smz antonello 64 Inviato 21 Ottobre, 2007 Segnala Share Inviato 21 Ottobre, 2007 (modificato) Data la vostra competenza, vorrei sottoporvi una questione raramente trattata sia dalla MMI nonchè dagli storici e dagli appassionati di sommergibili: Il cloruro di metile (CH3Cl). Ho iniziato ad interessarmi alla storia della nostra Marina Militare molti anni dopo il congedo perchè direttamente interessato, nel senso che un mio familiare, caduto in Mar Rosso all'inizio del conflitto, proprio da quel gas fu ucciso. Era il Sc. Giovanni Grosso imbarcato sul Rsmg. Archimede di stanza a Massaua. Il mio approccio alla vicenda fu fortuito e forse segnato dal destino. A diciotto anni fui arruolato dalla MMI nei reparti subacquei del Comsubin superando l'addestramento e prendendo servizio sul Cacciamine Cedro come sommozzatore. Proprio sui cacciamine partecipai nel 1986 alla missione italiana di sminamento del Canale di Suez (acque rosse e meravigliose). La mia partenza per l'Africa fu offuscata da un umore buio che aleggiava in famiglia. I miei mi raccomandavano di stare attento perchè quel luogo era maledetto!! Gia' Giovanni (mio zio) da lì non era tornato! Tra tutti i luoghi sulla terra proprio sotto quelle acque devi andare? Non capivo i loro timori non conoscevo la storia di mio zio e forse neanche i miei la conoscevano bene. Nonostante le loro remore partii con entusiasmo per la missione che mi arrichì più di quanto pensassi, ma al mio ritorno il tarlo della storia di mio zio mi spinse ad iniziare la ricerca di notizie. Tempestai di domande mia zia (sorella di Giovanni) che raccontò dell'affondamento in battaglia del sommergibile e della morte di tutti i marinai ma mi spiazzò confessandomi che amava pensare che Giovanni fosse rimasto a vivere lì in Africa con una bellissima donna del posto nonostante quella laconica lettera della MMI recata da un giovane carabiniere : << Il Sc. Grosso Giovanni è caduto nell'adempimento del suo dovere il 25 Giugno 1940 - Massaua, Mar Rosso>> Null'altro nè le circostanze ne il luogo di sepoltura! strano, stranissimo pensai. Navigando in rete riuscii a trovare l'elenco dei caduti dell'Archimede ma con mio grande stupore scoprii che il sommergibile fu affondato al largo del Brasile il 15 Aprile 1943 dal PBY-5A antisom pilotato dal GM. Robertson e che mio zio Giovanni compariva nell'elenco!!!! Ma come tre anni dopo? e dall'altra parte del mondo? L'approfondimento della ricerca però mi riportava sempre al micidiale cloruro di metile che il 25 giugno 1940 fece 6 vittime sull'Archimede, e altre su vari battelli operanti in Mar Rosso. Nel 1995 mio cugino Andrea, che vive a Roma si recò all'Ufficio Storico della Marina ottenendo però un rifiuto alla richiesta di visionare i Giornali di bordo dell'Archimede. In ricordo di mio zio, raccolsi tutte le notizie trovate in un piccolo libro ( solo 10 copie ad uso familiare) sulla storia dell'Archimede da cui vorrei estrapolare alcuni passi per chiarire lo scenario dela vicenda. <<L'Archimede di recente costruzione nei cantieri tosi fu impostato nel 1937 e consegnato nel 1939. Il progetto presentò vari problemi per le condizioni ambientali dei climi tropicali delle zone africane e asiatiche in cui avrebbe dovuto operare. Due problemi erano stati considerati dai proggetisti: 1) La presenza nel Mar Rosso e nell'Oceano Indiano di violentissimi temporali (monsoni) 2) L'umidità molto elevata (spesso 100%) Il primo problema fu risolto provvedendo sì che le sovrastrutture (torretta) fossero sufficientemente robuste da non venir dilaniate dal mare grosso. (soluzione poi rivelatasi infelice in quanto facile bersaglio del fuoco nemico) Il secondo problema, di più grande importanza si credette risolto equipaggiando il smg con un condizionatore d'aria. Sfortunatamente il macchinario in questione non utilizzava freon, gas non ancora largamente disponibile e altamente costoso,ma si scelse il cloruro di metile, gas incolore molto tossico con un effetto similie al cloroformio. La pericolosità del metile fu sospettata ma non riconosciuta già nel 1937 su alcuni smg italiani durante la guerra spagnola; rilevata e confermata durante una missione di addestramento nell'oceano indiano sui smg Perla e Gemma nella primavera del 1939. Tale problema sicuramente, ormai ben documentato, fu ignorato per la costruzione dei smg oceanici. Purtroppo l'improvvisa entrata in guerra impedì il completamento dei lavori di verifica e sostituzione degli impianti di condizionamento, sia l'allestimento di equipaggi addestrati. Essi infatti furono composti in fretta e furia prelevando comandanti e marinai da varie unità , anche di superfice, quindi con scarsa e a volte nessuna esperienza precedente sui smg. Così avvenne anche per il marinaio Giovanni Grosso, sbarcato dalla nave cisterna RN Verde di stanza a La Spezia. L'Archimede e tante altre unità furono inviate nella zona di guerra Africana con tutti i difetti tecnici logistici e addestrativi irrisolti, che da lì a poco avrebbero causato la prevedibile inutile morte di tanti marinai.>> Dopo le morti metiliche il comando fece sostituire tardivamente ma con grande solerzia le micidiali macchine eliminando la causa del problema. A tutt'oggi ancora la vivenda rimane oscura per me, lasciando la memoria di mio zio in un limbo che non merita e togliendogli la degna sepoltura in mare! Non sappiamo con sicurezza come e quando è caduto, ne qual'è il cimitero o il tratto di mare dov'è sepolto, sappiamo solo che la sua morte è servita a non causarne altre ben maggiori. Saluto e Onore ai Caduti! Modificato 21 Ottobre, 2007 da smz antonello 64 Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 21 Ottobre, 2007 Segnala Share Inviato 21 Ottobre, 2007 credo che lo stato d'animo sia comprensibile. provato a richiedere il foglio matricolare del parente? potresti acquisire ulteriori preziose informazioni. Circa il cloruro di metile non è un argomento tabu, è descritto in tutti i libri che ho letto e che avessero per argomento i battelli che operarono in africa. peraltro facendo una ricerca potrai trovare anche diverse dicussioni in cui ne abbiamo trattato. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Von Moraht Inviato 8 Novembre, 2007 Segnala Share Inviato 8 Novembre, 2007 La storia è un pò uguale a quella del Regio sommerginile F14 clicca qui Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Visitatore Mattesini Inviato 9 Novembre, 2007 Segnala Share Inviato 9 Novembre, 2007 Riporto quanto ho scritto in "Betasom - La guerra negli Oceani": "Anche sull'"Archimede" (tenente di vascello Elio Signorini), che era partito da Massaua il 19 giugno per raggiungere una zona d'operazione situata davanti a Gibuti, si verificarono gravi inconvenienti per l'intossicazione di cloruro di metile che dapprima generò i soliti casi di colpi di calore, e quindi depressione, incoscienza, inappetenza, smania, euforia, allucinazioni, frenesia distruttiva ed omicida ed anche la morte. Il sommergibile, costretto a lasciare l'agguato dopo cinque giorni di mare per raggiungere il più vicino porto, Assab (a sud di Massaua), ebbe sei morti, otto uomini impazziti e ventiquattro ammalati per lungo tempo. Per farlo rientrare alla base fu necessario inviare ad Assab il cacciatorpediniere "Leone", che trasportò il personale necessario per sostituire quello ammalato". Per maggiori dettagli sull'episodio, ed eventualmente per conoscere il nome dei caduti, e dove furono sepolti, consiglio di andare all'Ufficio Storico della Marina Militare, per consultare, senza alcun problema - rivolgendosi direttamente al personale dell'Archivio - la cartella del sommergibile "Archimede" e la cartella della "Commissione d'Inchiesta Speciale (CIS) sulla perdita del sommergibile. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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