secondo conflitto mondiale

l' U.S.S. LST-32 il 1° luglio 1955 fu denominata Alameda County; il 28 settembre 1957 fu trasformata

in Advance Aviation Base Ship, con compiti di nave appoggio, assumendo il nuovo distintivo di riconoscimento ottico AVB-1;

dislocata per diversi anni a Napoli nella VII Flotta, fu acquistata dalla Marina Militare Italiana il 20 novembre 1962 e trasferita a Taranto.

 

Il 29 agosto 1969, con il consueto cerimoniale adottato in simili occasioni, la nave da trasporto e sbarco Andrea Bafile,

con il passaggio attraverso il canale navigabile, sanciva ufficialmente il suo ingresso in Squadra;

si trattava della U.S.S. AV-16 Saint George, classe "Kenneth Whiting" classificata Seaplane Tender (AV), e

ntrata in servizio il 24 luglio 1944 ed impiegata come nave appoggio idrovolanti; fu proprio la presenza di questo ampio spazio,

utile per l'imbarco e l'impiego di elicotteri, che spinse la Marina Mlitare a chiederne la cessione per poter sostituire la nave

da traspoto Etna, non adatta a missioni elitrasportate e non potendosi giustificare per la sua anzianità di servizio

un'eventuale trasformazione; il Bafile subì i necessari lavori di ripristino per poter affrontare il viaggio di trasferimento tra gli

Stati Uniti e l'Italia; giunto a Taranto fu messo a disposizione della Direzione dell'Arsenale per i necessari lavori di adeguamento.

 

(nota 1) Landing Ship, Tank (LST) era la designazione militare, attribuita dall'U.S.Navy,

per unità navali realizzate durante la II Guerra Mondiale in supporto ad operazioni anfibie,

con possibilità di trasportare quantità significative di veicoli e truppe da sbarco direttamente su spiaggia libera.

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