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La Marina Militare Italiana Dal 1981 Al 1990


BUFFOLUTO

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E' previsto che questa trattazione finisca nel 2000; ho però considerato di narrare nella prossima discussione, relativa al periodo 1991-2000, tutti gli aspetti significativi delle unità in servizio nel cinquantennio considerato, che hanno continuato ad operare nel nuovo millennio. Saranno presi in considerazione le trasformazioni delle classi San Giorgio e De la Penne, l'attività operativa di fine vita di Alpino e Carabiniere ed inserirò anche i pattugliatori della classe Esploratori, che sono entrati in servizio a cavallo dei due millenni.

 

Ritengo che quest'ultimo aggiornamento software abbia eliminato i numerosi difetti di quello precedente.

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Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990
Nuove costruzioni: Navi cisterna

 

 

Motocisterna Simeto A 5375

 

Costruita nel Cantiere Navale C.I.N.E.T. di Molfetta; varata il 4 febbraio 1988

e consegnata alla Marina Militare il 9 luglio 1988.

Destinata al rifornimento idrico delle zone costiere e delle isole minori italiane.

 

Caratteristiche

 

dislocamento: p.c. 1.914 t;

lunghezza f.t.: 68,35 m;

larghezza: massima fuori ossatura 10,06 m;

immersione: p.c. 3,90 m;

apparato motore: 2 motori diesel con unica via d’asse;

potenza: 2.400 hp; 125 hp per elica di manovra prodiera;

velocità: con dislocamento p.c. 13 nodi;

autonomia: 4.000 miglia a 4 nodi.

 

 

 

Moto Cisterne Costiere classe “Panarea”

 

Quattro unità costruite presso i Cantieri Navali Ferrari di La Spezia tra il 1985 ed il 1988;

in origine M.C.C. 1101, M.C.C. 1102, M.C.C. 1103, M.C.C. 1104, in seguito denominate

nello stesso ordine: Paranea A 5370, Linosa A 5371, Favignana A 5372, Salina A 5373.

 

Il Panarea è varato il 26 ottobre 1985 e consegnato alla Marina Militare il 26 agosto 1986;

assegnato al Dipartimento Militare Marittimo di Napoli, viene poi messo alle dipendenze

del Comando Militare Marittimo Autonomo della Sicilia (MARISICILIA).

 

Il Linosa è varato il 16 novembre 1985 e consegnato alla Marina Militare il 6 dicembre 1986;

è assegnato alla base di Augusta, alle dipendenze del Comando Militare Marittimo Autonomo della Sicilia.

 

Il Favignana è varato l’8 febbraio 1986 e consegnato alla Marima Militare il 18 maggio 1987;

è assegnato alla base di Augusta, alle dipendenze del Comando Militare Marittimo Autonomo della Sicilia.

 

Il Salina è varato il 14 novembre 1987 e consegnato alla Marina Militare il 20 maggio 1988;

è assegnato alla base di Taranto, alle dipendenze del Comando del Dipartimento Militare Marittimo

dello Ionio e del Canale di Otranto.

 

Due motocisterne: Panarea e Linosa sono in grado di trasportare circa 570 mc di gasolio F76 (nota 1),

stipato in quattro cisterne; sono quindi destinate, come compito principale, al rifornimento di

combustibile per la flotta.

 

Nota 1

F76 è la sigla del gasolio con specifiche NATO utilizzato dalle marine militari.

 

Le altre due: Favignana e Salina sono concepite per il trasporto di circa 581 mc di combustibile avio

JP5 (nota 2), contenuto in quattro cisterne; il loro compito principale e quello di rifornire gli aeromobili

delle basi di La Spezia, Augusta e Taranto.

 

Nota 2

JP5 (Jet Propellant) è un combustibile per aviogetti giallo, derivato dal kerosene e utilizzato da aeromobili imbarcati, dove il pericolo d’incendio è particolarmente elevato; differisce dal JP4, utilizzato per i normali aerei a turbogetto, per alcune specifiche che rendono il punto d’infiammabilità più elevato (minimo 60° C); altra caratteristica importante è che possiede un punto di congelamento basso (-46° C).

 

Caratteristiche

 

dislocamento: circa 863 t p.c.;

lunghezza f.t.: 50 m;

larghezza: 10 m;

immersione: 3,2 m;

apparato motore: 2 diesel Isotta Fraschini ID-36-SS-6V; due timoni; due eliche;

potenza: 587 KW (787,18 HP )

velocità: 13 nodi;

autonomia a pieno carico: 1.500 miglia circa a 11 nodi;

equipaggio: 12 effettivi;

predisposizione per due mitragliatrici da 7,62 mm;

apparecchiatura radar: GEM Elettronica MM/SPN-753.

 

Fonti consultate

 

G. Giorgerini e A. Nani ALMANACCO STORICO DELLE NAVI MILITARI ITALIANE 1861-1995

Ufficio Storico della Marina Militare – Roma 1996

 

LE UNITÀ DELLA MARINA MILITARE Stato Maggiore della Marina U.D.A.P. marzo 1993

 

Sito: www.marina.difesa.it

Sito: www.wikipedia.org

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E' un peccato interrompere questa lunga, interessantissima, storica, bellissima, trattazione con semplici chiacchiere, però non posso fare a meno di intervenire per ringraziare il Comandante Buffoluto per tutta questa marea di informazioni e di foto che ci presenta!

Un gran bel lavoro! :smiley19: :smiley19: :smiley19: :smiley19: :smiley19: :smiley19: :smiley19:

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CONCORDO con AMMIRAGLIA! :smiley19::smiley19::smiley19: Non abbiamo mai abbastanza ringraziato il nostro BUFFOLUTO per l' immenso lavoro da Lui svolto! :smiley19::smiley19::smiley19:

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Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990
Nuove costruzioni: M.T.C. classe “Gorgona”

 

Moto Trasporto Costieri classe “Gorgona”

 

Sei unità costruite presso i Cantieri Navali Morini di Ancona tra il 1985 ed il 1987; in origine M.T.C. 1011,

M.T.C. 1012, M.T.C. 1013, M.T.C. 1014, M.T.C. 1015, M.T.C. 1016, nel corso del 1988 denominati

nello stesso ordine: Gorgona A 5347, Tremiti A 5348, Caprera A 5349, Pantelleria A 5351,

Lipari A 5352, Capri A 5353.

 

Descrizione

 

Con lo scopo di sostituire i Moto Trasporti Costieri del periodo bellico (ex motozattere di costruzione italiana

e tedesca) rimasti in servizio, all’inizio degli anni Ottanta si procede alla progettazione ed alla costruzione,

da parte dei Cantieri Morini di Ancona, di una serie di unità dotate di specifiche caratteristiche per assolvere

al compito del trasporto costiero per le esigenze della Marina Militare.

Alcune soluzioni adottate per la realizzazione dello scafo sono tipicamente prese dall’architettura mercantile, come la presenza di un cassero centrale e l’ampia possibilità di carico delle zone a proravia e poppavia delle sovrastrutture.

Per questa ragione la parte centrale della nave è riservata ad un compatto blocco, formato da plancia, locali operativi, unico fumaiolo e albero; la parte prodiera è costituita da una prora slanciata e molto alta con ponte

di castello e relativo paraonde molto corto, utilizzato come ricovero per gli argani di movimentazione delle ancore; lo spazio tra castello e plancia costituisce una stiva relativamente profonda, il cui carico è movimentato per mezzo di una gru posta in posizione centrale; per facilitare le manovre della gru le murate, a partire dal termine dei paraonda fino al cassero, subiscono un abbassamento del loro livello e vengono poi rialzate per

tutto il tratto centrale che delimita il blocco delle sovrastrutture; la zona poppiera si differenzia notevolmente

dalle tipiche soluzioni adottate nella marina mercantile, che prevedono generalmente una stiva ampia e profonda; è invece costituita da un ampio piano di carico basso e rettangolare, che termina con una poppa squadrata a specchio; è abbastanza evidente lo scarso bordo libero dello scafo, ma la soluzione ha lo scopo

di consentire, mediante un portellone poppiero utilizzabile come rampa, l’imbarco di automezzi ruotati e cingolati direttamente da pontili o moli;

la capacità di carico della zona poppiera è molto elevata sia in considerazione del peso che dell’ingombro

e per questa ragione la gru è posizionata in maniera decentrata, sistemata in posizione alta nella parte

terminale del cassero.

 

Il Tremiti dal 27 luglio 1988 fino al 17 ottobre dello stesso anno è sottoposto a modifiche strutturali riguardanti

la zona centro-prodiera le cui murate sono elevate, contribuendo a raccordare il castello di prora con la

struttura centrale; viene così realizzato un locale, provvisto di due oblò per lato, adibito a nuovi alloggi,

che permette di incrementare le sistemazioni logistiche fino ad un totale di 50 posti letti; tale modifica non

muta la possibilità, sebbene con quantità di carico più limitato, d’imbarcare ed immagazzinare, nella zona prodiera, materiale da trasportare e la gru è stata posta in posizione più elevata; l’unità viene inoltre dotata di una seconda apparecchiatura radar, due antenne per radiocomunicazioni e di un radom per comunicazioni satellitari MAGNAVOX MX 2400; questi lavori di modifica consentono al Tremiti di partecipare in

Golfo Persico, dal 25 marzo 1991 fino al 22 agosto 1991, alla Missione “Golfo 2” come Nave Supporto ai cacciamine Sapri, Milazzo e Vieste.

Analoghe modifiche sono effettuate sul Gorgona nel periodo luglio-ottobre 1992 e sul Pantelleria nel 1992.

 

Compiti e ruoli

 

trasporto di materiali vari in container o su pianali;

trasporto personale e mezzi ruotati o cingolati

supporto logistico per aliscafi e mezzi veloci;

supporto logistico a missioni effettuate in ambito internazionale;

rifornimento di acqua potabile e combustibile in favore di altre unità, isole o comandi distaccati;

possibilità di essere predisposte per la posa di mine;

assistenza a naufraghi durante operazioni di soccorso;

partecipazione alle sessioni della Scuola Comando di Augusta, per l’addestramento

dei Tenenti di Vascello, destinati al comando navale;

partecipazione ad attività addestrative a carattere nazionale ed in contesto internazionale;

partecipazione a Tirocini Navali (TIR. NAV.) e Tirocini Sommergibili (TIR. SOM.) effettuati presso

il Centro Addestramento Aeronavale di Taranto;

attività di supporto ad altre unità, in particolare alle unità di nuova costruzione durante le fasi

di allestimento e valutazione;

assistenza regate veliche;

vigilanza pesca.

 

Caratteristiche

 

dislocamento: p.c. 631 t;

lunghezza f.t.: 56,72 m;

larghezza: 10 m;

immersione: 2,6 m;

apparato motore: due motori diesel Isotta Fraschini ID-36 8V con potenza massima di 760 CV;

due linee d’asse con eliche pentapala; un propulsore ausiliario con potenza di 120 CV ed elica prodiera;

potenza complessiva: 970 Kw (1300,79 hp);

velocità: 14 nodi;

autonomia: 1.500 miglia.

Armamento: predisposizione per una mitragliera da 20 mm e di mitragliatrici da 7,62 mm tipo MG 42/59;

apparecchiatura radar: GEM Elettronica MM/SPN-753;

equipaggio: 34 effettivi.

 

Il Moto Trasporto Costiero M.T.C. 1011, impostato nel 1985 viene varato il 12 luglio 1986 nel Cantiere

Navale Mario Morini di Ancona; il 23 dicembre 1986 viene consegnato alla Marina Militare e quindi

trasferito alla Spezia a disposizione del Dipartimento Militare Marittimo dell’Alto Tirreno;

dal 6 agosto 1988 viene denominato Gorgona.

 

Il Moto Trasporto Costiero M.T.C. 1012, impostato il 24 aprile 1985 viene varato il 13 settembre 1986

nel Cantiere Navale Mario Morini di Ancona; il 2 marzo 1987 viene consegnato alla Marina Militare e il

15 aprile 1988 viene denominato Tremiti; a differenza delle altre unità della sua classe non ha una

propria sede di assegnazione, ma è impiegato principalmente in attività operative come vettore navale

in supporto alle esigenze logistiche di trasporto dipartimentale di mezzi e materiali, assicurando

collegamenti marittimi con La Spezia, Isola di Santo Stefano, Cagliari, Augusta, Brindisi, Napoli,

Livorno e Isola di Saseno in Albania.

 

Il Moto Trasporto Costiero M.T.C. 1013, impostato nel 1985 viene varato l’8 novembre 1986 nel

Cantiere Navale Mario Morini di Ancona; il 10 aprile 1987 viene consegnato alla Marina Militare e

assegnato alla sede della Maddalena alle dipendenze di Marisardegna; il 24 febbraio 1988 viene

denominato Caprera e dal 1° novembre 2001 viene trasferito alla Spezia alle dipendenze del

Dipartimento Militare Marittimo dell’Alto Tirreno.

 

Il Moto Trasporto Costiero M.T.C. 1014, impostato nel 1985 viene varato il 31 gennaio 1987 nel

Cantiere Navale Mario Morini di Ancona; il 26 maggio 1987 viene consegnato alla Marina Militare

e dislocato ad Ancona a disposizione del Dipartimento Militare Marittimo dell’Adriatico; l’11 marzo 1988

iene denominata Pantelleria e nel 2001 viene trasferito a Taranto alle dipendenze del

Dipartimento Militare Marittimo dello Ionio e del Canale di Otranto.

 

Il Moto Trasporto Costiero M.T.C. 1015, impostato nel 1985 viene varato il 7 maggio 1987 nel

Cantiere Navale Mario Morini di Ancona; il 10 luglio 1987 viene consegnato alla Marina Militare;

posto alle dipendenze di Marisicilia nel 1988 viene denominato Lipari.

 

Il Moto Trasporto Costiero M.T.C. 1016, impostato il 19 dicembre 1985 viene varato il 18 giugno 1987

nel Cantiere Navale Mario Morini di Ancona; il 16 settembre 1987 viene consegnato alla Marina Militare; trasferita a Napoli, sua sede di assegnazione, il 14 aprile 1988 viene denominato Capri.

 

Fonti consultate

 

G. Giorgerini e A. Nani ALMANACCO STORICO DELLE NAVI MILITARI ITALIANE 1861-1995

Ufficio Storico della Marina Militare – Roma 1996

 

LE UNITÀ DELLA MARINA MILITARE Stato Maggiore della Marina U.D.A.P. marzo 1993

 

Sito: www.marina.difesa.it

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Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990
Nuove costruzioni: M.T.F. classe “Ponza”

 

Moto Trasporto Fari classe "Ponza"

 

Nel periodo in cui i Moto Trasporti Costieri della classe “Gorgona” entrano in servizio, nel corso del 1987

sono impostate, sempre presso i Cantieri Navali Morini di Ancona, altre cinque unità; sebbene siano costruite sullo stesso progetto delle precedenti, a queste ultime viene attribuito un ruolo diverso; si manifesta la

necessità di porre in disarmo i vecchi M.T.F. 1301, 1302 e 1303, ex L.C.T. (Landing Craft Tank) britannici,

che nel frattempo compiono oltre 35 anni di servizio nella Marina italiana e sono quindi sostituiti da queste unità, che entrano in servizio tra il 1988 ed il 1990; le prime quattro hanno in origine denominazione alfa-numerica M.T.F 1304, M.T.F. 1305, M.T.F. 1306, M.T.F. 1307, nel 1988 sono denominate nell’ordine Ponza A 5364, Levanzo A 5366, Tavolara A 5367, Palmaria A 5368; l’ultima il Procida A 5383 entra in servizio nel 1990.

 

Descrizione

 

Di progetto identico a quello della classe “Gorgona” queste unità hanno il principale compito di provvedere al servizio di assistenza e manutenzionedei fari di navigazione marittima dislocati lungo la costa italiana; le differenze rispetto ai Moto Trasporti Costieri si evidenziano nella zona poppiera dello scafo, soprattutto per la presenza, nella parte centrale del piano di carico, di una gru da 15 t e di un argano di potenza idonea a spostare

pesanti massi d’ormeggio dei segnali marittimi; la manovra è facilitata dalla possibilità di procurare, mediante pannelli rimovibili, due aperture lungo le murate di poppa, il cui ponte inoltre è completamente rivestito di legno duro tipo “teak” ed è fornito di particolari sostegni di fissaggio detti “margherite”, su cui avvolgere e serrare i cavi per il “rizzaggio” delle pesanti attrezzature di lavoro e dei materiali vari da trasportare; inoltre la conformazione

della poppa è diversa da quella delle unità della classe “Gorgona”, in quanto non è previsto il trasporto di veicoli gommati e mezzi cingolati e non hanno quindi la rampa di carico; una gru è prevista per la sistemazione dei carichi nella stiva prodiera; per la movimentazione di carichi leggeri a poppa, ci sono due piccole gru, sistemate sui due lati della parte terminale del cassero.

 

Compiti e ruoli

 

Il compito principale consiste nell’assolvere i gravosi compiti relativi al servizio fari sul territorio nazionale ed estero, costituiti dalle attività connessa con la manutenzione ed ammodernamento del segnalamento marittimo costiero quali mettere a mere catenarie, ancore e tralicci, effettuare il posizionamento di mede, importanti segnali che indicano la presenza di secche o scogli affioranti, e di boe luminose, attrezzature indispensabili per rendere più sicura la navigazione.

 

Molteplici sono invece i compiti secondari, tra i quali si evidenziano:

 

missioni per la posa di campi minati;

pattugliamento per il controllo del flusso immigratorio;

trasporto interdipartimentale;

attività nell’ambito delle sessioni della Scuola Comando Navale in occasione dei Tirocini di Manovra;

supporto durante le esercitazioni interforze e per operazioni delle forze speciali;

ausilio per le prove di collaudo per le unità di nuova costruzione;

trasporto e rifornimento di acqua e combustibili;

intervento per aiuti umanitari in collaborazione con la Protezione Civile;

soccorso ed assistenza naufraghi.

 

Caratteristiche

 

dislocamento: p.c. 584 t;

lunghezza f.t.: 56,72 m;

larghezza: 10 m;

immersione: 2,4 m;

apparato motore: due motori diesel Isotta Fraschini ID-36 8V con potenza massima di 760 CV;

due linee d’asse con eliche pentapala; un propulsore ausiliario con potenza di 120 CV ed elica prodiera;

potenza complessiva: 970 Kw (1300,79 hp);

velocità: 14 nodi;

autonomia: 1.500 miglia.

Armamento: predisposizione per una mitragliera da 20 mm e di mitragliatrici da 7,62 mm tipo MG 42/59;

apparecchiatura radar: MM/SPN-732;

equipaggio: 34 effettivi dei quali 2 ufficiali.

 

Il Moto Trasporto Fari M.T.F. 1304, impostato il 25 marzo 1987, è varato il 24 settembre 1988; consegnato alla Marina Militare il 20 dicembre 1988; nello stesso anno è denominato Ponza ed assegnato ad Ancona alle dipendenze del Dipartimento Militare Marittimo dell’Alto Adriatico.

 

Il Moto Trasporto Fari M.T.F. 1305, impostato il 25 marzo 1987, nel 1988 viene denominato Levanzo; varato il 21 giugno 1989 e consegnato alla Marina Militare il 6 settembre 1989, è assegnato ad Augusta alle dipendenze del Comando Militare Marittimo Autonomo della Sicilia.

 

Il Moto Trasporto Fari M.T.F. 1306, impostato il 25 marzo 1987, nel 1988 viene denominato Tavolara; varato il 28 novenbre 1988 e consegnato alla Marina Militare il 28 febbraio 1989, è posto alle dipendenze del Comando Militare Marittimo Autonomo della Sardegna; dal 2000 è trasferito alla Spezia alle dipendenze del Dipartimento Militare Marittimo dell’Alto Tirreno.

 

Il Moto Trasporto Fari M.T.F. 1307, impostato il 25 marzo 1987, nel 1988 viene denominato Palmaria; varato il 25 febbraio 1989 e consegnato alla Marina Militare il 19 maggio 1989, è assegnato alla Spezia alle dipendenze del Dipartimento Militare Marittimo dell’Alto Tirreno.

 

Il Moto Trasporto Fari Procida, ultimo ad essere realizzato, impostato il 14 settembre 1989, varato il 23 giugno 1990 è consegnato alla Marina Militare il 14 novembre 1990 e trasferito a Napoli alle dipendenze del Dipartimento Militare Marittimo del Basso Tirreno; dal 2000 è trasferito a Taranto alle dipendenze Dipartimento Militare Marittimo dello Ionio e del Canale di Otranto.

 

Fonti consultate

 

G. Giorgerini e A. Nani ALMANACCO STORICO DELLE NAVI MILITARI ITALIANE 1861-1995

Ufficio Storico della Marina Militare – Roma 1996

 

LE UNITÀ DELLA MARINA MILITARE Stato Maggiore della Marina U.D.A.P. marzo 1993

 

Sito: www.marina.difesa.it

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Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990
Nuove costruzioni: Rimorchiatori d’altura classe “Atlante”

 

Premessa

 

Poiché le notizie che riguardano tutti i rimorchiatori di nuova generazione, costruiti a partire dagli anni Settanta sono scarse, poco chiare ed in alcuni casi contraddittorie, si propone una descrizione completa, riportando quelle informazioni, che sono state possibile reperire prevalentemente consultando fonti della Marina Militare Italiana.

 

Rimorchiatori d’altura classe “Atlante”

 

Due unità: Atlante A 5317 e Prometeo A 5318, costruite presso il cantiere Visentini – Donada, impostate nel 1974, varate nel 1975 e consegnate alla Marina Militare nel 1976.

 

dislocamento: 750 t p.c.;

lunghezza f.t.: 38,8 m;

larghezza: 9,6 m;

immersione: 4,1 m;

apparato motore: diesel Tosi;

potenza: 2.670 CV;

velocità: 12 nodi;

autonomia: 4.000 miglia;

apparecchiatura radar: GEM Elettronica MM/SPN-748;

equipaggio: 23 effettivi (tra cui il Comandante e 6 sottufficiali).

 

Le unità sono dotate di un cavo di rimorchio tipo Britannia con sgancio automatico, lungo 400 m e

con diametro di 40 mm, con verricello di rimorchio automatico per la regolazione della potenza di tiro.

Sono dotate di mezzi di esaurimento ed antincendio per intervento verso altre unità

ed un impianto fisso per la bonifica del mare.

 

Fonti consultate

 

G. Giorgerini e A. Nani ALMANACCO STORICO DELLE NAVI MILITARI ITALIANE 1861-1995

Ufficio Storico della Marina Militare – Roma 1996

 

LA MARINA MILITARE ITALIANA Stato Maggiore della Marina U.D.A.P. Ediz. 1977

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Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990
Nuove costruzioni: Rimorchiatori d’altura classe “Gigante”

 

Rimorchiatori d’altura classe “Gigante”

 

Sei unità entrate in servizio tra il 1985 ed il 1988: Ciclope A 5319, Gigante A 5328,

Polifemo A 5325, Saturno A 5330, Tenace A 5365, Titano A 5324.

 

Costruiti nei Cantieri Ferrari della Spezia hanno le seguenti caratteristiche:

dislocamento: 660 t;

lunghezza f.t.: 38,9 m;

larghezza: 9,80 m;

immersione: 3,80 m;

equipaggio: 25 effettivi

apparato motore: 2 motori diesel Grandi Motori Trieste BL-238-8 M;

potenza: 2.760 hp (1.963 Kw);

velocità: 13,5 nodi;

autonomia: 4.000 miglia a 4 nodi;

apparecchiatura radar: GEM Elettronica MM/SPN-748.

 

Le unità sono impiegate anche per soccorso, salvataggio e operazioni antincendio.

 

Fonte consultata

 

Sito: www.marina.difesa-it

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Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990
Nuove costruzioni: Rimorchiatori costieri classe “Portovenere”

 

Rimorchiatori costieri classe “Portovenere”

 

Nel 1985 entrano in servizio nove rimorchiatori costieri, costruiti presso i seguenti cantieri:

 

Giacalone - Napoli:

 

Portovenere Y 426

Porto Salvo Y 428

Porto Torres Y 416

 

De Poli – Venezia:

 

Porto Conte Y 423

Porto Corsini Y 417

Porto Empedocle Y 421

Portoferraio Y 425

Porto Fossone Y 415

Porto Pisano Y 422

 

dislocamento: 412 t p.c.;

lunghezza f.t.: 32,4 m;

larghezza: 8,5 m;

immersione: 3,3 m;

equipaggio: 12 effettivi

apparato motore: un motore diesel Grandi Motori Trieste BL-238-8 M;

potenza: 1.600 hp (1.177 Kw);

velocità: 11,5 nodi;

autonomia: 1.800 miglia a 11,5 nodi.

 

Le unità posseggono capacità antincendio ed antinquinamento; l’impianto elettrico è gestito da

due diesel-alternatori per un totale di 200 Kw; possono imbarcare un sonar Honeywell/Elac LAZ-50.

 

Fonte consultata

 

Sito: www.marina.difesa-it

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Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990
Nuove costruzioni: Rimorchiatori portuali

 

Le scarse informazioni riguardanti i 33 rimorchiatori portuali, entrati in servizio nel periodo 1972÷1984,

non risultano molto chiare; dalla visione delle immagini disponibili è possibile suddividerli in quattro

diverse serie, che rappresentano unità di dimensionali e dislocamento leggermente differenti

con diverso aspetto della sovrastruttura; con la consapevolezza di poter incorrere in errori le

quattro serie possono sono così suddivise:

 

1ª serie costituita da 12 imbarcazioni, costruite tutte presso il Cantiere Visentini – Donada (Venezia)

e consegnati alla Marina Militare tra il 1972 ed il 1975.

 

RP 101 Y 403

RP 102 Y 404

RP 103 Y 406

RP 104 Y 407

RP 105 Y 408

RP 106 Y 410

RP 107 Y 413

RP 108 Y 452

RP 109 Y 456

RP 110 Y 458

RP 111 Y 460

RP 112 Y 462

 

caratteristiche

 

dislocamento: 85 t;

lunghezza f.t.: 19,8 m;

larghezza: 4,5 m;

immersione: 2,1 m;

equipaggio: 3 effettivi

apparato motore: un motore diesel FIAT AIFO 828-SM con elica intubata;

potenza: 368 hp (270 Kw);

velocità: 9,5 nodi;

autonomia: 400 miglia a 9,5 nodi.

 

2ª serie costituita da 4 imbarcazioni, costruite tutte presso il Cantiere Vittoria – Adria (Rovigo) e consegnate

alla Marina Militare nel 1980; le unità si differenziano dalla 1ª serie per un maggior dislocamento,

dovuto a maggiore larghezza ed altezza dello scafo e per sovrastruttura molto diversa.

 

RP 113 Y 463

RP 114 Y 464

RP 115 Y 465

RP 116 Y 466

 

caratteristiche

 

dislocamento: 120 t;

lunghezza f.t.: 19,8 m;

larghezza: 5,2 m;

immersione: 2,4 m;

equipaggio: 3 effettivi

apparato motore: un motore diesel FIAT AIFO 828-SM con elica intubata;

potenza: 368 hp (270 Kw);

velocità: 9,5 nodi;

autonomia: 400 miglia a 9,5 nodi.

 

3ª serie costituita da 7 imbarcazioni, costruite tutte presso il Cantiere Nettuno – Baia e consegnate alla

Marina Militare tra il 1980 ed il 1984; le unità si differenziano dalla 1ª serie per la sovrastruttura leggermente

differente e per la presenza di un albero più massiccio, mentre le caratteristiche tecniche dovrebbero essere identiche.

 

RP 118 Y 468

RP 119 Y 470

RP 120 Y 471

RP 121 Y 472

RP 122 Y 473

RP 123 Y 476

RP 124 Y 477

 

4ª serie costituita da 10 imbarcazioni, costruite da tre diversi cantieri; le unità hanno caratteristiche tecniche leggermente differenti dalle precedenti serie; la maggiore diversità è costituta dalla timoneria, posizionata più in alto su di una tuga.

 

Due unità costruite presso il Cantiere Vittoria – Adria ( Rovigo) e consegnate alla Marina Militare nel 1983.

 

RP 125 Y 478

RP 126 Y 479

 

Sei unità costruite presso il Cantiere Ferrari – La Spezia e consegnate alla Marina Militare nel 1984.

 

RP 127 Y 480

RP 128 Y 481

RP 129 Y 482

RP 130 Y 483

RP 131 Y 484

RP 134 Y 487

 

Due unità costruite presso il Cantiere CINET - Molfetta e consegnate alla Marina Militare nel 1984.

 

RP 132 Y 485

RP 133 Y 486

 

caratteristiche

 

dislocamento: 76,4 t;

lunghezza f.t.: 19,9 m;

larghezza: 5,2 m;

immersione: 2,4 m;

equipaggio: 3 effettivi

apparato motore: un motore diesel FIAT AIFO 828-SM con elica intubata;

potenza: 368 hp (270 Kw);

velocità: 9,5 nodi;

autonomia: 400 miglia a 9,5 nodi.

 

Fonti consultate

 

G. Giorgerini e A. Nani ALMANACCO STORICO DELLE NAVI MILITARI ITALIANE 1861-1995

Ufficio Storico della Marina Militare – Roma 1996

 

Sito: www.marina.difesa.it

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  • 2 weeks later...

Unità di costruzione nazionale a partire dal 1951 in servizio nel periodo 1981-1990

Aviazione per la Marina: Breguet BR-1150 Atlantic

 

Iniziata negli anni Sessanta, la lunga fase dell’ammodernamento della componente aerea della Marina Militare

termina nella seconda metà degli anni Settanta; per quanto riguarda i velivoli ad ala fissa, gestiti dall’Aeronautica Militare, diciotto esemplari Breguet BR-1150 Atlantic hanno sostituto i vecchi Grumman Tracker S2-A;

nove di essi costituiscono l’88° Gruppo del 41° Stormo di Catania Sigonella; altrettanti velivoli formano

l’86° Gruppo del 30° Stormo di Cagliari Elmas.

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