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Corvette Classe Gabbiano


BUFFOLUTO

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ADDENDA UJ ex GABBIANO

 

UJ 201 ex EGERIA affondamento: era in convoglio da Pola per il Pireo il 28/29.2.1944. Insieme alle torpediniere TA 36 ex STELLA POLARE, TA 37 ex GLADIO, a UJ 205 ex COLUBRINA, e ai motodragamine R 188, R 190 e R 191, stava scortando un solo, grande mercantile, il KAPITAENE DIEDERICHSEN di 8037 tsl e 10490 tpl. Si trattava dell' ex SEBASTIANO VENIER, varato da CRDA Monfalcone il 19.6.1943 per la Soc. Italiana di Armamento di Fiume, catturato dai tedeschi durante l'allestimento e da loro completato il 3.1.1944 per la gestione della Mittelmeer Reederei GmbH . Come si vede, un convoglio quasi interamente composto di navi ex italiane. Durante l'attacco al largo di Isto, LE MALIN colpisce con un siluro la UJ 201, mentre LE TERRIBLE affonda il DIEDERICHSEN: anche TA 37 viene colpita in sala macchine, ma presa a rimorchio e condotta in salvo.

 

UJ 202 ex MELPOMENE e UJ 208 ex SPINGARDA affondamento: i caccia di scorta inglesi HMS WHEATLAND e HMS AVON VALE affondano a sud di Lussino le due corvette insieme alla vecchia ex torpediniera TA 20 ex AUDACE l'1.11.1944.

 

Fonte: Juergen Rohwer, "Chronology of the War at Sea. The Naval History of World War II", Chatham, ultima ediz. 2005.

Modificato da de domenico
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ho inserito due immagini della classe Gabbiano che recentemente ho tratto dal volume di Achille Rastelli "LE NAVI DEL RE"

"IBIS" postata nelle unità costruite nei cantieri Ansaldo di Genova pag. 1

"EUTERPE" postata nelle unità costruite nei cantieri R.C.D.A di Monfalcone a pag. 3

scusate questo metodo di procedere, ma mi sembra l'unico per tenere insieme le foto e non disperderle nel TOPIC in maniera casuale

Marcello/Buffoluto

Modificato da BUFFOLUTO
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scusate questo metodo di procedere, ma mi sembra l'unico per tenere insieme le foto e non disperderle nel TOPIC in maniera casuale

Marcello/Buffoluto

Va benissimo, almeno così la componente iconografica è raggruppata in un unico post.

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www.betasom.it è lieta di presentare, in questo topic sulle corvette classe "Gabbiano", un articolo pubblicato su "Storia militare" nel 2002 (opera del nostro Comandante ICEMAN - Marco Ghiglino), relativo ad un interessante metodo per l'identificazione delle unità di questa classe.

Ringraziando "Storia militare" per aver concesso l'autorizzazione a pubblicare l'articolo, esprimiamo anche l'auspicio che ICEMAN possa continuare, in futuro, la sua collaborazione e i suoi proficui apporti alle attività della nostra Base.

 

immagine2kh8.png

 

 

Come riconoscere una corvetta

 

Metodologie per lidentificazione delle corvette classe “Gabbiano”

(dal n.ro 101 – febbraio 2002 - di "STORIA Militare")

 

Di Marco Ghiglino

 

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Una delle difficoltà più frequenti incontrate da un appassionato di storia navale é il riconoscimento delle singole unità appartenenti ad una stessa classe dalle foto dell'epoca che, in molti casi, non riportano le didascalie necessarie all'identificazione delle navi rappresentate.

Per quanto riguarda la Regia Marina questa problematica non si pone nel caso si tratti di unità maggiori o comunque riprodotte in pochi esemplari come ad esempio navi da battaglia e incrociatori; qualche ulteriore perplessità viene invece incontrata con unità cosiddette "minori", come - ad esempio - torpediniere, corvette, motosiluranti ecc. in quanto la maggior parte di esse sono state costruite in serie e, date le relativamente piccole dimensioni, é difficile apprezzare le minime differenze che comunque esistono tra navi della stessa classe.

Per agevolare le nostre ricerche bisogna usare piccoli espedienti che, insieme all'analisi della storia delle singole unità, possono risolvere le ambiguità di identificazione.

Per quanto riguarda il riconoscimento delle corvette classe "Gabbiano", ho adottato una metodologia che consente l’identificazione del cantiere di costruzione – permettendo quindi di restringere la ricerca ad un minor numero di unità - in base all'analisi della disposizione della fila superiore di oblò, ovvero quelli dei locali equipaggio del sottocastello (la seconda fila, per i locali sul copertino, non sempre era presente, soprattutto nelle ultime unità costruite).

Le corvette vennero ordinate in numero di 60 (1a serie di 40 e 2a serie di 20), a cinque cantieri navali (Ansaldo, C.R.D.A., O.T.O., Breda e Navalmeccanica), a guerra ormai iniziata per le impellenti necessità di protezione del traffico mercantile nazionale. Non tutte vennero completate ed alcune, dopo l'Armistizio dell'8 settembre 1943, vennero catturate ed entrarono in servizio nella Kriegsmarine; é soprattutto sulle poche foto che ci sono rimaste sulle navi in servizio nelle file germaniche che esistono molti dubbi di identificazione, in quanto esse non portavano pitturate sulle fiancate la caratteristica (U.J. seguita da un numero, cui la prima o le prime due cifre rappresentavano il numero della flottiglia) e diverse delle quali non erano mimetizzate.

Come si può notare dai disegni di massima che ho preparato, le navi costruite da Ansaldo e Breda avevano la stessa disposizione degli oblò , mentre le navi varate dai C.R.D.A. potevano avere due varianti (non dipendenti dalla costruzione effettuata a Trieste o Monfalcone) che differivano per il posizionamento di una coppia di oblò al centro.

O.T.O. e Navalmeccanica adottavano altri due tipi di schemi; sulle navi costruite a Castellammare, in particolare é difficile individuare un criterio univoco poiché su alcune unità si nota la soppressione di alcuni oblò: peraltro, anche se in linea di massima, si può fare riferimento ai disegni presentati.

La linea degli oblò inoltre, poteva seguire la curvatura del ponte di coperta (come nel caso delle costruzioni Ansaldo, Breda e O.T.O.), o quella del ponte di castello, come nelle costruzioni C.R.D.A. e Navalmeccanica.

Queste differenze sembrano essere dovute a scelte tecniche di cantiere in fase di stesura dei disegni che comunque derivavano tutti da quelli elaborati dall'Ansaldo; forse per questo motivo le unità costruite dai cantieri Breda ebbero la stessa disposizione di quelle realizzate nei cantieri genovesi.

Nel dopoguerra, con i vari ammodernamenti e modifiche che le navi subirono in fasi diverse, queste distinzioni si accrebbero anche tra unità costruite dal medesimo cantiere, per poi non corrispondere esattamente agli schemi elaborati in questo studio.

Una particolarità : si può notare che sulle prime unità costruite era presente la fila più bassa di oblò, ma sulle ultime unità della prima serie e su tutte quelle della seconda (e sembra anche in tutte quelle entrate in servizio con la Kriegsmarine), questa fu soppressa, forse perché troppo prossima alla linea di galleggiamento. Dopo la fine della guerra, tuttavia, sulle unità sopravvissute al conflitto che ne erano prive, gli oblò in questione vennero addirittura realizzati "ad hoc", per agevolare la circolazioni d'aria all'interno dello scafo (tranne per Farfalla e Crisalide che, entrate in linea negli anni '50, erano provviste di impianti di ventilazione forzata). Oltre al “metodo degli oblò”, l’osservazione delle foto d’epoca consente anche di rilevare l’esistenza di ulteriori elementi distintivi per individuare l’origine delle corvette classe “Gabbiano”, come indicato nella tavola che si allega. Ad esempio, tutte le unità portavano la motolancia da 6,5 mt sul lato dritto, tranne quelle costruite dalla O.T.O. che l'avevano a sinistra. Esistevano delle differenze nella forma della coffa che potevano identificare il cantiere di costruzione e talvolta anche la serie di appartenenza (Ansaldo). Poteva anche differire la forma degli schermi aerodinamici, mentre le unità del gruppo costruito a Castellammare di Stabia avevano i finestrini inclinati e sporgenti nella parte superiore.

Mi auguro che questo breve lavoro possa contribuire ad aggiungere un piccolo tassello alla storia di una serie di belle navi che, costruite verso la fine di una guerra ormai perduta, costituirono per molti anni l'ossatura del naviglio minore della rinata Marina italiana, tra l’altro formando, con la loro lunga assegnazione alla Scuola Comando, intere generazioni di ufficiali, tra i quali quelli che oggi sono ai vertici della Forza Armata.

 

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Identificazione del cantiere di costruzione in funzione della posizione e del numero degli oblò all'entrata in servizio

 

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Altri particolari differenzianti le singole unità e i cantieri di costruzione (1942-1943)

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UNITA\' COSTRUITE NEI CANTIERI C. R. D. A. SAN MARCO - TRIESTE (1^ PARTE)

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.........................SEGUE................................................

per indisponibilità di spazio sono costretto a continuare su un altro POST

Modificato da BUFFOLUTO
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caro Gichiano i disegni li ho fatti vario tempo fa c'è il mio nome e la data; le tavole le ho preparate per questa occasione; secondo il mio parere i disegni non sono molto buoni perché ho riscontrato numerose inesattezze, comunque non è un lavoro facile da fare e ci vuole molto tempo; ringrazio tutti per l'apprezzamento del lavoro che sto allestendo ; questo mi stimola molto a prendere in esame altre iniziative anche perché materiale a disposizione ne ho in quantità

saluti Buffoluto/Marcello

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caro Gichiano i disegni li ho fatti vario tempo fa c'è il mio nome e la data; le tavole le ho preparate per questa occasione; secondo il mio parere i disegni non sono molto buoni perché ho riscontrato numerose inesattezze, comunque non è un lavoro facile da fare e ci vuole molto tempo; ringrazio tutti per l'apprezzamento del lavoro che sto allestendo ; questo mi stimola molto a prendere in esame altre iniziative anche perché materiale a disposizione ne ho in quantità

saluti Buffoluto/Marcello

 

Caro BUFFOLUTO, grazie per questo "servizio" sui GABBIANO. Hai mai pensato di scrivere un libro magari in collaborazione con ALAGI? Nel mio piccolo anch' io ho qualche foto senza pretese di queste navi.

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CARATTERISTICHE TECNICHE ALL’ ENTRATA IN SERVIZIO

 

Dislocamento Standard: 670 tonn.

Carico normale: 728,8 tonn.

p.c.: 740 tonn.

 

Dimensioni Lunghezza: f.t. 64,4 m; fra p.p. 58,8 m

Larghezza: 8,7 m

Immersione media: c.n. 2,54 m; p.c. 2,8 m

 

Apparato Motore

2 Diesel FIAT M 407, costruti nel 1942 dalla FIAT Grandi Motori Di Torino

2 Diesel tipo FIAT M 407, costruiti dalla Fabbrica Macchine S. Andrea (Trieste), per tutte le unità

realizzate nei cantieri C.R.D.A. di Monfalcone e Trieste

2 motori elettrici per la navigazione silenziosa in attività antisom

2 eliche a tre pale (diametro 1,8 m)

 

Potenza 3.500 HP

 

Velocità 18 nodi massima

 

Combustibile dotazione normale 57,8 tonn. di motorina

dotazione massima 70 tonn.

 

Autonomia 3.450 miglia a 10 nodi

2.060 miglia a 16,8 nodi

1.450 miglia a 18 nodi

 

Equipaggio 5 ufficiali(più 2 complementi di guerra)

12 sottufficiali

93 marinai

 

(fonte consultata U.S.M.M. ESPLORATORI FREGATE CORVETTE ED AVVISI ITALIANI 1861-1968 ed. 1969)

 

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CARATTERISTICHE TECNICHE

DOPO I LAVORI DI AMMODERNAMENTO DEGLI ANNI ‘50

 

 

 

Dislocamento 771 tonn.

 

Lunghezza 64,8 m

 

Larghezza 8,7 m

 

Immersione 2,7 m

 

Apparato Motore

2 Diesel FIAT M 407, costruti nel 1942 dalla FIAT Grandi Motori Di Torino

2 Diesel tipo FIAT M 407, costruiti dalla Fabbrica Macchine S. Andrea (Trieste), per tutte le unità realizzate

nei cantieri C.R.D.A. di Monfalcone e Trieste

2 eliche a tre pale (diametro 1,8 m

 

Potenza 3.500 HP

 

Velocità 15 nodi

 

(fonte consultata “LE MARINE” n° 5/7 maggio/luglio 1969)

 

 

aggiungo una nota informativa prodotta dal comandante ICEMAN

 

tutte le corvette costruite dalla O.T.O. piu' Gabbiano, Procellaria, Folaga, Ibis, Ape, Vespa, Lucciola e Grillo furono dotati di motori M 407 forniti direttamente dalla FIAT, mentre per Cormorano, Pellicano, Cicogna, Gru, Tuffetto, Marangone, Strolaga, Cicala, Calabrone, Cavalletta, Libellula, Crisalide e Farfalla vennero ordinati motori M 407 pero' costruiti dall'Ansaldo. Sembra che per l'Armistizio i motori Ansaldo per Crisalide e Farfalla non vennero consegnati quindi non so in seguito, (cioe' quando entrarono in servizio negli anni '50) quali motori imbarcarono. Per l'Ardea furono ordinati alla FIAT motori speciali di tipo pero' imprecisato e non si ha la certezza se poi vennero realmente imbarcati o se furono montati motori M 407 di riserva prodotti in precedenza. Per le corvette costruite dalla Breda di Venezia non ho notizie certe ma se ben ricordo avevo visto da qualche parte che imbarcarono motori costruiti dalla FIAT.

(Marco Ghiglino)

Modificato da BUFFOLUTO
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grazie alla collaborazione attiva del comandante OSTRO ho potuto inserire nel POST dedicato alle unità costruite nei cantieri Ansaldo di Genova, una bellissima ed interessante immagine del "GRU", fotografata insieme ad altre unità della sua classe, mentre transita nel canale navigabile di Taranto; anche se la cartolina non è datata ritengo che il periodo dovrebbe andare dal 1950 al 1951 e poiché si tratta dell' estate, sarei più propenso per il 1951, anno in cui iniziò il 1° ciclo dei lavori di ammodernamento

 

Buffoluto

Modificato da BUFFOLUTO
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Buonasera, per completezza di informazione,

tutte le corvette costruite dalla O.T.O. piu' Gabbiano, Procellaria, Folaga, Ibis, Ape, Vespa, Lucciola e Grillo furono dotati di motori M 407 forniti direttamente dalla FIAT, mentre per Cormorano, Pellicano, Cicogna, Gru, Tuffetto, Marangone, Strolaga, Cicala, Calabrone, Cavalletta, Libellula, Crisalide e Farfalla vennero ordinati motori M 407 pero' costruiti dall'Ansaldo. Sembra che per l'Armistizio i motori Ansaldo per Crisalide e Farfalla non vennero consegnati quindi non so in seguito, (cioe' quando entrarono in servizio negli anni '50) quali motori imbarcarono. Per l'Ardea furono ordinati alla FIAT motori speciali di tipo pero' imprecisato e non si ha la certezza se poi vennero realmente imbarcati o se furono montati motori M 407 di riserva prodotti in precedenza. Per le corvette costruite dalla Breda di Venezia non ho notizie certe ma se ben ricordo avevo visto da qualche parte che imbarcarono motori costruiti dalla FIAT.

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Buongiorno,

un'altra piccola curiosità che purtoppo anche l'USMM dimentica. Le nostre belle corvette classe Gabbiano vennero costruite utilizzando per lo scafo acciaio tipo Thomas, fino a quel momento non utilizzato neppure per la costruzione di naviglio mercantile a causa della poca omogeneità, e non acciaio ad alta resistenza (tipo Martin-Siemens) come spesso indicato. La notizia e' presa da Rivista Marittima gennaio-giugno 1944 e l'articolo e' stato scritto da un certo Leonardo Fea......si prorpio lui, il Generale del Genio Navale a cui si deve il progetto delle corvette classe Gabbiano.

 

Cordiali saluti

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:s55: Buongiorno a Tutti!

Ancora mille e mille ringraziamenti a tutti quei Betasomiani che hanno arricchito il Forum col topic sui GABBIANO! :s20: :s10: :s15: :s20: Vi annuncio che fra circa una settimana posterò anch'io qualcosa su queste navi: il materiale è dal mio fotografo che lo deve scannerizzare e trasferire su CD.

 

Ad integrazione di quanto ha scritto ICEMAN nel suo ultimo post preciso che la scelta di questo ottimo progetto fu fatta dall' Amm. Alberto DA ZARA nel periodo in cui era responsabile dell' Ispettorato Antisom.

 

Scrive DA ZARA nel suo libro "Pelle d'ammiraglio" a pag 364: "Sotto la direzione del Gen. del G.N. L. FEA, preposto alla loro costruzione ed al loro allestimento,le corvette riuscirono bastimenti pienamente soddisfacenti sotto ogni punto di vista; non è senza commozione che ancor oggi ne sento parlare dai loro giovani comandanti, sempre fieri delle loro piccole barche (! :s03:).

Modificato da Alfabravo 59
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Grazie Alfabravo,

evidentemente l'Ammiraglio Da Zara aveva una visione un po' piu' moderna della guerra Navale rispetto a tanti altri colleghi.

Sempre per curiosità allego un disegno tratto dall'Archivio dell'Associazione Navimodellisti Bolognesi riguardante il progetto di trasformazione in Navi Trasporto Fari di alcuni scafi di corvette recuperati in vari porti italiani dopo la guerra. Il piano e' datato 1947 eseguito dall'Arsenale di La Spezia.

 

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Cordiali saluti

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Per motivi di insufficienza di memoria sono stato costretto a suddividere la trattazione delle unità costruite nei cantieri C.R.D.A. San Marco - Trieste in due POST: nella 1^ parte sono state inserite le foto di Driade, Danaide, Pomona, Flora, Sfinge e Chimera; nella 2^ parte le foto di Sibilla e Fenice.

Ad eccezione di alcune delle quali non riesco a recuperare i crediti, ho postato tutte le foto che posseggo della classe "Gabbiano"; mi sono riservato la possibilità, qualora ce ne sia l'occasione, di inserire ulteriori immagini, rispettando l'ordine che mi sono proposto.

Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito, che si sono proposti di contribuire e che vorranno contribuire all'arrichimento di un argomento che ha suscitato un vivo interesse.

Buffoluto/Marcello Risolo

Modificato da BUFFOLUTO
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Rif. post 79 di ICEMAN: grazie, proprio non sapevo nulla di questo progetto!

 

Rif. post 83 di DELTARICCI: grazie anche a Te per le spettacolari (ed impressionanti! :s07: ) immagini!

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Caro Marcello,

per dimostrarti tutto il mio apprezzamento per il tuo lavoro posto alcune foto, di cui sono gelosissimo, di corvette classe Gabbiano tratte dal mio archivio.

 

Incomincio col Gabbiano stesso da me fotografato a Cagliari verso la fine degli anni Sessanta.

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Il Folaga in una delle prime foto di Giorgio Ghiglione ripreso a Genova nell'ottobre 1958. Mi scuso per la deformazione dello scafo dovuta ad una piega del cartoncino fotografico.

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Una foto di Nicola Siracusano eseguita da lui stesso a Messina il 19 novembre 1965, appaiono Albatros e Chimera che vanno ad ormeggiare in banchina.

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Dovrei riuscire a postare altro nei prossimi giorni.

Un caro saluto,

Stefano

Modificato da gichiano
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Come avevo promesso posto alcune foto del mio archivio.

Sibilla con catapula per lancio bersaglio a prua e apparecchiature per dragaggio a poppa, presumibilmente anni Sessanta.

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Sfinge a Venezia in una foto di Aureliano Molinari risalente al marzo 1976.

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Cormorano probabilmente a Tolone.

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Ibis nel novembre del 1964 a Malta fotografata dai Pavia per la Wright and Logan.

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Ancora Sfinge nella stessa occasione.

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Farfalla a Taranto probabilmente nei primi anni Sessanta.

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Ape e Cavezzale a Cagliari durante una sosta operativa, circa 1970,

Le due unità sono impiegate per appoggio incursori.

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Saluti

Stefano

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