malaparte* Inviato 2 Marzo, 2011 Segnala Share Inviato 2 Marzo, 2011 Allora???? Stiamo aspettando.... :s03: ...fossi matta.... Comunque può trovare il predetto componimento a pag. 27 di "l'Arcitaliano e tutte le altre poesie", Vallecchi, 1963, che mi risulta presente alla Biblioteca Com. Labronica (strano...ho capito , meglio, ho avuto la vaga intuizione, che Lei sia di Livorno da un breve commento al paesaggio retrostante a non ricordo quale unità , recentemente postato....) sia , per forse maggiore comodità, alla Biblioteca di Recco (non so perché, ma risulta esserci), sia alla Bibl. Universitaria di Genova. veda Lei se il caso merita....altrimenti, le mando per mail le scansioni :s10: Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
GM Andrea* Inviato 3 Marzo, 2011 Segnala Share Inviato 3 Marzo, 2011 Incidentalmente rammenterei anche la splendida descrizione di Livorno, e della Venezia in particolare, che il Malaparte propone in Maledetti toscani. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gichiano Inviato 4 Marzo, 2011 Segnala Share Inviato 4 Marzo, 2011 Da L'amore di Giuseppe Ungaretti. Canto 1932 Rivedo la tua bocca lenta (Il mare le va incontro delle notti) E la cavalla delle reni In agonia caderti Nelle mie braccia che cantavano E riportarti un sonno Al colorito e a nuove morti. E la crudele solitudine Che in sè ciascuno scopre, se ama, Ora tomba infinita, Da te mi divide per sempre. Cara, lontana come in uno specchio... Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gichiano Inviato 13 Marzo, 2011 Segnala Share Inviato 13 Marzo, 2011 Da L'amorosa spina (1920) di Umberto Saba. 7 Come ho goduto tra la veglia e il sonno questa mattina! Uomo ero ancora, ed ero la marina libera ed infinita. Con le calme dorate e gli orizzonti lontani il mare. Nel fondo ove non occhio può arrivare, e non può lo scandaglio, una pietruzza per me, una cosina da nulla aveva Per lei sola fremeva ed arrideva l'azzurra immensità. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gichiano Inviato 22 Marzo, 2011 Segnala Share Inviato 22 Marzo, 2011 Gaspara Stampa, Rime d'Amor. Piccola scelta di versi dedicati dalla giovane Anasilla, come amava firmarsi in quel periodo, ad un suo importante amore. XII Deh, perché così tardo gli occhi apersi nel divin, non umano amato volto, ond'io scorgo, mirando, impresso e scolto un mar d'alti miracoli e diversi? Non avrei, lassa, gli occhi indarno aspersi d'inutil pianto in questo viver stolto, né l'alma avria, com'ha, poco né molto di Fortuna o d'Amore onde dolersi. E sarei forse di sì chiaro grido, che, mercé de lo stil, ch'indi m'è dato, risoneria fors'Adria oggi, e 'l suo lido. Ond'io sol piango il mio tempo passato, mirando altrove; e forse anche mi fido di far in parte il foco mio lodato. XIII Chi darà penne d'aquila o colomba al mio stil basso, sì ch'ei prenda il volo da l'Indo al Mauro e d'uno in altro polo, ove arrivar non può saetta o fromba? e, quasi chiara e risonante tromba, la bellezza, il valor, al mondo solo, di quel bel viso, ch'io sospiro e còlo, descriva sì, che l'opra non soccomba? Ma, poi che ciò m'è tolto, ed io poggiare per me stessa non posso ove conviene, sì che l'opra e lo stil vadan di pare, l'udranno sol queste felici arene, questo d'Adria beato e chiaro mare, porto de' miei diletti e di mie pene. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
malaparte* Inviato 21 Agosto, 2012 Segnala Share Inviato 21 Agosto, 2012 (modificato) A me, francamente, non piace molto: è troppo, come dire...architettata e studiata. Ma che parli essenzialmente di mare, è indubbio. Questo odore marino che mi rammenta tanto i tuoi capelli, al primo chiareggiato mattino. Negli occhi ho il sole fresco del primo mattino. Il sale del mare.... Insieme, come fumo d'un vino, ci inebriava, questo odore marino. Sul petto ho ancora il sale d'ostrica del primo mattino. Giorgio Caproni Ballo a Fontanigorda 1935 EDIT. Accoppiata per amanti della tavola... http://www.youtube.com/watch?v=nEE_xWrAjuM Modificato 21 Agosto, 2012 da malaparte Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
malaparte* Inviato 29 Settembre, 2012 Segnala Share Inviato 29 Settembre, 2012 (modificato) Dedicato a chi ha problemi.... Per la cronaca, il buon Giovanni Petrarca riuscì a superare la crisi, tant' è vero che morì alla bella (/per l'epoca) età di ben (per l'epoca) settanta anni! Evidentemente, bene o male il porto era riuscito a trovarlo. Passa la nave mia colma d'oblio per aspro mare, a mezza notte il verno, infra Scilla e Cariddi; et al governo siede il signore, anzi ‘l nimico mio; a ciascun remo un penser pronto e rio che la tempesta e ‘l fin par ch’abbi a scherno; la vela rompe un vento umido, eterno di sospir, di speranze e di desio; pioggia di lagrimar, nebbia di sdegni bagna e rallenta le già stanche sarte che son d’error con ignoranzia attorto. Celansi i duo mei dolci usati segni; morta fra l’onde è la ragione e l’arte, tal ch’i ‘ncomincio a desperar del porto. EDIT: dimenticavo: pregherei cortesemente di non approfittarne per postare la conseguente e similare poesia di Carducci, che trovo orrenda. Ma naturalmente, ognuno è libero di apprezzare o meno. C'è la possibilità di postarla con allegato un fischio di avvertimento??? Qua serve l' esperta nel campo, Roberta Ammiraglia.... Modificato 29 Settembre, 2012 da malaparte Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
malaparte* Inviato 12 Agosto, 2014 Segnala Share Inviato 12 Agosto, 2014 Non è un poesia italiana...ma...è una buona occasione per leggerla Oh! Capitano, mio Capitano, il tremendo viaggio è compiuto,La nostra nave ha resistito ogni tempesta: abbiamo conseguito il premio desiderato.Il porto è prossimo; odo le campane, il popolo tutto esulta.Mentre gli occhi seguono la salda carena,la nave austera e ardita.Ma o cuore, cuore, cuore,O stillanti gocce rosseDove sul ponte giace il mio Capitano.Caduto freddo e morto.O Capitano, mio Capitano, levati e ascolta le campane.Levati, per te la bandiera sventola, squilla per te la tromba;Per te mazzi e corone e nastri; per te le sponde si affollano;Te acclamano le folle ondeggianti, volgendo i cupidi volti.Qui Capitano, caro padre,Questo mio braccio sotto la tua testa;È un sogno che qui sopra il ponteTu giaccia freddo e morto.Il mio Capitano tace: le sue labbra sono pallide e serrate;Il mio padre non sente il mio braccio,Non ha polso, né volontà;La nave è ancorata sicura e ferma ed il ciclo del viaggio è compiuto.Dal tremendo viaggio la nave vincitrice arriva col compito esaurito,Esultino le sponde e suonino le campane!Ma io con passo dolorantePasseggio sul ponte, ove giace il mio Capitano caduto freddo e morto. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
GM Andrea* Inviato 12 Agosto, 2014 Segnala Share Inviato 12 Agosto, 2014 ...anche se il termine "Captain" andrebbe più correttamente tradotto in "Comandante", ma non è politically correct. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 13 Agosto, 2014 Segnala Share Inviato 13 Agosto, 2014 la poesia di Walt Whitman cui si ispira Robin Williams ne "l'Attimo Fuggente"! Anche io l'ho ricordata dopo aver saputo la notizia. Che tristezza.... Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Iscandar Inviato 13 Agosto, 2014 Segnala Share Inviato 13 Agosto, 2014 io stamani pensando a quanto ci ha dato ho realizzato che in tutti i suoi film, che ci facevano ridere e deliziare, impersonava un uomo con drammi pesanti. Mrs Doubtfinre=un uomo che perde i figli Goodmorning Vietnam= un uomo di fronte al dramma della guerra Patch Adams= qui mi astengo L'attimo fuggente= la piccolezza della borghesia che aveva davanti forse l'unico film dove non era un uomo triste era: Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Visitatore Inviato 14 Agosto, 2014 Segnala Share Inviato 14 Agosto, 2014 Pensandoci... hai proprio ragione Iscandar Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
malaparte* Inviato 14 Agosto, 2014 Segnala Share Inviato 14 Agosto, 2014 (modificato) Sì, ma non confondiano gli attori con i personaggi che hanno interpretato: era il loro lavoro. Solita terrificante santificazione mass-mediatica...(non sto parlando di qui, ma ciò che succede sui media) Ho iniziialmente riportato le parole di "Capitano mio capitano" perchè poesia famosa, della quale di norma si sa solo il titolo.... E il fatto che si tratti in realtà di capitano (o Comandante...non ha molta importanza) morto, e sul quale l'attendente ) o marinaio o quel che è), piange, magari può dare una diversa chiave di interpretazione del FILM (perché si tratta di FILM) Bene, ora cerco qualche poesia sul mare nelkla poesia ancora non compresa qui, per allontanarci dal tema (che sennò dico anche quel che penso di Alberto Sordi come "personaggio"...Zitta lì!!!.) Modificato 14 Agosto, 2014 da malaparte Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Iscandar Inviato 15 Agosto, 2014 Segnala Share Inviato 15 Agosto, 2014 No Malaparte, in alcuni casi, come il suo, l'attore diventa il personaggio. Spiegami chi, 25 anni fa circa, chiamerebbe sua figlia come un video game. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
malaparte* Inviato 15 Agosto, 2014 Segnala Share Inviato 15 Agosto, 2014 (modificato) Boh...a quel che ho capito da quanto scrivi, Zelda è quindi anche il nome di un personaggio da video game; ma credo che sia e fosse abbstanza diffuso nel mondo statunitense. Penso per esempio alla "leggendaria" Zelda, moglie dello scrittore Francis Scott Fitzgerald. Dedico questo passo del padre Dante agli arsenalotti e alle nostre due guide autorizzate per l'Arsenale. Siamo all'inizio del canto XXI dell'Inferno (V bolgia, VIII° cerchio - non me lo ricordo a memoria, sono andata a cercarlo...- ), e guardando giù dal ponte che sta attraversando vede un buio simile alla pece che ribolle nell'Arsenale, quando in inverno si riparano le navi. Notare il lessico specifico. Ah! Dimenticavo! E' la boglia dei barattieri, cioè di quelli che hanno usato le cariche pubbliche per arricchirsi.... Quale ne l'arzanà de' Vinizianibolle l'inverno la tenace pecea rimpalmare i legni lor non sani, ché navicar non ponno — in quella vecechi fa suo legno novo e chi ristoppale coste a quel che più vïaggi fece; chi ribatte da proda e chi da poppa;altri fa remi e altri volge sarte;chi terzeruolo e artimon rintoppa — : tal, non per foco ma per divin' arte,bollia là giuso una pegola spessa,che 'nviscava la ripa d'ogne parte. Modificato 15 Agosto, 2014 da malaparte Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Iscandar Inviato 15 Agosto, 2014 Segnala Share Inviato 15 Agosto, 2014 solo che lui lo ha dichiarato che la figlia si chiamava così per il video game Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 15 Agosto, 2014 Segnala Share Inviato 15 Agosto, 2014 Quale ne l'arzanà de' Viniziani bolle l'inverno la tenace pece a rimpalmare i legni lor non sani, ché navicar non ponno — in quella vece chi fa suo legno novo e chi ristoppa le coste a quel che più vïaggi fece; chi ribatte da proda e chi da poppa; altri fa remi e altri volge sarte; chi terzeruolo e artimon rintoppa — : tal, non per foco ma per divin' arte, bollia là giuso una pegola spessa, che 'nviscava la ripa d'ogne parte. la prima parte è incisa nel marmo proprio all'ingresso dell'Arsenale Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
malaparte* Inviato 25 Gennaio, 2021 Segnala Share Inviato 25 Gennaio, 2021 Sempre per la serie " Ritrovare e selezionare cartacce", ho ritrovato un testo assai pregevole. Ai tempi direi di terza media- inizio ginnasio, per alcuni anni mi dilettai a trascrivere e conservare in un quaderno ad anelli le poesie che consideravo più meritevoli. Roba seria, vedo: Garcia Lorca, Matej Bor, Catullo, Thomas Edward Lawrence, roba così. Ma anche (il che mi rassicura sul mio stato mentale dell'epoca adolescenziale) di Giovanni Visconti Venosta, LA PARTENZA DEL CROCIATO ( ovvero IL PRODE ANSELMO) , che in qualche modo, trattandosi di crociate, ha a che fare con le navigazioni mediterranee: La partenza del crociato J "Passa un giorno, passa l'altro Mai non torna il prode Anselmo, Perché egli era molto scaltro4Andò in guerra e mise l'elmo..." Mise l'elmo sulla testa Per non farsi troppo mal E partì la lancia in resta8A cavallo d'un caval. La sua bella che abbracciollo Gli diè un bacio e disse: Va! E poneagli ad armacollo12La fiaschetta del mistrà. Poi, donatogli un anello Sacro pegno di sua fé, Gli metteva nel fardello16Fin le pezze per i piè. Fu alle nove di mattina Che l'Anselmo uscia bel, bel, Per andare in Palestina20A conquidere l'Avel. Né per vie ferrate andava Come in oggi col vapor, A quei tempi si ferrava24Non la via ma il viaggiator. La cravatta in fer battuto E in ottone avea il gilè, Ei viaggiava, è ver, seduto28Ma il cavallo andava a piè. Da quel dì non fe' che andare, Andar sempre, andare andar... Quando a piè d'un casolare32Vide un lago, ed era il mar! Sospettollo... e impensierito Saviamente si fermò. Poi chinossi, e con un dito36A buon conto l'assaggiò. Come fu sul bastimento, Ben gli venne il mal di mar, Ma l'Anselmo in un momento40Mise fuori il desinar. La città di Costantino Nello scorgerlo tremò Brandir volle il bicchierino44Ma il Corano lo vietò. Il sultano in tal frangente mandò il palo ad aguzzar, ma l'Anselmo previdente fin le braghe avea d'acciar Pipe, sciabole, tappeti, Mezze lune, jatagan, Odalische, minareti,48Già imballati avea il Sultan. Quando presso ai Salamini Sete ria incominciò, E l'Anselmo coi più fini52Prese l'elmo, e a bere andò. Ma nell'elmo, il crederete? C'era in fondo un forellin E in tre dì morì di sete56Senza accorgersi il tapin. Passa un giorno, passa l'altro, Mai non torna il guerrier Perch'egli era molto scaltro60Andò in guerra col cimier. Col cimiero sulla testa. Ma sul fondo non guardò E così gli avvenne questa Che mai più non ritornò. E Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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