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Mercantili In Eritrea 1941


Visitatore pintodeblanco

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Visitatore pintodeblanco

Salve!

Sto facendo una ricerca sulle navi affondate/autoaffondate a Massaua e nelle isole Dahlak nei primi giorni di aprile 1941. Di alcune non sono riuscito ad avere informazioni nè sul luogo, nè sulla data esatta, nè sulle circostanze

Sono, a quanto mi risulta: i mercantili italiani Adua, Antonia C., Arabia, Bottego, Brenta, Clelia Campanella, Giove, Impero, Mazzini, Moncalieri, Niobe, Riva Ligure, A. Treves, Tripolitania, Vesuvio,, XXIII Marzo ed i tedeschi Gera, Frauenfels, Liebenfels, Krefeld ed Oliva.

Sulla cisterna militare Prometeo c'è chi la da' affondata per incendio il 7 aprile 1941 e chi radiata dalla MMI nel '58...)

Potete aiutarmi?

Grazie

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Per il momento, ti passo un' info che avevo trovato anni fa, per una ricerca collegata, sul testo di T. Gropallo, Navi a vapore e armamenti italiani dal 1818 ai nostri giorni, Mursia, 1976.

Gropallo mi sembra affidabile, quanto meno non è un misterioso improvvisato, v. http://it.wikipedia.org/wiki/Tomaso_Gropallo ed altri siti bibliografici.

E' un testo che avevo consultato, ma che non possiedo; probabile ci siano notizie anche su altre delle navi che elenchi; magari nei prossimi giorni ripasso in biblioteca (durante un'apertura notturna, perché qui dale mie parti si viaggia sui 40° :s22: !)

 

Della Mazzini si dice che venne affondata da bombardamento aereo il 2 aprile 1941 "presso le isole Dhalak".

 

Magari al rientro di alcuni "tuttologi" :s01: del forum (ora è un periodo di stasi vacanziera), avrai ulteriori notizie.

 

PS: perdonate, Signori presenti! Ovviamente ci sono "tuttologi" anche tra i presenti! :s10:

Modificato da malaparte
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da base artica, marco

 

x le tedesche guarda qui...

 

 

 

 

http://www.ddghansa-shipsphotos.de/

 

salutoni marco

Modificato da bussolino
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Magari al rientro di alcuni "tuttologi" :s01: del forum (ora è un periodo di stasi vacanziera), avrai ulteriori notizie.

 

PS: perdonate, Signori presenti! Ovviamente ci sono "tuttologi" anche tra i presenti! :s10:

 

Tuttologo di complemento a rapporto. Proviamo a seguire l'ordine cronologico del "Navi Mercantili Perdute", per quel che vale:

13 febbr. 41, P.fo MONCALIERI, 5723tsl /1918, Lloyd Triestino, dannegg. da bombe di aerei della FORMIDABLE, poi autoaff. 4 aprile, recup. e demol. nel dopoguerra;

2 marzo o 2 aprile, N. passeggeri GIUSEPPE MAZZINI, 7669 tsl/1926, Lloyd Trestino, bombard. e affond. isole Dahlak, recup. e demol. 1951;

3 aprile, P.fo misto ADUA, 3568 tsl /1922, Lloyd Triestino, autoaff., recup. e demol. 1951;

4 aprile, Mn. carico ARABIA, 5943 tsl /1926, Lloyd Ts., autoaff., rimessa a galla 11.8.1941, 11.1941 usata dagli inglesi come deposito galleggiante di carbone ARABIA II, fa naufragio 29.8.1943;

4 aprile, P.fo BRENTA, 5400 tsl/1920, Lloyd Ts., autoaff., recup. e demol. 1951;

" Cist. GIOVE, 5211 tsl/1916, Regia Marina/gest. Coop. Garibaldi, autoaff., recup. 20.6.1941 e nel 1942 inglese (MOWT, Ministry Of War Transport) EMPIRE TROPHY, 2.9.1944 dal Golfo Persico arriva a Bombay con problemi alle caldaie, in disarmo, smantellata marzo 1947 poi demolita sul posto;

" P.fo IMPERO, 488 tsl/1901, armat. Giov. Armano (Asmara), nave ausiliaria della RM F. 25, autoaff.;

" P.fo ROMOLO GESSI ex ALBERTO TREVES (leggi razziali, aprile 1940), 5145 tsl/1917, Lloyd Ts., autoaff., recup. e demol. 1951;

" P.fo misto URANIA, 7099 tsl/1916, Lloyd Ts., autoaff. isole Dahlak, recup. e demol. 1951;

" P.fo VESUVIO, 5430 tsl/1914, Nova Genuensis (gruppo Ravano), autoaff., recup. 4.1953 e demol. in Italia;

" P.fo XXIII MARZO, 5006 tsl/1927, Coop. Garibaldi, autoaff., recup. e demol. nel dopoguerra;

6 aprile, Cist. ANTONIA C., 5877 tsl/1921, Carlo Cameli, autoaff., recup. e demol. 1951;

" Mn. carico CAPITANO BOTTEGO, 2316 tsl/1933, R.Az. Monopolio Banane, autoaff. isola Nokra/Gubbet, recup. e demol. 1951;

 

Dove non altrimenti indicato, si intende Massaua.

Modificato da de domenico
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6 aprile, P.fo passeggeri NAZARIO SAURO, 8150 tsl/1924, Lloyd Ts., autoaff. isola di Nokra, recup. e demol. 1948;

" Cisterna RIVA LIGURE, 2136 tsl/1906, arm. G.M. Barbagelata, autoaff., recup. e demol. nel dopoguerra;

" P.fo misto TRIPOLITANIA, 2722 tsl/1918, Lloyd Ts., autoaff. isole Dahlak, recuperato 3.1943, usato dagli inglesi come nave per rifornimenti fino al 31.10.1946 poi come nave passeggeri fino al 12.1.1949, restituita all'armatore nel gennaio 1949, rimessa in servizio, demolita a Vado Ligure nel febbraio 1962;

8 aprile, Cisterna CLELIA CAMPANELLA, 3245 tsl/1917, arm. Tito Campanella, autoaff., recup. 1942, inglese EMPIRE PRIZE (MOWT), poi nel 1946 BANKIVIA, demol. ottobre 1949 a Hong Kong;

8 aprile, P.fo passeggeri COLOMBO, 11760 tsl/1915, Lloyd Ts., autoaff., recup. 1948 e demol. 1949/51;

8 aprile, Cisterna PROMETEO, 4958 tsl/1922, Soc. Petrolifera Eserc. Marittimi, autoaff. Gubbet, isole Dahlak, recup. e demol. nel dopoguerra (la PROMETEO della Regia Marina, 1284 tonn. dislocam./1919, è quella radiata nel 1958);

15 aprile, Cisterna NIOBE, 3210 o 3740 tonn. dislocam./1916, Regia Marina/ gest. AGIP (ex SYLT, ceduta all'Italia dalla Germania a titolo di riparazioni di guerra nel 1921), autoaff. Nokra, recup. e demol. nel dopoguerra.

 

Mi pare che ci siano tutte, anche quelle non incluse nell'elenco. Poi passo alle tedesche.

Modificato da de domenico
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6 aprile, P.fo passeggeri NAZARIO SAURO, 8150 tsl/1924, Lloyd Ts., autoaff. isola di Nokra, recup. e demol. 1948;

 

Anticipo una più documentata e pertinente domanda: sia io , sia (suppongo più frequentemente) pintodeblanco, ci siamo immersi (snorkeling, per quel che mi riguarda...) sul relitto della Sauro....

 

http://www.relitti.it/relitti/generale/rel...relitto=NAZARIO SAURO

 

 

E se no, cos'era? :s14:

Modificato da malaparte
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Anticipo una più documentata e pertinente domanda: sia io , sia (suppongo più frequentemente) pintodeblanco, ci siamo immersi (snorkeling, per quel che mi riguarda...) sul relitto della Sauro....

 

http://www.relitti.it/relitti/generale/rel...relitto=NAZARIO SAURO

 

 

E se no, cos'era? :s14:

 

Sia il "Navi Mercantili Perdute" che Roger Jordan, "The World's Merchant Fleets 1939" affermano che è stata recuperata e demolita. Ma possono sbagliarsi.

 

E ora veniamo alle tedesche. C'erano dieci mercantili tedeschi a Massaua.

Uno salpa il 17 febbraio 1941, COBURG, 7400 tsl/1928, Norddeutscher Lloyd, per unirsi alla nave corsara ATLANTIS; ma il 4 marzo viene intercettato da HMAS AUSTRALIA e si autoaffonda nell'Oceano Indiano.

Tre salpano nel marzo 1941: ODER, 8516 tsl/1927, Norddeutscher Lloyd, si autoaffonda il 24 marzo perché avvistato da forze navali britanniche a Ras Seine (Stretto di Perim); BERTRAM RICKMERS, 4188 tsl/1923, Rickmers Linie, si sabota il 30 marzo di fronte a Gondurmiat in vista del ct. KANDAHAR; il terzo, WARTENFELS, 6181 tsl/1921, DDG "Hansa", salpato il 26 febbraio, riesce a rifugiarsi il 10 marzo successivo a Diego Suarez (Madagascar di Vichy), dove si saboterà nel maggio 1942 all'arrivo degli inglesi (e verrà da questi recuperato come EMPIRE TUGELA).

Sei restano a Massaua all'arrivo degli inglesi, e tutte si autoaffondano e si incendiano il 3 o il 4 aprile:

FRAUENFELS, 7487 tsl/ 1920, DDG "Hansa", recuperato dagli inglesi come EMPIRE NIGER (14.10.1942, gestito per il MOWT dalla British India SN), in servizio temporaneo anche come LSI(L), ecc., poi cinese, demolita a Hong Kong nel dicembre 1963;

LIEBENFELS, 6318 tsl/1921, stesso armatore, recuperato come EMPIRE NILE (13.11.1942, gestione British India per il MOWT), in servizio in Cina fino addirittura al 1981;

GERA, 5155 tsl/1923, Hamburg-Amerika Linie, recuperato l'8.9.1942 come EMPIRE INDUS ma con gravi danni, rimorchiato a Karachi il 13.5.1943 per le riparazioni, nuovi gravi danni a Bombay per l'esplosione della FORT STIKINE il 13 aprile 1944, in riparazione fino a dicembre 1945, ecc., affondato nell'aprile 1958 con bandiera panamense;

CREFELD, 8045 tsl/1921, Norddeutscher Lloyd, non recuperabile, demolito in situ nel dopoguerra;

OLIVA, 7885 tsl/1921, Hamburg-Amerika Linie, non riutilizzabile, demolito sul posto nel 1951;

LICHTENFELS, 7566 tsl/1929, DDG "Hansa", non riutilizzabile, recuperato e demolito sul posto nel 1950.

Modificato da de domenico
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Visitatore pintodeblanco

Grazie De Domenico, grazie di cuore! e grazie a Malaparte, senza di lei non avrei saputo come fare a mettermi in contatto con un gruppo di persone cos' appassionate e competenti.

Molte tue informazioni mi sono davvero utilissime per cercare di chiarire cosa è davvero successo a Massaua e nelle Dahlak in quell'aprile del '41.

Per comprendere pienamente la difficoltà di raccogliere informazioni attendibili sulla sorte delle navi presenti alle Dahlak od a Massaua nell’aprile 1941, basti dire che persino sul Nazario Sauro, il cui relitto è stato identificato con assoluta certezza quanto meno da una quindicina d’anni si è scritto che la nave, “autoaffondata a Nocra (Is.Dalac) al largo di Massaua, recuperata dagli inglesi venne demolita nel 1948”…. e che l’Urania, anziché essersi autoaffondata, era stata “affondata da aerei inglesi alle isole Dalac (Massaua)” (Cfr. il sito: http://www.xmasgrupsom.com/public/index.php? showtopic=5401).

Dovrebbe essere proprio il relitto dell'Urania quello che hai visto snorkellando. Il relitto giace semisommerso sulla fiancata sinistra su un fondale di 20-25 metri ed ospita sulle sovrastrutture che ancora emergono dall’acqua colonie di gabbiani e, all’interno del suo scafo, almeno un paio di grosse e curiose cernie giganti. Sulla fiancata destra, verso prua, al di sotto di quella che era la linea di galleggiamento è possibile vedere bene gli squarci provocati da esplosioni interne (le lamiere sono sfrangiate verso l'esterno)Accanto, a meno di una decina di metri, poggiato sul fondo in posizione di navigazione e con l'albero maestro che spunta fuori dall'acqua per 5 o 6 metri, c'è il relitto di un mercantile non identificato.

La loro posizione è 15°39'35"N-40°00'23"E (visibile con Google Earth)

Quando imparerò ad inviare disegni e foto ne metterò un paio.

Difficile, anche se non impossibile, che tu abbia visto il relitto del Nazario Sauro facendo snorkelling, perchè lo scafo è posato sul fondo a circa 40 metri di profondità, in posizione di navigazione, con la parte apicale degli alberi che fuoriusciva dall’acqua fino agli anni '60. Fu proprio così che la ritrovò Cousteau durante una delle sue spedizioni. Entusiasta della scoperta, battezzò il Sauro “il relitto dai capelli bianchi” per via di una numerosa colonia di gorgonie a frusta dall’aspetto filiforme e dalla colorazione biancastra. Il colpo di stato e la lunga guerra etiopico-eritrea nel 1975, vietarono l’accesso al Gubbet e del Nazario Sauro si persero per molti anni le tracce fino a quando Andrea Ghisotti (1951-2010; archeologo, fotografo ed istruttore subacqueo; è suo il bellissimo articolo “Nazario Sauro: l’abbiamo ritrovata!”, apparso su Aqua del 1996. Vedi: http://www.pietrocristini.com/piroscafo_nazario_sauro.htm) e Riccardo Melotti, decidono di tornare in quei luoghi alla ricerca del piroscafo. Dopo vari tentativi di ricerca nel 1992 e 1994, resi infruttuosi per non avere la posizione precisa del relitto e dal fatto che le parti emerse, essendo di legno, erano crollate sott’acqua, probabilmente corrose dal mare (c'è chi dice invece che furono distrutte proprio per rendere difficile l'avvistamento), nel 1995 il Nazario Sauro fu nuovamente individuato.

Rammentando che sono pochi coloro che possono vantarsi di aver individuato ed esplorato il relitto (che sia chiaro, io non sono tra questi fortunati!) e che per molto tempo hanno gelosamente mantenuto le coordinate, queste ora sono invece ben note (15°39'46"N-40°00'29"E).

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Dovrebbe essere proprio il relitto dell'Urania quello che hai visto snorkellando.

impossibile, che tu abbia visto il relitto del Nazario Sauro facendo snorkelling,

 

:s68: :s68:

Giusto...un'altra delle mie sviste...

 

Complimenti! Ce l'hai fatta :s20: !

 

Ora devi passare al "Corso immagini"... :s02:

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Mah, eppure.... ho provato a guardare nei ricordi di viaggio ma, all'epoca, non rendevo ancora appunti maniacalmente come adesso, e quindi non ho rintracciato nulla...eppure....

L'Urania lo ricordo molto bene, anche perché è davvero suggestivo, così in mezzo al mare, mezzo fuori e mezzo dentro.

Eppure....sono sicura che, direi uno o due giorni dopo, abbiamo individuato un altro relitto, vicino alla costa (direi di Dahlac Kebir); questo era completamente affondato, e si vedeva poco, mi pare di ricordare qualcosa come un portellone...Però è vero, il Sauro l'abbiamo cercato senza trovarlo....non so cosa fosse quel relitto, ma sono certa che c'era.

 

Piuttosto, ce l'hai articolo "Dahlac: cinque relitti quasi sconosciuti" di Pietro Faggioli e Andrea Ghisotti? Ci sono notizie abbastanza dettagliate su parecchi dei battelli che citi. Siccome non ho il programma di lettura e trasfrmazione in od....magari posso provare a scannerizzare....

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Sulla base di un controllo ulteriore sul Repertorio di Marina Mercantile (in cui però mancano BRENTA, VESUVIO, XXIII MARZO che riguardano Massaua e URANIA che riguarda le Dahlak) risultano non sicuramente demoliti i seguenti relitti alle Dahlak/Nokra/Gubbet: CAPITANO BOTTEGO, GIUSEPPE MAZZINI, NIOBE. Inoltre viene dichiarato relitto ancora in situ la PROMETEO. Più ARABIA, perduta in mano inglese sempre nella zona, non si sa dove. Più di così non posso fare.

Modificato da de domenico
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Nell'articolo che ti citavo si riportano, tra quelle che cerchi, questi piroscafi:

 

GIOVE: piroscafo cisterna nafta, 5211 t; costruita 1916, propr. Regia Marina data in gestione a Coop. Garibaldi di Genova. Autoaffondata all'ancoraggio isola Nocra 12 apreile 1941; recuperata da inglesi fine 41, divenne nel 1942 la Empire Trophy, demolita 1947

 

PROMETEO: pir. cisterna, 4958, costr. 1922, ex Cedar Park; della Petrolifera Esercizi Marittimi di Fiume. Autoaffond. 3 pairle 1941 alle h. 2,30 am nelle acque golfo del Gubbet (Dahlac). Indicata come recuperata dagli inglesi, gli stessi la dichiarano demolita. Il relitto, invece è attualmente esistente sul fondo del Mar Rosso.

 

CAPITAN BOTTEGO. Mn da carico, 2316 t., costr. 1933, propr. Regia Azienda Monopolio Banane Roma, autoaff. 6 aprile 1941 al Gubbet isola Nocra. In 1946 ritrovata a un miglio dalla Nazario Sauro e a mezzo miglio dalla costa, profondità 32 metri. Lo scafo è inclinato di 10° a babordo (sì dice proprio così, babordo.... :s10: ). Data come recuperata e demolita 1951, invece il relitto anche in questo caso è esistente e visitabile.

 

TRIPOLITANIA, proscafo misto, 2722 t., costr. 1918, propr. Soc. An. Di Navigazione Lloyd Triestino, autoaff. 6 aprile 1941 alle Dahlac, recuperata marzo 1943 da inglesi, utilizzata durante guerra poi restituita a Italia 1949

 

GIUSEPPE MAZZINI: priroscafo passeggeri, 1669 t, costr. 1926, propr. SA Navigazione Lloyd triestino. Colpito e affondato in incusrione aerea 2 aprile 41 acque isole Nocra. Al momento della perdita la nave era in fiamme con esplosioni a poppa. Nel 1946 la nave fu riontracciata a profondità ca. 50 mt. L'ispezione non fu effettuata perché ritenuta completamente devastata da fiamme. E' data come demolita in mare nel 1951. Relitto invece attualmente esistente.

 

Si parla ampiamente di Urania e Sauro, ma da quel che ho capito hai già tutti i dati.

 

Lo stesso articolo, per quanto riguarda i mercantili tedeschi autoaffond. in Massaua, , oltre a quelli che citi tu , aggiunge il Lichtenfels (7566 t.).

 

Elenca e dettaglia anche :

-navi italiane e tedesche presenti al 10/6/40 in Massua, Assab, Chisimaio

- navi italiane che raggiunsero Oceano Indiano

sommergibili italiani che raggiunsero Bordeaux

- flotta non armata che forzò il blocco (solo Hymalaia)

tentativi senza successo italiani

-tantativi tedeschi

rimorchiatori italiani autoaffondati.

Autoaffondamenti militari

 

Purtroppo, è una fotocopia mandatami da non ricordo più chi, e non riporta Rivista e data di pubblicazione...ma da alcuni elementi deduco che si tratti di una rivista del'ANPS (Polizia di Stato), data intorno al 2000, senz'altro ante 2003.

v anche

http://www.casinadeicapitani.net/archivio/...%20bloccate.htm

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Complimenti davvero Valeria: le nostre ricerche convergono e si integrano a vicenda. Un problema è che le fonti tedesche sono sempre molto più precise e complete di quelle italiane..

 

Ho trovato un lista inglese di relitti nel Mar Rosso in cui vi sono tra l'altro, tra quelle che ci interessano, NIOBE (sotto il vecchio nome tedesco SYLT), ARABIA, BERTRAM RICKMERS.

 

http://www.yorkshire-divers.com/forums/wre...sea-wrecks.html

Modificato da de domenico
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Visitatore pintodeblanco

Grazie ancora a tutti, incrocierò le ultime informazioni con quelle già in mio possesso e farò se del caso correzioni ed integrazioni.

Mi pare che abbiate toccato anche voi con mano quanto sono contrastanti le notizie sull'argomento!

Sì, Malaparte, ricordo il relitto dell'Urania ed anche quello del mercantile non identificato, non ricordo però se quando ci abbiamo nuotato dentro c'eri anche tu...L'altro di cui parli è senz'altro uno dei cinque rimorchiatori autoaffondati. Purtroppo non sono mai riuscito a trovare scritte od altri segni che ne consentissero l'identificazione. Una ricerca presso USMMI non ha dato esito, perchè i punti riportati sui fascicoli (peraltro incompleti), quando riportati, sono in gradi e minuti primi, per cui l'area della ricerca diventa davvero troppo vasta. Occorrerebbe andare con un ecoscandaglio, come d'altronde fece a suo tempo Ghisotti, che pur aveva informazioni abbastanza precise sul luogo di affondamento del Nazario Sauro.

E, come sai, da tre anni è difficilissimo persino entrare nel Gubbet...

Grazie De Domenico, il volume da te citato l'ho consumato da quanto l'ho consultato...

E grazie Iskandar, mi metterò a studiare per le foto, ma datemi tempo, non sono ancora uscito dalla squadra nazionale degli infoimbranati...

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  • 3 months later...
Sulla base di un controllo ulteriore sul Repertorio di Marina Mercantile (in cui però mancano BRENTA, VESUVIO, XXIII MARZO che riguardano Massaua e URANIA che riguarda le Dahlak) risultano non sicuramente demoliti i seguenti relitti alle Dahlak/Nokra/Gubbet: CAPITANO BOTTEGO, GIUSEPPE MAZZINI, NIOBE. Inoltre viene dichiarato relitto ancora in situ la PROMETEO. Più ARABIA, perduta in mano inglese sempre nella zona, non si sa dove. Più di così non posso fare.

 

Mi risulta ora anche che URANIA, autoaffondato alle Dahlak il 3 o 5 aprile dopo esser stato danneggiato da precedente attacco aereo, sarebbe stato recuperato e confiscato dagli inglesi, poi demolito nel 1949.

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No, L'Urania è ancora in loco. Vedi questo interessante articolo di PIntodeblanco che fa il punto sui relitti delle Dhalak http://www.ilcornodafrica.it/st-relitti.pdf

 

Aspettavo che riuscisse a postarlo lo stesso PIntodeblanco, che però purtroppo mantiene difficoltà, anzi attualmente impossibilità, ad inserirsi nel forum. Misteri della rete....

Avverto che essendo in PDF con parecchie foto, ci mette il suo tempo a caricare....

Modificato da malaparte
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Il lavoro di Meleca è interessante, molto documentato. Ci ha lavorato su parecchio. Ho un solo rilievo, Valeria: l'autore parla con circospezione della cisterna mercantile PROMETEO, dice che su di essa ci sono informazioni contrastanti, che non va confusa con l'omonima della Regia Marina, e poi mi va a pubblicare un disegno che rappresenta secondo ogni evidenza proprio la cisterna militare, non quella civile ...

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  • 4 months later...

Su "Warship International" che mi è arrivata oggi c'è tra l'altro qualcosa (anche una mappa) sui relitti a Massaua che può interessare l'eccellenza Malaparte. Mi affretto quindi a postarla...

 

La fonte originale è il libro di Alden, "Salvage Man: The US Navy and Edward Ellsberg", Naval Institute Press, 1997.

 

scansione0004b.jpg

scansione0005cz.jpg

scansione0006q.jpg

"Warship International", Volume 48 fascicolo 1, marzo 2011, INRO.

Modificato da de domenico
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Una curiosità, ma qualcuno sa quali navi militari vennero ritrovate a galla dagli inglesi a Massaua e che fine hanno fatto nelle file della Royal Navy?e quelle recuperate invece?

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  • 2 months later...
qualcuno sa quali navi militari vennero ritrovate a galla dagli inglesi a Massaua e che fine hanno fatto nelle file della Royal Navy?e quelle recuperate invece?

Salve!

Mi risultano rimaste a galla e riutilizzate dagli inglesi : la nave ospedale Ramb IV (bombardata da Luftwaffe, affondata 10/5/42 al largo di Alessandria di Egitto, pos. 31°17' N - 24° 23' E), le navi cisterna acqua Bacchiglione, Sebeto e Sile.

Posterò tra qualche tempo riferimento a un mio articolo in proposito.

 

Finalmente sono riuscito a entrare!!!!!

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Sarebbe interessantissimo grazie e benvenuto sul forum

Provo a darti le info che ho sulla RAMB IV nave ospedale

Catturata dagli inglesi il 10 aprile 1941 (non è certo se a Massaua o fuori Aden dal Ct HMS Kingston,come si afferma su: http://www.shipwrecksofegypt.com/images/sh...ges/rambiv.html e http://www.nzetc.org/tm/scholarly/tei-WH2Navy-c7.html) nonostante la protezione della Croce Rossa fu tenuta come preda bellica, continuando per un certo periodo ad essere utilizzata con le stesse funzioni nel Mar Rosso.

Tra la fine del 1941 e l’inizio del 1942 fu inviata nel Mediterraneo orientale come nave ausiliaria. Il 10 maggio 1942, mentre si dirigeva da Tobruk ad Alessandria d’Egitto, fu bombardata dalla Luftwaffe. Colpita, affondò appena fuori del porto della città egiziana. Il relitto dovrebbe trovarsi in posizione 31.17N-29.23E a circa 400 metri di profondità.

Secondo talune fonti (http://wiki.verkata.com/en/wiki/Italian_ship_Ramb_IV), la RAMB IV, nel suo nuovo ruolo di nave ospedale, fu ribattezzata nel 1940 con il nome di Aquileia. Ritengo l’informazione non attendibile, anche per il fatto che la Regia Marina annoverava tra i suoi ranghi, nello stesso periodo, un’altra nave ospedale con lo stesso nome di Aquileia. (http://it.wikipedia.org/wiki/Aquileia_(nave_ospedale) e http://digilander.libero.it/lacorsainfinit...viospedale.htm)

Sarebbe interessante sentire cosa ne pensano circa l'incertezza sul luogo di cattura e sul nome

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Evviva! Vedi che non è difficile

 

 

Le info che a suo tempo avevo raccolto io erano queste

 

 

RAMB IV:

 

 

Varata: 1937

Stazza lorda: 3676

Dimensioni : 108 x 14

Motrici: 2 motori diesel

Numero delle eliche: 2

Velocità in nodi: 18

 

Spesso non viene ricordata, sia perché operò per brevissimo tempo, un solo mese, sia perché era l’unica che si trovava lontano dalle rotte mediterranee in cui operavano le altre navi ospedale.

Era infatti una bananiera, destinata al trasporto tra Somalia a Italia, che era rimasta bloccata a Massaua al momento dello scoppio della guerra. Rapidamente trasformata, svolse servizio di ospedale galleggiante davanti a Massaua dal 7 marzo 1941. Ovviamente, la dotazione di impianto di refrigerazione si dimostrò in tale occasione particolarmente prezioso. Tuttavia, poco dopo il suo ingresso in servizio divenne preda bellica inglese alla caduta del porto, l’8 aprile seguente. Spostata ad Alessandria, venne affondata il 10/5/42 da un bombardamento tedesco.

 

 

AQUILEIA

 

 

Varata: 1913 (Prins der Nederlanden)

Stazza lorda : 9.448 tonn.

Dimensioni : lungh. m. 147, largh. m.17

Motrici : 2 alternative a quadruplice espansione

Numero delle eliche : 2

Velocità in nodi : 14

Combustione : carbone

Comandanti: Bozzo ; Luisi

Dir. Sanitari: Col. Med. Micheletti ; Col. Med. Luciano Guiso

 

Di costruzione olandese, acquistata dall’Italia come nave ospedale durante la guerra etiopica, poi in servizio tra Napoli e Cadice durante la guerra civile spagnola. Disarmata nel 1939, è ristrutturata, e parte per la sua prima missione nella 2^ g.m. il 18/6/40, per la Libia, poi viene assegnata al settore adriatico.

Il 9/12/40 , a Bari, il porto è particolarmente affollato di navi in manovra. Mentre tenta di attraccare, ostacolata dal vento, urta il transatlantico Sardegna, con 3000 alpini a bordo diretti a Valona. Rimane danneggiata, ma il peggio deve venire. Poco dopo, la M/n tedesca Ruhr, tentando di sfilarsi dal porto, la urta e si abbatte letteralmente sul suo fianco destro, producendo gravissimi danni.

Il 3/9/42 è fatta oggetto di raffiche di mitragliatrice e di un siluro da un aereo, che però non fanno danni.

Viene attaccata anche da bombardieri americani mentre, insieme alla Virgilio, imbarca feriti a Kelibia in Tuisia.

Il 6/8/43, davanti a Ganzirri in Sicilia , è in attesa di motozattere cariche di feriti, che già si sono avviate dalla spiaggia per raggiungerla: una squadriglia di aerei bombarda il corteo di motozattere.

Verrà poi mitragliata da cacciabombardieri anche davanti a Gioia Tauro.

L’ 8 settembre ’43 è alla Spezia: viene catturata dai tedeschi e adibita poi al trasporto truppe tra Italia e Francia. Nel porto di Marsiglia, subisce due incendi, che ne provocano il parziale affondamento. Viene poi autoaffondata nel 1944 per ostacolare l’ingresso al porto.

 

 

 

Probabilmente, potrai trovare dettagli su questo testo, a cui ha collaborato Maurizio Brescia (il nostro "Alagi") http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=34995

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Una curiosità, ma qualcuno sa quali navi militari vennero ritrovate a galla dagli inglesi a Massaua e che fine hanno fatto nelle file della Royal Navy?e quelle recuperate invece?

Cannoniera (o Vedetta) Giuseppe Biglieri (ex Merluzzo, ex Murena): faceva parte della classe Pellegrino Matteucci, composta da quattro ex pescherecci oceanici costruiti in Germania in conto riparazione danni di guerra per la S. A. Italiana Industria della Pesca e Sottoprodotti e varati nel 1924 (il Merluzzo il 2 ottobre) nei cantieri Deutsch Werft di Amburgo. Acquistato dalla Regia Marina nel 1931 e trasformato in dragamine nel 1932 col nome Giuseppe Biglieri, fu impiegato insieme all’unità della capoclasse come nave di supporto durante la crociera area del Decennale.

Fu venduto a privati nel 1936 che lo ribattezzarono Murena; Riacquistato dalla Regia Marina e dal 1938 classificato cannoniera . Dislocamento: 667 tonnellate - Velocità: 9 nodi - Equipaggio: 36 - Armamento: 2 pezzi da 76/40, 2 da 6,5. Autoaffondata nell'aprile 1941 nel porto di Massaua sembra sia stata recuperata dagli inglesi e riutilizzata dal Royal Naval Patrol Service come dragamine dal 1942 al 1946 con il nome HMS Biglieri ed il pennant number FY.1860 (Il sito http://www.rnpatrolservice.org.uk/forum/vi...hp?f=3&t=45 riporta in effetti una fotografia con un gruppo di marinai inglesi attorno ad un salvagente con la scritta “HMS Biglieri”)

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Sorte incerta per la Bronte per questa nave trasporto carbone e nafta della Regia Marina (gestita però dalla Coop. Garibaldi).Per l’Ufficio Storico della Marina si autoaffondò nei pressi dell’isola di Nokra, probabilmente nel canale nord che la separa da Dahlak Kebir il 21 agosto 1941, data che peraltro ci pare improbabile. Secondo l'USMM, risulta recuperata e demolita al termine del conflitto, radiata il 18 ottobre 1946

Un’altra fonte indica invece che la Bronte fu colta dall'inizio delle ostilità in acque iraniane, dove rimase internata a Bandar Shahpur fino al 1941, quanto venne catturata dagli inglesi dopo che questi occuparono il paese asiatico.

Qui la foto che riprende la Bronte al traino di un'unità britannica in quella occasione

clipimage002m.jpg

 

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La Bronte, entrata in servizio nel lontano 1906, dislocava 9490 tonnellate (o 10.250, secondo altra fonte), aveva una velocità massima di 14,5 nodi ed un equipaggio di 121 uomini fra ufficiali, sottufficiali e comuni. Era armata con 4 pezzi da 57/43.

Per un disegno vedi http://www.cherini.eu/mmi/16%20Servizi%20v...ronte'.html

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Sorte incerta per la Bronte per questa nave trasporto carbone e nafta della Regia Marina (gestita però dalla Coop. Garibaldi).Per l’Ufficio Storico della Marina si autoaffondò nei pressi dell’isola di Nokra, probabilmente nel canale nord che la separa da Dahlak Kebir il 21 agosto 1941, data che peraltro ci pare improbabile. Secondo l'USMM, risulta recuperata e demolita al termine del conflitto, radiata il 18 ottobre 1946

Un’altra fonte indica invece che la Bronte fu colta dall'inizio delle ostilità in acque iraniane, dove rimase internata a Bandar Shahpur fino al 1941, quanto venne catturata dagli inglesi dopo che questi occuparono il paese asiatico.

Qui la foto che riprende la Bronte al traino di un'unità britannica in quella occasione

clipimage002m.jpg

 

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La Bronte, entrata in servizio nel lontano 1906, dislocava 9490 tonnellate (o 10.250, secondo altra fonte), aveva una velocità massima di 14,5 nodi ed un equipaggio di 121 uomini fra ufficiali, sottufficiali e comuni. Era armata con 4 pezzi da 57/43.

Per un disegno vedi http://www.cherini.eu/mmi/16%20Servizi%20v...ronte'.html

 

 

Nessuna sorte incerta: la BRONTE era dal giugno 1940 bloccata a Bandar Shahpur, con la CABOTO del Lloyd Triestino (5225 tsl/1919) e cinque navi tedesche della Hansa Linie. Il 25 agosto 1941 le forze inglesi occuparono il porto di Bandar Shahpur, la raffineria di Abadan e la base navale di Khorramshahr. La data era più o meno giusta, il luogo proprio no: scambiato allegramente il Golfo Persico (o Arabico) con il Mar Rosso. Mai prendere troppo sul serio il "Navi Mercantili Perdute", ahimè...

 

CABOTO divenne EMPIRE KOHINOOR per il MOWT (Ministry Of War Transport britannico), affondato da U 618 a SW di Freetown il 2/3.7.1943. BRONTE, 4769 tsl/1905, divenne EMPIRE PERI sempre per il MOWT. Nel 1946 adibito a serbatoio d'acqua galleggiante a Bombay, demolito localmente nel 1947.

 

Fonte: W.H. Mitchell e L.A. Sawyer, "The Empire Ships. A Record of British-built and acquired Merchant Ships during the Second World War", Lloyd's of London Press, 2nd edition, 1990.

Modificato da de domenico
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Una curiosità, ma qualcuno sa quali navi militari vennero ritrovate a galla dagli inglesi a Massaua e che fine hanno fatto nelle file della Royal Navy?e quelle recuperate invece?

Grazie a De Domenico, che come al solito riesce a darci un aiuto davvero prezioso! E ci conto anche per il futuro!!!

Continuo, citando le navi cisterna acqua Bacchiglione, Sebeto e Sile.

Costruita in Egitto per la Marina Britannica nel 1927, la piccola Bacchiglione (80 t. di stazza lorda) fu acquistata dalla Regia Marina nel 1935 per poter approvvigionare d’acqua potabile le guarnigioni militari italiane e gli abitanti di alcuni villaggi presenti nelle isole Dahlak. Gli inglesi continuarono ad utilizzarla per le esigenze della popolazione civile, così come avvenne per le altre due, Sebeto e Sile, entrambe di 602 t.s.l.

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Una curiosità, ma qualcuno sa quali navi militari vennero ritrovate a galla dagli inglesi a Massaua e che fine hanno fatto nelle file della Royal Navy?e quelle recuperate invece?

Anche la cannoniera (o vedetta) Porto Corsini (ex peschereccio giapponese "Fumi Maru” - ex "G 15" - Costruita nel 1912, con scafo in acciaio, in servizio nel 1917 come dragamine, poi dal 1921 cannoniera. Dislocamento: 280 tonnellate - Velocità: 10 nodi - Equipaggio: 35 - Armamento: 2 pezzi da 76/40, 2 da 13,2) potrebbe aver seguito la stessa sorte della Biglieri. Per talune fonti, fu infatti catturata intatta dai britannici nell'aprile 1941 nel porto di Massaua

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  • 2 years later...

Ritorno su questa vecchia discussione per esporre quanto ho “scoperto”. La vicenda del Laconia è nota. Anche della tragedia del Nova Scotia, silurato ed affondato il 28 novembre 1942 dall’U 177 con la morte di 652 dei 780 internati civili italiani che stava trasportando da Aden a Durban, si è già parlato in altri post. Leggevo in un resoconto che il comandante dell’U 177 si rese conto di aver provocato una strage di “alleati” quando recuperò due marinai mercantili italiani. E mi sono chiesto: possibile che tra questi internati civili vi fossero magari equipaggi di mercantili italiani catturati od autoaffondati (anche se, più che alla caduta dell’A.O.I., stavo pensando ai molti mercantili italiani che avevano subito tale sorte subito a ridosso della dichiarazione di guerra)? Ho scorso la lista delle vittime italiane presente sull’interessante blog sull’affondamento del Nova Scotia (http://www.navenovascotia.com/p/elenco-delle-vittime-italiane.html) ed ho scoperto quale fu la sorte di molti dei membri degli equipaggi dei mercantili italiani autoaffondati a Massaua od alle Dahlak.

 

Piroscafo Giuseppe Mazzini

11. ALIOTO (ALIOTTA) NICOLÒ – marittimo, già imbarcato sulla “Mazzini”

51. BATTINELLI FRANCESCO – marittimo, già imbarcato sulla “Mazzini” – Genova

146. CICIRELLO PANTALEONE – marittimo, già imbarcato sulla “Mazzini” – Genova

352. LONGO GIUSEPPE – marittimo, già imbarcato sulla “Mazzini” – Genova

364. MALERBA GIORGIO – marittimo, già imbarcato sulla “Mazzini” – Genova

426. MUSSO ANDREA – marittimo, ingrassatore, già imbarcato sulla “Mazzini” – Genova

466. PELLONI NATALE – marittimo, già imbarcato sulla “Mazzini” – Genova

 

Piroscafo Colombo

62. BERTA AGOSTINO – marittimo, già imbarcato sulla “Colombo” – Genova

97. CAFFARENA AGOSTINO – marittimo, già imbarcato sulla”Colombo”

156. COLANGELO EUGENIO – marittimo, già imbarcato sulla “Colombo” - Genova
157. COLLATINO ARISTIDE – marittimo, già imbarcato sulla “Colombo” – Genova

313. IANNETTI VINCENZO – marittimo, già imbarcato sulla “Colombo” – Genova

345. LOIACONO ANNUNZIATO – marittimo, già imbarcato sulla “Colombo” – Genova

387. MARSIMINO IGNAZIO – marittimo, già imbarcato sulla “Colombo” – Genova

415. MORALDO FELICE – marittimo, già imbarcato sulla “Colombo” – Genova

417. MORIELLI GIOVANNI – marittimo, già imbarcato sulla “Colombo” – Genova

439. OLCESE ATTILIO – marittimo, già imbarcato sulla “Colombo” – Apparizione, Genova

477. PIRANIO SALVATORE – marittimo, già imbarcato sulla “Colombo” – Agrigento

564. SCOGNAMILIO (SCOGNAMILLO) RAFFAELE – marittimo, “C. Colombo” – Genova

587. SPALATA (SPALATRA) ROMOLO – marittimo,“C. Colombo”–Cornigliano L. Genova

602. TASSARA VINCENZO – marittimo, già imbarcato sulla “Colombo” – Nervi, Genova

 

Piroscafo Nazario Sauro

287. GARGIULLO (GARGIULO) GIUSEPPE – marittimo, “N.Sauro” – T.d.Greco, Napoli

360. MACRÌ FRANCESCO – marittimo, già imbarcato sulla “Nazario Sauro” - Genova

401. MELIGRANA FRANCESCO – marittimo, già imbarcato sulla “N. Sauro” – Genova

 

Cacciatorpediniere Cesare Battisti

56. BELLIN SERENO – fuochista, già imbarcato sul C.T. “Battisti” – Torino [suppongo fosse stato sbarcato prima dell’ultima missione di questa unità, dal momento che tutto l'equipaggio del Battisti fu internato in Arabia Saudita dopo l'autoaffondamento]

 

Pirocisterna Riva Ligure

429. NARDINI ATTILIO – nocchiere militarizzato, “Riva Ligure” – Le Grazie, La Spezia

 

Piroscafo Vesuvio

192. D’ESTE UMBERTO – marittimo, già imbarcato sulla “Vesuvio” - Trieste

 

E non sono gli unici, perché nell’elenco compaiono molti altri nomi indicati come marittimi (e peraltro tanti altri nomi senza nessuna indicazione potrebbero esserlo) ma senza menzione della nave. Viene anzi detto, da superstiti, che la maggior parte degli internati provenivano dagli equipaggi delle navi autoaffondatesi in Eritrea.

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  • 3 months later...

Qualche pagina dell'Ufficio Storico con ulteriori indicazioni.

 

navimercantili72.jpg

 

"La Marina Italiana nella Seconda Guerra Mondiale. Volume X: Le Operazioni in Africa Orientale", Ufficio Storico della Marina Militare, 1961

 

Riguardando questa vecchia discussione trovo citati in “Notizie sulle navi mercantili in A.O.I.”( estratto post com. de Domenico, 22 luglio 2010 ) i piroscafi Sannio e Piave, autoaffondati rispettivamente a Assab e Massaua.

Navi Mercantili Perdute non da notizie sul destino finale del Sannio dopo l'affondamento. Chi più si è avvicinato alla risoluzione del caso è Vincenzo Meleca, il nostro Leopard 1. Da http://www.ilcornodafrica.it/st-melecascapaflow.pdf :

Alcune fonti42 riportano tra le navi presenti ed autoaffondatesi a Massaua anche altre

due navi italiane. La prima era il piroscafo Sannio (ex General Mitre). Varato il 26

novembre 1920 nei cantieri Vulcan di Vegesack, stazzava 9891 tonnellate ed era

lungo 143 m. Utilizzato dalla compagnia tedesca Artus sulle rotte per il Sud america,

fu acquistato dal Lloyd Triestino nel 1937. Non abbiamo trovato alcuna conferma,

41 http://www.1940lafrancecontinue.org/forum/viewtopic.php?t=220&start=150&sid=6eeab99b5183344593a4d91751d58695

42 http://www.casinadeicapitani.net/archivio

25

mentre ci risulta più attendibile l’ipotesi che si sia invece autoaffondato ad Assab

nell’aprile 1941 e successivamente recuperato e quindi demolito a Genova nel 195043.

 

Allego, in merito, alcune foto inedite dal mio archivio, collezione Panfido-Trevisan e la pagina 161 di: “La terza flotta” di Stefano Manarolo, Basile & C, Genova 1969.

Come appare dalla prima immagine, a fine 1950 si trovava ad Assab anche il p.fo Piave che dalle incrostazioni a filo coperta appare rimesso in galleggiamento da poco.

 

7uUZ5f.jpg

 

h8nf.jpg[/url]

Retro foto Le scritte sono originali, apposte dal comandante del rimorchiatore.

 

Kgz9x3.jpg

ludMLB.jpg

 

4idt.jpg

1cht.jpg

 

6zc9.jpg

q9gc.jpg

URSUS e SANNIO S. E. di Capo Sidero ( Candia ) 6 Gennaio 1951 ore 09.15

 

EDIT 24.01.2013 ripristinate foto rimosse da Imageshack

Modificato da danilo43
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Complimenti per la collezione, foto interessantissime (anche se tristi)!

 

Nel mentre ho trovato il sito del comandante Edward Ellsberg della US Navy, specialista in recuperi navali, che assunse la direzione dei recuperi in Eritrea dall'aprile 1942. Il sito include molte sue lettere in cui descrive il procedere dei lavori di recupero: http://www.edwardellsberg.com/massawa_letters3.htm.

 

EDIT: ha poco a che fare con le navi di Massaua, ma leggendo una delle lettere, vedo che il comandante Ellsberg doveva avere il dono della chiaroveggenza (o quello più terreno della perspicacia):

 

"I firmly believe that before the end, we shall see Italy first a non-belligerent, and then actively in arms against Germany in the attempt to mitigate her own losses from her initial folly. Mussolini by that time, will of course be out of the picture, probably assassinated by some other Italian."

 

Novembre 1942!

Modificato da LColombo
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Sempre dal succitato articolo di Vincenzo Meleca:

http://www.ilcornodafrica.it/st-melecascapaflow.pdf

riportato integralmente in “Storie di uomini, di navi e di guerra nel Mar delle Dahlak”

Pontone gru: la mappa del porto di Massaua redatta dagli inglesi nel 1942 riporta

come relitto anche un pontone gru (“Crane”) di cui non abbiamo purtroppo alcuna

informazione. Anche una fonte francese accenna all’autoaffondamento di un pontone

gru (“saborder une grande grue flottante”) nel porto di Massaua.

Vedi anche http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=35414

 

L'Ursus della Panfido aveva effettuato il rimorchio a Massaua, dal 1°agosto al 6 settembre 1935, del pontone della Regia Marina G.A. 217, nuova costruzione del Cantiere Navale San Marco di Trieste (cost.1121 - impost.07.03.34 - varo 12.12.34 - consegna 02.08.35)

mtnt.jpg[/url]

gezt.jpg[/url]

wa27.jpg[/url]

Mio archivio – collezione E. Trevisan

 

Non mi risulta essere rientrato in Italia, o quanto meno non rimorchiato con mezzi della Panfido, società che operava abitualmente con l'Eritrea, continuando anche nel dopoguerra l'attività in Mar Rosso, da e per Massaua.

Questo mezzo venne impiegato per la movimentazione di colli eccezionali. A tale proposito segnalo questo interessante filmato Luce sullo sbarco delle littorine a Massaua; cinegiornale 5 febbraio 1936.

Se, come immagino, fosse stato impiegato anche nella posa di massi per le banchine portuali, lavori di lunga durata , potrebbe esser rimasto in loco fino allo scoppio della guerra.

Vincenzo mi inviò, insieme ad altri, un disegno eseguito dai recuperatori britannici del pontone affondato (mi sfugge in questo momento quale sia la pubblicazione).

Spero non me ne voglia se lo riproduco in questa sede.

a2i2.jpg

É molto diverso dal G.A. 217 e non riesco a identificarlo. Il braccio ha molte analogie con quello di questo pontone costruito a Trieste/Muggia, Cantiere San Rocco cost. 772, per il porto del Pireo nel 1929 ( direttore del reparto costruzioni, all'epoca, era mio nonno).

elc7.jpg[/url]

Qualcuno ha maggiori informazioni su questi due pontoni ?

Modificato da danilo43
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Bellissime e utilissime tutte queste informazioni.

 

Nella situazione galleggianti del gennaio 1940 erano presenti a Massaua solo 3 pontoni bighe:

 

GA 211, GA 217 e GA 220, il primo con una portata di 8 tonn, glia altri 2 con portata di 40 tonn.

 

Cordiali saluti

 

M.Ghiglino

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Grazie ICEMAN, conosco bene la serie dei pontoni gru GA 217 -220, dotati di apparato di sollevamento Ceretti e Tanfani da 40 t su ralla.

Confermi la mia supposizione che il 217 non fosse mai rientrato in Italia; il relitto dello schizzo pare quello di un pontone a biga fissa..

La dicitura parla di capacità di sollevamento di 90 t, mi sembrano tante per un galleggiante del genere, sempre che siano state rispettate le proporzioni. Potrebbe essere appartenuto a qualche società privata.

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Per i pontoni privati non saprei, gli unici pontoni privati requisiti dalla Regia MArina in AOI furono:

 

- Lorenzo 180

- Armando 1843

per le ostruzioni retali

 

- Gondrand 43

servizio Officina Siluri

 

Non so a cosa si riferissero i numeri a fianco.

 

Saluti

 

MG

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Se mi chiedi cosa ho mangiato ieri... Non lo ricordo!

 

 

Postata foto per Bob Napp, nella sezione indicata da Malaparte.

Perfetto, gran bella foto, fra l'altro.
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  • 2 years later...

Buongiorno cari amici.

 

Una breve introduzione su di me. Mi chiamo Dimitri sono Greco ma abito e lavoro ad‘Amburgo in Germania. Sono interessato alla storia della seconda guerra mondiale, in particolare nel Mar Egeo.

Ho visto qui una fotografia di una gru galleggiante costruito nel 1929 da Cantiere San Rocco con il numero 772. Sai qualcuno quando la nave è andato al Pireo?

 

Grazie tante e cordiali saluti.

DG

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