Totiano* Inviato 30 Novembre, 2009 Segnala Share Inviato 30 Novembre, 2009 (modificato) . Sommergibili classe " Tritone " 1^ serie da "I sommergibili della Seconda Guerra Mondiale" di E. Bagnasco - Albertelli - 1973 Caratteristiche generali della classe " Tritone " 1^ serie : Tipo: Sommergibile piccola crociera Dislocamento: - in superficie: 866,00 t - in immersione: 1068,00 t Dimensioni: - Lunghezza: 63,15 m - Larghezza: 6,98 m - Immersione: 4,87 m Apparato motore superficie: principale 2 motori diesel FIAT, 2 eliche - Potenza: 2.400 cv - Velocita max. in superficie: 16,0 nodi - Autonomia in superficie: 2.000 miglia a 16 nodi - 13.000 miglia a 8,5 nodi Apparato motore immersione: 2 motori elettrici di propulsione CRDA - Potenza: 800 cv - Velocita max: 8,0 nodi - Autonomia in immersione: 7 miglia a 8,0 nodi - 74,5 miglia a 4,0 nodi Armamento: - 4 tls AV da 533 mm, 8 siluri da 533 mm - 2 tls AD da 533 mm, 2 siluri da 533 mm - 1 cannone da 100/47 mm, 149 proiettili - 4 mitragliatrici da 13,2 mm su affusti binati a scomparsa, 10.000 proiettili Equipaggio: 5 ufficiali, 44 tra sottufficiali e marinai Profondità di collaudo: 130 m Unità della classe " Tritone " 1^ serie : Regio sommergibile TRITONE Cantiere: C.R.D.A. Monfalcone Impostazione: 12.05.1941, Varo: 03.01.1942, Consegna: 10.10.1942, Affondato: 19 gennaio 1943, Radiazione: 18.10.1946 Regio sommergibile GORGO Cantiere: C.R.D.A. Monfalcone Impostazione: 12.05.1941, Varo: 30.01.1942, Consegna: 11.11.1942, Affondato: maggio 1943, Radiazione: 18.10.1946 Regio sommergibile FLUTTO Cantiere: C.R.D.A. Monfalcone Impostazione: 01.12.1941, Varo: 19.11.1942, Consegna: 20.03.1943, Affondato: 11 luglio 1943, Radiazione: 18.10.1946 Regio sommergibile MAREA (poi russo Z 13) Cantiere: C.R.D.A. Monfalcone Impostazione: 01.12.1941, Varo: 10.12.1942, Consegna: 07.05.1943, Radiazione: 01.02.1948 e ceduto all'URSS 07.02.1949 Regio sommergibile VORTICE (dal 1948 al 1952 V 1) Cantiere: C.R.D.A. Monfalcone Impostazione: 03.01.1942, Varo: 23.02.1943, Consegna: 21.06.1943, Disarmato: 1948, Radiazione: 01.08.1967 Regio sommergibile NAUTILO (poi tedesco U.IT. 19 e jugoslavo Sava) Cantiere: C.R.D.A. Monfalcone Impostazione: 03.01.1942, Varo: 20.03.1943, Consegna: 26.07.1943, Catturato: 11.09.1943, Affondato: 9 gennaio 1944, Radiazione: 27.02.1947 Regio sommergibile SPARIDE (poi tedesco U.IT. 15 ) Cantiere: O.T.O. - La Spezia Impostazione: 25.04.1942, Varo: 21.02.1943, Consegna: 07.08.1943, Catturato: ??.09.1943, Affondato: 4 settembre 1944, Radiazione: 27.03.1947 Regio sommergibile MURENA (poi tedesco U.IT. 16 ) Cantiere: O.T.O. - La Spezia Impostazione: 01.04.1942, Varo: 11.04.1943, Consegna: 25.08.1943, Catturato: ??.09.1943, Affondato: 4 settembre 1944, Radiazione: 27.03.1947 Regio sommergibile GRONGO (poi tedesco U.IT. 20 ) Cantiere: O.T.O. - La Spezia Impostazione: 01.04.1942, Varo: 06.05.1943, Catturato: ??.09.1943, Affondato: 4 settembre 1944, Radiazione: 27.03.1947 Regio sommergibile SPIGOLA Cantiere: Tosi, Taranto Impostazione: 10.06.1943, costruzione sospesa dopo 08/09/1943 Regio sommergibile CERNIA Cantiere: Tosi, Taranto Impostazione: 12.07.1943, costruzione sospesa dopo 08/09/1943 Regio sommergibile DENTICE Cantiere: Tosi, Taranto Impostazione: 23.08.1943, costruzione sospesa dopo 08/09/1943 Generalità di classe Costituiva una classe, di 12 unità, assieme ai gemelli Gorgo, Flutto, Marea, Vortice, Nautilo, Sparide, Murena, Grongo, Spigola, Cernia e Dentice (queste ultime quattro mai completate). Questa classe fu inizialmente denominata " Argo migliorato " poiché lo scafo delle sue unità ripeteva, di poco ingrandito, lo scafo degli "Argo". La decisione di riprodurre in gran serie gli " Argo " fu dovuta alle ottime prestazioni da essi fornite in guerra sia in Mediterraneo sia in Atlantico. Per quanto si riferisce all'impiego oceanico, la velocità in superficie fu notevolmente aumentata con l'installazione di più recenti e potenti motori; l'autonomia in sovraccarico fu portata a ben 13.000 miglia sfruttando nel modo più razionale il maggiore dislocamento raggiunto da questa classe. Per l'impiego in Mediterraneo l'autonomia in immersione fu mantenuta in limiti di sicurezza con l'adozione di batterie di maggiore rendimento che compensarono la diminuzione del numero totale degli accumulatori effettuata a favore della maggiore dotazione di combustibile imposta dalle esigenze della guerra al traffico sugli Oceani. L'esperienza di guerra acquisita fece prevedere per queste nuove unità, già in sede di progettazione, prime fra tutte la centrale di lancio siluri e il sonar, una maggiore robustezza dello scafo, l'adozione di una torretta più piccola e più funzionale, migliori sistemazioni per l'assetto silenzioso, maggiore rapidità d'immersione, potenziamento della dotazione di siluri di riserva (per la guerra al traffico) e raddoppio dell'armamento contraereo. L'ordinazione ai cantieri avvenne in tre fasi successive che suddivisero le 48 unità previste dal programma in tre serie rispettivamente di 12, 24 e 12 sommergibili; il programma avrebbe dovuto essere condotto a compimento entro il 1944, ma le difficoltà d'approvvigionamento dei materiali, prima, l'armistizio del settembre 1943 poi, ne rallentarono e quindi fermarono l'attuazione. Soltanto nove unità della prima serie entrarono in regolare servizio, e per breve tempo; la seconda serie non partecipò al secondo conflitto mondiale e circa metà delle unità che avrebbero dovuto costituirla furono demolite sullo scalo o subito dopo il varo; la terza serie rimase allo stadio di approvvigionamento dei materiali senza che nessuna delle sue unità fosse neppure impostata. Le unità della seconda serie, costruite dai C.R.D.A., presentarono qualche miglioria rispetto alla prima serie e pertanto furono anche dette "Tritone migliorato"; lo scafo fu leggermente allungato modificando la ruota di prora per eliminare due deficienze denunziate dalla prima serie: tendenza ad appopparsi prendendo l'immersione ed assetto in sovraccarico tendente a far infilare il battello in navigazione in superficie; l'armamento antiaereo fu cambiato sostituendo le quattro mitragliere da 13.2 su affusti binati con due 20/65 su affusti a scomparsa singoli. Due unità della prima serie, il Murena ed il Grongo, in sede di allestimento furono adattate per il trasporto di mezzi d'assalto; le maggiori dimensioni dei " Tritone " rispetto ai " 600 " permisero l'istallazione di quattro anziche di tre cilindri, per i " maiali " e l'esperienza acquisita in guerra consentì di perfezionare notevolmente le sistemazioni relative al maneggio dei mezzi e alla fuoriuscita degli operatori. Delle superstiti unità della classe, dopo la firma del trattato di pace rimasero in possesso della Marina Italiana soltanto il Vortice ed il Bario. da "I sommergibili italiani" di Paolo M. Pollina - USMM - 1963, per g.c. Sergio Mariotti Attività di classe Soltanto cinque battelli della classe entrarono a far parte di gruppi di sommergibili operanti durante il secondo conflitto mondiale. Ultimato l'addestramento iniziale essi furono inviati nelle basi operative della Sardegna e della Sicilia per iniziare la loro attività bellica che fu di breve durata sia in dipendenza delle perdite sia in conseguenza dell'armistizio. (Archivio Marcello Risolo) (Archivio Marcello Risolo) (Archivio Marcello Risolo) Modificato 14 Aprile, 2023 da magico_8°/88 Salvataggio immagini e correzioni testo Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 4 Dicembre, 2009 Autore Segnala Share Inviato 4 Dicembre, 2009 (modificato) Regio sommergibile TRITONE Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone Impostazione: 12 maggio 1941 Varo: 3 gennaio 1942 Consegnato : 10 ottobre 1942 Affondato: 10 gennaio 1943 Radiazione: 18 ottobre 1946 Attività operativa All'alba del 18 gennaio 1943, al comando del capitano di corvetta Paolo Monechi, salpò da Cagliari per la sua prima missione di guerra consistente in un agguato offensivo a nord di Bougie. Alle 11.30 del giorno 19 rilevò agli idrofoni la presenza di un convoglio nemico; il sommergibile manovrò opportunamente per portarsi all'attacco ma fu individuato e sottoposto a caccia con nutrito lancio di bombe di profondità da parte degli aerei e delle navi di scorta (corvette canadesi Antelope e Port-Arthtur). Per le gravi avarie riportate il Tritone fu costretto ad emergere ma non poté far uso delle armi perché colpito subito dal fuoco nemico. Fu provveduto allora all'immediato autoaffondamento, che avvenne alle ore 15.30, al largo di Bougie, con 26 uomini a bordo che non avevano avuto il tempo di porsi in salvo. Altri 20 uomini dell'equipaggio, molti dei quali feriti, vennero tratti a bordo dalle unità canadesi; tra di essi il Comandante. Il Tritone era alla sua prima azione di guerra ed aveva effettuato 8 missioni operative di trasferimento tra porti nazionali, percorrendo complessivamente 1.839 miglia. (via Marcello Risolo) (via Marcello Risolo) Il sommergibile Tritone a costruzione ultimata: si nota ancora l'assenza dell'ancora e del cannone. (Collezione A. Turrini via Marcello Risolo) Monfalcone, 15 aprile 1942. Il sommergibile Tritone in allestimento, da "Sommergibili in Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994, per g.c. Sergio Mariotti Monfalcone, primavera 1942. I sommergibili Granito, a sinistra, e Porfido in allestimento presso i C.R.D.A. accanto al Tritone, affiancato alla banchina. (Collezione A. Fraccaroli, da "Sommergibili in Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994, per g.c. Sergio Mariotti) Il sommergibile Tritone un mese prima della consegna (settembre 1942); si imbarcano gli ultimi elementi di allestimento e si completa il disegno mimetico. (Collezione A. Turrini da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999) Sul sommergibile Tritone è necessario chiarire alcune perplessità riguardo la scarsezza di fotografie che ritraggono il battello, nonostante sia stato il primo esemplare ad entrare in servizio nella R.M. Nelle sue esposizioni fotografiche è stato spesso scambiato per il Flutto, terzo battello ad entrare in servizio; ho cercato dei chiarimenti contattando il Comandante Erminio Bagnasco, che mi ha gentilmente dato una spiegazione che ho integralmente riproposto sull'ultima fotografia allegata, che sembra sia l'unica esistente del periodo delle prove in mare. C'è da notare che lo schema mimetico è molto simile a quello del Flutto e purtroppo non ci sono abbastanza foto per effettuare una comparazione più accurata. (Marcello Risolo) Modificato 17 Aprile, 2023 da magico_8°/88 Salvataggio immagini e correzioni testo Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 12 Dicembre, 2009 Autore Segnala Share Inviato 12 Dicembre, 2009 (modificato) Regio sommergibile GORGO (2°) Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone Impostazione: 12 maggio 1941 Varo: 31 gennaio 1942 Consegnato : 11 novembre 1942 Affondato: maggio 1943 Radiazione: 18 ottobre 1946 Attività operativa Al comando del capitano di corvetta Innocenzo Ragusa, effettuò da Cagliari la sua prima missione di guerra nella prima decade del febbraio 1943, portandosi ad operare nelle acque di Capo Carbon. L'8 febbraio avvistò un'unità mercantile contro la quale lanciò una salva di quattro siluri senza ottenere risultati positivi per la tempestiva contromanovra dell'avversario. Sottoposto a immediato e preciso mitragliamento, il Gorgo fu costretto ad immergersi e, benché sottoposto a caccia, riuscì a disimpegnarsi. Nel marzo 1943 salpò da Cagliari per dare corso alla sua terza missione, consistente in un agguato offensivo in una zona di mare a 40 miglia da Capo Carbon, ma non diede più sue notizie. Successivamente, si è appreso che l'unità fu affondata il 25 maggio 1943, a nord di Capo Carbon, dal cacciatorpediniere statunitense Nields. Perì l'intero equipaggio, composto da 6 ufficiali e 42 sottufficiali, sottocapi e comuni. L'attività bellica dell'unità fu di 3 missioni offensive esplorative e 13 di trasferimento trasporti nazionali; furono percorse complessivamente 5.269 miglia. Il Gorgo all'epoca della sua entrata in servizio nel novembre 1942 (Foto Pozzar, Trieste, Coll. F. Petronio). Modificato 14 Aprile, 2023 da magico_8°/88 Salvataggio immagini Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 14 Dicembre, 2009 Autore Segnala Share Inviato 14 Dicembre, 2009 (modificato) Regio sommergibile FLUTTO (2°) Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone Impostazione: 1 dicembre 1941 Varo: 19 novembre 1942 Consegnato : 20 marzo 1943 Affondato: 11 luglio 1943 Radiazione: 18 ottobre 1946 Attività operativa Al comando del tenente di vascello Francesco Caprile, all'alba del 10 luglio salpò dal porto di Bonifacio per portarsi in agguato davanti ad Augusta, con lo scopo di contrastare lo sbarco in Sicilia degli Anglo-Americani. Alle ore 15.00 dell'11 attraversò lo Stretto di Messina: dopo di allora non si ebbero più sue notizie. Da fonte ufficiale britannica è stato comunicato che il Flutto venne affondato l'11 luglio, in ore notturne non meglio precisate a 25 miglia al largo fra Acireale e Catania, ad opera delle motosiluranti britanniche 640, 651 e 670, che non poterono recuperare alcun superstite dei 49 componenti dell'equipaggio. Precedentemente l'unità aveva compiuto 6 missioni operative di trasferimento tra porti nazionali, percorrendo complessivamente 1.323 miglia. (Archivio Marcello Risolo) Modificato 14 Aprile, 2023 da magico_8°/88 Salvataggio immagini Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 14 Dicembre, 2009 Autore Segnala Share Inviato 14 Dicembre, 2009 (modificato) Regio sommergibile MAREA (poi russo Z 13) Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, MonfalconeImpostazione: 1 dicembre 1941Varo: 10 dicembre 1942Consegnato : 7 maggio 1943Radiazione: 1 febbraio 1948Attività operativa Dopo la consegna, il battello, al comando del sottotenente di vascello Attilio Russo, raggiunse la sede di Napoli il 1° agosto 1943. Effettua la prima missione operativa il 3 settembre nel golfo di Policastro e riparte il 7 settembre per contrastare lo sbarco Alleato a Salerno. Sopravvenuto l'armistizio, il mattino del 9, in ottemperanza agli ordini ricevuti, diresse su Bona avendo ben visibili i prescritti segnali di riconoscimento (bandiera nazionale a riva e pennello nero al periscopio di prora). Il giorno 11 l'unità attraccò a Bona, consegnandosi alle autorità britanniche che lo avviarono a Malta. L'8 ottobre si trasferì a Taranto: quindi, dislocato a Brindisi, operò in due missioni in collaborazione con gli Alleati. La prima missione di cobelligeranza si svolse dalle ore 17.00 del 3 novembre alle ore 06.45 del 9 novembre 1943 e consistette nello sbarco di sei informatori sulla costa di Cortellazzo, presso la foce del Piave. La seconda, compiuta dal 23 al 29 dicembre, fu analoga alla prima. Tutte e due furono portate a compimento. Dopo un breve periodo di lavori a Taranto, nel febbraio 1944 l'unità venne dislocata alle Bermude dove svolse intensa attività addestrativa antisom per i reparti aeronavali statunitensi. Rimpatriata nel 1945, fu posta in riserva ed il 7 febbraio 1949 venne ceduta, a Valona, in conto riparazioni, all'Unione Sovietica, che la incorporò nella propria Marina con la sigla Z 13 (da altre fonti prima I-41 e poi S-41). Fu radiata nel 1960. L'attività bellica del Marea consistette in una missione offensiva, 2 di trasporto informatori su costa controllata dalle forze tedesche e 5 di trasferimento tra porti nazionali; furono percorse complessivamente 2.371 miglia. Il sommergibile Marea, in navigazione in Atlantico fotografato da un aereo dell'U.S. Navy il 13 febbraio 1944. Con Vortice, Atropo, Dandolo, Mameli, Da Procida, Speri, Settembrini e Onice fa parte del gruppo di battelli italiani che nel 1944/45 sarà destinato all'impiego come mezzi addestrativi per i reparti aeronavali alleati operando da Bermuda, New London, Portland, Casco Bay e Guantanamo di Cuba. Durante questo periodo le unità italiane che partecipavano all'operazione con le unità alleate vennero verniciate con schemi americani. Nel disegno sopra, ripreso dall'originale su www.shipbucket.com, viene riprodotta la colorazione del battello in quel periodo, la "measure 10", nero sulle superficie orizzontali e ocean grey su quelle verticali. (U.S National Archives via "STORIA MILITARE" 1994 dicembre n° 15 "U.S. Navy camouflage" di Maurizio Brescia ) Il Marea all'ormeggio a Bermuda nel 1944 con evidenti le lettere distintive MR che hanno da poco sostituito le precedenti (MA) assegnate al battello; sullo sfondo il caccia di scorta USS Foss, DE-59 (USMM da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier). I sommergibili Marea, a sinistra, e Onice all'ormeggio in un sorgitore delle Isole Bermuda nell'estate del 1944. Dopo aver portato a termine, al Comando del T.V. Attilio Russo, due missioni di trasporto informatori-sabotatori in Adriatico nel novembre-dicembre 1944, il Marea è dislocato alle Bermude dal febbraio 1944 per l'impiego come mezzo addestrativo per le unità a.s. alleate. Nel giugno dello stesso anno è stato affiancato dall'Onice proveniente da Taranto dopo un periodo di lavori. Quest'ultimo battello nel gennaio 1945 si trasferirà con gli stessi compiti a New London e quindi a Portland, sulla costa orientale degli Stati Uniti, rientrando in Italia solo all'inizio del 1946 per passare in disarmo ed essere poi radiato nel 1948 e demolito. ("Sommergibili in Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994, per g.c. Sergio Mariotti) Il Dandolo in primo piano con dietro Brin, Onice e Marea, (in questa occasione vengono riproposte le lettere distintive MA) a Taranto in disarmo nel 1946, da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier Un gruppo di sommergibili ormai in riserva a Taranto nel luglio 1946. Dalle lettere distintive si riconoscono l'Onice e il Marea, seguiti da altri battelli tra cui il Cagni, facilmente riconoscibile per le sue maggiori dimensioni (Foto A. Fraccaroli da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier). Immagini del sommergibile URSS S-41 (nel febbraio-giugno 1949 - I-41) - l'ex italiano Marea. Una rara foto del sommergibile sovietico I-41, (ex italiano Marea), consegnato all'U.R.S.S. nel 1949 in ottemperanza del Trattato di pace come riparazione per debiti di guerra. (Coll. S. Zelikov da "Sommergibili e sottomarini italiani 1945-2016" di M. Cosentino - 2016-2017 - Storia Militare Dossier) Sommergibile S-41 (nel febbraio-giugno 1949 - I-41) - l'ex italiano Marea. Trasferito in URSS nel febbraio 1949 in conto riparazione per debiti di guerra dall'Italia nella flotta del Mar Nero. A causa della quasi totale mancanza di pezzi di ricambio, fu utilizzato soprattutto per scopi addestrativi. Nel 1956 fu escluso dalla forza di combattimento, e per sei mesi fu utilizzato come unità di addestramento per i subacquei, nel 1957 fu inviato alla demolizzione. (Fonte https://vk.com/) Data della foto (presumibilmente) - 24 febbraio 1949. (Fonte https://vk.com/) Sebastopoli. Molto probabilmente luglio-agosto 1949. Da sinistra a destra (dal molo): S-35 tipo "C" serie IX-bis, S-41 tipo "Tritone" (ex Marea), B-35 tipo "L" II serie (ex L- 5), S-201 tipo "Shch" serie V-bis (ex Shch-201) e S-39 tipo "Rechinul" (ex rumeno Rechinul). (Fonte https://vk.com/) Modificato 18 Aprile, 2023 da magico_8°/88 Salvataggio immagini e correzioni testo Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 16 Dicembre, 2009 Autore Segnala Share Inviato 16 Dicembre, 2009 (modificato) Regio sommergibile VORTICE (2°) (dal 1945 denominato V. 1 e dal 1952 rinominato Vortice) Et etiam absurge vortice (E anche oggi dal vortice sorgerai) Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone Impostazione: 3 gennaio 1942 Varo: 23 febbraio 1943 Consegnato : 21 giugno 1943 Radiazione: 1 agosto 1967 Attività operativa Varato il 23 febbraio 1943 presso i C.R.D.A. di Monfalcone, fu consegnato alla Marina il 21 giugno dello stesso Anno. Al comando del tenente di vascello Marco Revedin, venne dislocato a Taranto. Il 7 settembre salpò per portarsi in agguato lungo le coste orientali della Sicilia: sopravvenuto l'armistizio, in ottemperanza agli ordini ricevuti raggiunse Augusta consegnandosi alle autorità britanniche. Dislocato a Malta, il 6 ottobre ripartì per Napoli, ove venne impiegato per rifornire di energia elettrica il porto. Al comando del tenente di vascello Giovanni Manunta fu trasferito a Taranto: dopo un breve turno di lavori di manutenzione, nel febbraio 1944 fu inviato nelle Bermude, dove svolse attività addestrativa antisom per i reparti aeronavali statunitensi. Nel 1945 il Vortice rientrò in Italia, a Taranto, dove venne disarmato, trasformato in pontone di carica e denominato V. 1. In realtà si tratta di uno stratagemma per continuare ad addestrare i sommergibilisti italiani nonostante le severe clausole del trattato di pace ed il battello effettua uscite notturne per tornare a fingersi pontone di carica durante il giorno. Nel 1952 riprese il suo primo nome e negli anni 1953-54, al comando del capitano di corvetta Aredio Galzigna, (già comandante del Giuliani a Marigammasom) effettuò importanti lavori di trasformazione e modifica (eliminazione delle artiglierie, modifica della falsatorre, installazione del radar e altre) e fu trasformato in unità addestrativa per creare la nuova generazione di sommergibilisti e per l'addestramento antisom delle navi di superficie e degli aeromobili. Fu radiato il 1° agosto 1967. sull'attività del Vortice negli Stati Uniti è stato scritto il libro "un sommergibile per giocattolo" da un elettricista imbarcato in quel periodo e qui recensito: Link per le caratteristiche tecniche ed altre informazioni sul battello nel periodo post II Guerra Mondiale vedere la scheda al LINK Il Vortice fuori Monfalcone nel luglio 1943; si noti, a poppavia della falsatorre, la mitragliera singola aggiuntiva Oerlikon da 20/70 (coll. F. Petronio da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier, via Marcello Risolo). Immagine tratta da "I sommergibili italiani 1940-1943" di E. Bagnasco e M. Brescia - 2013-2014 - Storia Militare Dossier, via Marcello Risolo. Base navale di Brindisi, ultimo scorcio del 1946: il sommergibile Vortice è ormeggiato a fianco della corvetta Gabbiano. All'epoca, Maricosom aveva alle sue dipendenze 38 sommergibili, compresi tre vetusti battelli classe "H" e sei unità tascabili: di conseguenza, la forza subacquea rappresentava, almeno quantitativamente, il nucleo più omogeneo della flotta (Coll A. Rastelli da "Sommergibili e sottomarini italiani 1945-2016" di M. Cosentino - 2016-2017 - Storia Militare Dossier ). I sommergibili Vortice (in primo piano), Nichelio e Giada, a Taranto. La foto è stata scattata fra il giugno del 1946 e il novembre del 1947, cioè quando la bandiera della neo-costituita Marina Militare era un semplice Tricolore, visibile a riva sulle falsetorri. La presenza delle bandiere indica che i tre battelli sono ancora in armamento e iscritti al Quadro del Naviglio Militare dello Stato (Foto A. Fraccaroli da "Sommergibili e sottomarini italiani 1945-2016" di M. Cosentino - 2016-2017 - Storia Militare Dossier ). Il sommergibile Vortice ormeggiato di poppa a Taranto assieme a un altro battello, probabilmente il Nichelio: anche questa immagine risale al periodo del Tricolore usato come bandiera navale, mentre le condizioni esterne dell'unità appaiono sostanzialmente soddisfacenti. Il "pontone veloce per carica batterie" P.V. 1 (ex-Vortice), ormeggiato a Taranto, il 30 giugno 1951: il battello è equipaggiato con due sovrastrutture in corrispondenza dei portelli di accesso, collegate con tendaletti alla falsatorre. Dopo aver adempiuto alle clausole armistiziali relative ai sommergibili, per la Marina Militare ebbe inizio una stagione "occulta" di attività addestrative incentrata sull'impiego notturno degli unici due battelli - Giada e Vortice - rimasti in Italia e scampati alla demolizione (Foto A. Fraccaroli da "Sommergibili e sottomarini italiani 1945-2016" di M. Cosentino - 2016-2017 - Storia Militare Dossier ). Un'altra immagine (datata 2 agosto 1951) del P.V. 1 (Vortice), in secco in uno dei bacini galleggianti in dotazione all'Arsenale di Taranto. I lunghi periodi trascorsi in acqua nei primi anni del secondo dopoguerra imponevano, anche per i "pontoni carica batterie", periodiche seppur rare permanenze in bacino per procedere alla necessaria pulizia della carena. L'immagine consente di apprezzare le controcarene laterali tipiche dei sommergibili a suo tempo concepiti dal colonnello del Genio Navale Curio Bernardis (Foto A. Fraccaroli, via E. Bagnasco da "Sommergibili e sottomarini italiani 1945-2016" di M. Cosentino - 2016-2017 - Storia Militare Dossier ). Modificato 25 Aprile, 2023 da magico_8°/88 Salvataggio immagini e correzioni testo Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 20 Dicembre, 2009 Autore Segnala Share Inviato 20 Dicembre, 2009 (modificato) Regio sommergibile NAUTILO (poi tedesco U.IT. 19 e jugoslavo Sava) Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone Impostazione: 3 gennaio 1942 Varo: 20 marzo 1943 Consegnato : 26 luglio 1943 Catturato: catturato dai tedeschi l'11 settembre 1943 Affondato : 9 gennaio 1944 Radiazione: 27 febbraio 1947 Attività operativa Varato il 20 marzo 1943 presso i C.R.D.A. di Monfalcone, l'8 settembre 1943 si trovava ancora in allestimento a Monfalcone. Al comando del capitano di corvetta Alberto Campanella all'atto dell'armistizio, in avanzato stato di allestimento ma non in condizioni di eseguire lunghe navigazioni, si portò a Venezia; cadde, poi in mani tedesche dopo aver fatto, il giorno 11 un tentativo di proseguire per Taranto nonché uno di sabotaggio. L'unità, denominata U.IT 19, fu trasferita dai Tedeschi a Pola ed il 9 gennaio 1944 durante un bombardamento aereo alleato in quel porto. fu affondata. Al termine del conflitto venne recuperata dalla Marina jugoslava, rimessa in efficienza ed incorporata con il nominativo di Sava. Svolse intensa attività addestrativa e per molti anni fu l'unica unità subacquea di quella Marina. Rimase in servizio fino al 1967 e venne radiata e demolita nel 1971. Monfalcone, 20 marzo 1943. Varo del sommergibile Nautilo. Consegnato alla Regia Marina dai C.R.D.A. il 20 luglio 1943, il battello sarà sorpreso dall'armistizio a Venezia. Non essendo in grado di muovere, verrà abbandonato sabotato dall'equipaggio e in seguito catturato dai Tedeschi. ("Sommergibili in Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994, per g.c. Sergio Mariotti) Il sommergibile Nautilo all'ormeggio a Monfalcone durante l'allestimento, da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999 Venezia settembre 1943, il sommergibile Nautilo piantonato da un soldato tedesco dopo la cattura avvenuta il giorno 11, da "Sommergibili in Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994, per g.c. Sergio Mariotti Il sommergibile Nautilo sotto bandiera Jugoslava con il nome Sava e d.o. 802 da "Sommergibili in Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994, per g.c. Sergio Mariotti E per finire in maniera non molto decorosa 😞 ... l'ex sommergibile Nautilo (poi tedesco U.IT. 19 e jugoslavo Sava) diventa il "Yellow Submarine"... leggi il post dell'amico LColombo Modificato 16 Aprile, 2023 da magico_8°/88 Salvataggio immagini Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 11 Gennaio, 2010 Autore Segnala Share Inviato 11 Gennaio, 2010 (modificato) Regio sommergibile SPARIDE (poi tedesco U.IT. 15) Cantiere: O.T.O., La Spezia Impostazione: 25 aprile 1942 Varo: 21 febbraio 1943 Consegnato : 7 agosto 1943 Catturato: catturato dai tedeschi dopo l'8 settembre 1943 Affondato : 4 settembre 1944 Radiazione: 27 marzo 1947 Attività operativa E' ancora in fase di addestramento quando viene sorpreso dal 8 settembre presso i cantieri del Muggiano e viene sabotato e affondato dall'equipaggio. Recuperato dai tedeschi assume il nominativo di U.IT 15 e viene trasferito a Genova dove verrà affondato il 4 settembre 1944 da un bombardamento aereo senza aver effettuato alcuna missione. Sarà nuovamente recuperato nel febbraio 1947 per essere definitivamente demolito. La Spezia, 21 febbraio 1943. Varo del sommergibile Sparide presso i cantieri O.T.O. del Muggiano. Sebbene ufficialmente consegnato alla Regia Marina il 7 agosto 1943, alla data dell'armistizio il battello si troverà ancora presso i cantieri di costruzione impegnato in prove e piccoli lavori. Essendo impossibilitato a muovere, sarà autoaffondato il 9 settembre 1943 assieme al gemello Murena all’interno della diga foranea nella rada della Spezia. Con il Murena e il Grongo era destinato ad essere impiegato come trasporto per mezzi d’assalto. Riportato a galla dai Tedeschi verrà denominato U.IT 15 e rimorchiato a Genova per esservi ripristinato; sarà affondato sempre a Genova il 6 settembre 1944 da un bombardamento aereo inglese. Ricuperato nel 1947 sarà infine demolito. ("Sommergibili in Guerra" di E. Bagnasco e A. Rastelli - Albertelli - 1994, per g.c. Sergio Mariotti) Modificato 25 Aprile, 2023 da magico_8°/88 Salvataggio immagini Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 13 Gennaio, 2010 Autore Segnala Share Inviato 13 Gennaio, 2010 (modificato) Regio sommergibile MURENA (poi tedesco U.IT. 16) Cantiere: O.T.O., La Spezia Impostazione: 1 aprile 1942 Varo: 11 aprile 1943 Consegnato : 25 agosto 1943 Catturato: catturato dai tedeschi dopo l'8 settembre 1943 Affondato : 4 settembre 1944 Radiazione: 27 marzo 1947 Attività operativa Nella fase di allestimento fu modificato quale battello trasportatore per i S.L.C. ( i "Maiali") e dotato di 4 cilindri contenitori e di nuove sistemazioni per il rilascio degli incursori. L'8 settembre il battello stava ultimando i preparativi per un attacco a Gibilterra, previsto per il 2 ottobre al comando del CC Luigi Longanesi Cattani. Secondo le disposizioni ricevute il battello venne autoaffondato nei pressi della diga foranea del porto e nell'operazione perderà la vita il direttore di macchina cap. Marietti. Recuperato dai tedeschi e incorporato quale U.IT. 16 sarà trasportato a Genova dove affonderà nuovamente a causa di attacco aereo alleato. (via Marcello Risolo) (via Marcello Risolo) (via Marcello Risolo) (via Marcello Risolo) (via Marcello Risolo) (via Marcello Risolo) (via Marcello Risolo) (via Marcello Risolo) (via Marcello Risolo) Modificato 14 Aprile, 2023 da magico_8°/88 Salvataggio immagini e correzioni testo Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 13 Gennaio, 2010 Autore Segnala Share Inviato 13 Gennaio, 2010 (modificato) Regio sommergibile GRONGO (poi tedesco U.IT. 20) Cantiere: O.T.O., La Spezia Impostazione: 1 aprile 1942 Varo: 6 maggio 1943 Consegnato : catturato dai tedeschi dopo l'8 settembre 1943 Affondato : 4 settembre 1944 Radiazione: 27 marzo 1947 Attività operativa Allestito quale trasportatore di SLC come il Murena, sarà catturato dai tedeschi mentre ne veniva predisposto l'autoaffondamento e denominato U.IT 20. Trasferito a Genova sarà affondato nel corso di un bombardamento alleato il 4 settembre 1944. Ne sarà effettuato il recupero per successiva demolizione nel 1947. Il sommergibile Grongo al momento del varo; notare sul fianco, all'altezza della falsatorre, le aperture dello scafo leggero per la predisposizione dei 4 cilindri (due per lato) adibiti al trasposto dei SLC o "Maiali". Con questa nuova disposizione si riusciva a mantenere l'armamento d'artiglieria e una maggiore stabilità del battello. ("Sommergibili italiani fra le due G.M." di A. Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti) Modificato 16 Aprile, 2023 da magico_8°/88 Salvataggio immagini Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 28 Dicembre, 2010 Autore Segnala Share Inviato 28 Dicembre, 2010 (modificato) Regio sommergibile SPIGOLA Cantiere: Tosi, Taranto Impostazione: 10 giugno 1943 Varo: Sospesa la costruzione dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 Regio sommergibile CERNIA Cantiere: Tosi, Taranto Impostazione: 12 luglio 1943 Varo: Sospesa la costruzione dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 Regio sommergibile DENTICE Cantiere: Tosi, Taranto Impostazione: 23 agosto 1943 Varo: Sospesa la costruzione dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 Questi tre battelli, in allestimento presso i cantieri Tosi di Taranto, saranno sorpresi dall'armistizio mentre erano ancora in costruzione. Sospesa ogni lavorazione, i battelli saranno demoliti nel dopoguerra. Modificato 4 Marzo, 2011 da magico_8°/88 Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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