sonar Inviato 29 Febbraio, 2008 Segnala Share Inviato 29 Febbraio, 2008 (modificato) Regio sommergibile Ettore FIERAMOSCA Nunc saltem pateat quid possit itala virtus (Si veda almeno ora quanto possa l'italico valore) da "I sommergibili italiani" di Paolo M. Pollina - USMM - 1963, per g.c. Sergio Mariotti Caratteristiche generali:Tipo: sommergibile di grande crocieraCantiere: Tosi, TarantoImpostazione: 17 Luglio 1926Varo: 14 Aprile 1929Consegna: 5 Dicembre 1931In disarmo: 10 Aprile 1941Radiazione: 18 Ottobre 1946 Dislocamento - in superficie: 1556 t - in immersione: 1965 tDimensioni - Lunghezza: 82,38 m - Larghezza: 8,04 m - Immersione: 5,30 mApparato motore in superficie: 2 motori Diesel Tosi, 2 eliche - Potenza complessiva: 5.500 cv - Velocità max. in superficie: 15,5 nodi - Autonomia in superficie: 5.300 miglia a 8 nodi - 1.675 miglia a 15,5 nodiApparato motore in immersione: 2 motori elettrici di propulsione Marelli - Potenza complessiva: 2.000 cv - Velocità : 9,0 nodi - Autonomia in immersione: 90 miglia a 3 nodi - 8,0 miglia a 9 nodiArmamento: - 4 tls AV da 533 mm, 7 siluri da 533 mm - 4 tls AD da 533 mm, 7 siluri da 533 mm - 1 cannone da 120/45 mm - 4 mitragliatrici 13.2 binateEquipaggio: 7 ufficiali, 71 sottufficiali e marinaiProfondità di collaudo: 100 m Rielaborazione grafica di una tabella tratta da "Sommergibili italiani fra le due Guerre Mondiali" di A. Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti Generalità Nel quadro del programma di sviluppo dei sommergibili di grande dislocamento, atti all'impiego oceanico, la Regia Marina decise di sperimentare un altro tipo di sommergibile con caratteristiche di scafo diverse da quelle dei battelli classe "Balilla" e, nel 1925, ne affidò la progettazione al generale g.n. Bernardis. Nel 1926, dopo l'approvazione di massima del progetto, venne ordinata la realizzazione di un prototipo ai cantieri Tosi di Taranto. La novità nella progettazione, e continui cambi nelle specifiche tecniche portarono ad un prolungamento della fase costruttiva, e fra il varo (1929) e l'accettazione da parte della R. Marina (1931), passarono piu di due anni e mezzo. Questo battello aveva lo scafo resistente cilindrico raccordato a tronchi di cono chiusi alle due estremità da calotte semisferiche; nella parte centrale dello scafo un altro cilindro resistente interno al principale, creava un'intercapedine nella quale trovavano posto i doppi fondi centrali resistenti e le casse emersione, rapida e compenso; esternamente allo scafo resistente, per circa i due terzi della sua lunghezza, erano applicate due controcarene, non resistenti, in parte adibite a compartimenti allagabili ed in parte a depositi combustibile; lo scafo resistente si raccordava opportunamente alle estremità con le strutture leggere di avviamento contenenti le casse zavorra AV e AD. Nei riguardi dell'armamento si era inizialmente pensato di dotare l'unità di cannoni di calibro non inferiore al 203; tale idea fu però scartata prima della stesura del progetto definitivo. Tale progetto definitivo assegnava al Fieramosca un armamento da unita posamine-silurante; esso prevedeva infatti la sistemazione di due tubi lancia mine poppieri interni con una dotazione di 24 armi da 1000 Kg., due lanciasiluri esterni fissi stagni, quattro lanciasiluri interni prodieri ed un cannone scudato simile, anche come sistemazione, a quello dei "Balilla"; per il Fieramosca era inoltre prevista una rimessa stagna a poppavia della torretta per un piccolo idrovolante. Durante la costruzione l'armamento venne però sensibilmente modificato: furono eliminati i tubi lancia mine e i due lanciasiluri esterni, in loro vece furono sistemati quattro lanciasiluri interni poppieri, il cannone fu portato più a proravia e separato dalla torretta. La rimessa stagna per aereo fu costruita e sistemata a bordo, ma venne eliminata nel 1931, prima della definitiva consegna dell'unita alla Marina, principalmente per difficolta relative all'adozione del tipo di aereo da imbarcare. Il Fieramosca, risulto quindi un'unità subacquea sovradimensionata in relazione all'armamento che effettivamente ebbe; le varie modifiche apportate influenzarono negativamente il progetto iniziale e la prevista velocità di 20 nodi non fu mai raggiunta; a questo bisogna aggiungere che il battello prendeva l'immersione con lentezza e difficoltà ed era poco manovriero sia in superficie sia in immersione. Il Fieramosca ebbe inoltre, durante la sua vita, numerosi incidenti dipendenti dalle cause più svariate; molti di tali incidenti produssero anche ferimenti e danni all'equipaggio. Il prototipo non venne pertanto più riprodotto e, per quanto riguarda i sommergibili di grande dislocamento, si rese necessario mettere allo studio altri progetti. Disegno del battello nel 1941 tratto da "I sommergibili della II Guerra Mondiale" di E. Bagnasco - 1973 Attività operativa Ultimato il lungo periodo di prove di collaudo a Taranto, che imposero l’eliminazione di numerosi inconvenienti, l'unità, nel 1932, raggiunse La Spezia, sede della Prima Squadriglia della Prima Flottiglia alla quale il Fieramosca era stato assegnato. L'attività del battello fu molto inferiore alla media fino al 1935, epoca in cui si rese necessario un lungo periodo di lavori presso i cantieri di costruzione. ll sommergibile venne quindi assegnato alla Seconda Squadriglia e, negli anni che precedettero il secondo conflitto mondiale, oltre al normale addestramento, effettuo anche due missioni speciali durante la guerra di Spagna della durata complessiva di 32 giomi, una crociera a Tripoli (1937) e una a Barcellona (1939). Dopo lo scoppio della guerra compì nel giugno 1940, due missioni di cinque giomi ciascuna in Alto Tirreno; la seconda di esse venne interrotta in seguito ad esplosione intema che demolì le sistemazioni di alcuni locali e provocò il ferimento di dieci persone. Rimesso in efficienza, venne escluso dal nucleo dei sommergibili operanti e nell'ottobre 1940 fu inviato alla costituenda Scuola Sommergibili di Pola ove rimase in attività per pochi mesi. Piccola annotazione, nel libro del C.te Antonio De Giacomo " Sommergibili italiani nell'Atlantico" (vedi http://www.betasom.it/forum/index.php?s=&a...st&p=121275 ) parlando della scuola sommergibili tedesca di Gotenhafen (oggi Gdynia) al cap. V pag. 62 si parla del sommergibile Fieramosca il quale veniva definito "... il sempre claudicante Fieramosca detto Fieroguaio" a riprova della conosciute problematiche del battello. Fu posto in disarmo nel marzo 1941. Il sommergibile Fieramosca durante le prime uscite in mare tratto da "Sommergibili italiani fra le due Guerre Mondiali" di A. Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti ... dall'Almanacco navale del 1942. Modificato 20 Febbraio, 2023 da magico_8°/88 Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
magico_8°/88* Inviato 12 Novembre, 2010 Segnala Share Inviato 12 Novembre, 2010 (modificato) Dalla rilettura di un interessante articolo di Franco BARGONI, su "L'intervento navale italiano nella Guerra Civile Spagnola" - RID marzo 1985 - riporto in sintesi le operazioni "speciali" effettuate dal sommergibile Ettore Fieramosca in quel contesto: ETTORE FIERAMOSCA - 2° Grupsom Napoli - Com. CC. Bartalesi (Uff. spagnolo TV. Cebreiro) Partito da La Spezia il 21 dicembre 1936 - Zona d'agguato Valencia Fu la prima missione di un nostro sommergibile effettuata con mare calmo nella zona d'agguato. Inizio ben 12 manovre d'attacco a piroscafi in transito. Una sola di queste azioni fu portata a termine, senza nessun esito, lanciando, di notte in superficie, tre siluri da 533 mm. contro l'incrociatore Mendez Nunez cho entrava nel porto scortato da due cacciatorpediniere. Rientro missione a La Spezia 5 Gennaio 1937. Alla sua seconda missione, (partenza da La Spezia il 28 gennaio 1937), diretto alla zona d'agguato di Valencia, dopo poche ore di navigazione dovette interrompere la missione per una avaria. Rientro missione a La Spezia 29 Gennaio 1937. Riparata l'avaria, ripartì dalla Spezia il 2 Febbraio, diretto alla zona d'agguato di Barcellona. Nel corso della missione, effettuata con mare grosso, iniziò 13 manovre di attacco, tutte interrotte prima del lancio. Effettuò inoltre due bombardamenti notturni: I) 8 febbraio 1937 - Bombardamento contro la darsena Morot (porto di Barcellona) - Dopo avere sparato 10 granate da 120 mm. dovette sospendere il tiro per una avaria al sistema di percussione. Dopo il terzo colpo, porto e città si erano completamente oscurati, mentre da terra, con i proiettori, si cercava di individuare il sommergibile, ma senza nessun’altra reazione. II) 9 febbraio 1937 - Effettuò un nuovo bombardamento della darsena Morot, sparando 35 granate da 120 mm. in 15 minuti. La città si oscurò fino dai primi colpi, mentre si accendevano alcuni proiettori, fra cui, sulla testata del molo, uno autotrasportato. Si ebbero anche tiri contro il battello, mal diretti e completamente inoffensivi, da parte di tre batterie terrestri. Uno dei colpi del sommergibile raggiunse la petroliera spagnola Zorrosa (4597 t.) appartenente alla Soc. CAMPSA, ormeggiata ad una banchina, danneggiandola non gravemente. magico_8°/88 Modificato 18 Gennaio, 2018 da magico_8°/88 Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
F21 Inviato 15 Marzo, 2014 Segnala Share Inviato 15 Marzo, 2014 (modificato) Potrebbe trattarsi del Fieramosca? Perché le due foto sono dello stesso periodo Modificato 21 Gennaio, 2020 da magico_8°/88 Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
serservel Inviato 15 Marzo, 2014 Segnala Share Inviato 15 Marzo, 2014 (modificato) On 15/3/2014 at 16:29, F21 said: Potrebbe trattarsi del Fieramosca? Non sono un esperto, ma la foto in bianco e nero qui sotto (riportata nel post #1) e la tua sono uguali, quindi direi di sì! Modificato 21 Gennaio, 2020 da magico_8°/88 Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
F21 Inviato 15 Marzo, 2014 Segnala Share Inviato 15 Marzo, 2014 Grazie Serservel. Ammetto di non aver notato che si trattava della stessa foto (o meglio inquadratura) del sommergibile Fieramosca. La mia Famiglia possiede questa foto (dietro è formato cartolina) da oltre 80 anni ed essa mi ha sempre incuriosito per via di quella freccia che indica mio zio Enrico Peluso ripreso a bordo del sommergibile. Comunque la mia domanda tendeva a domandare se anche nella prima foto fosse ripreso il Fieramosca. Grazie Peppe F21 Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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